IL TEMPO (A. AUSTINI) - Lennesima rinascita è completa. Adesso ci sono anche i gol a certificare il ritorno di Totti al centro delluniverso romanista. Non gli era mai capitato di metterci così tanto: 231 giorni di astinenza interrotti con due rigori segnati al Chievo. Un inizio di 2012 da favola ma
Domani unaltra occasione in coppa Italia: dopo lassenza per squalifica lanno scorso, con la Fiorentina vuole esserci. «Il fatto che mi sia sbloccato è importante per me e anche per la Roma» ha ripetuto ieri il capitano, tornato a giocare in un ruolo che credeva non gli appartenesse più. Invece gli calza ancora a pennello, anche se di volta in volta cambiano i compiti e gli spazi da occupare. Contro la Juventus e il Napoli è stato spesso il riferimento più avanzato dellattacco, laltro ieri ha giocato quasi da centrocampista. Luis Enrique lo ha convinto e stregato, lasciandogli la necessaria libertà di interpretare il ruolo come meglio crede. Eloquenti le parole di Totti nei suoi confronti: dopo il crollo in casa della Fiorentina ha deciso di dare una mano allallenatore, non solo in campo. Il rapporto tra i due è finalmente decollato. «Ma - precisa il capitano - il feeling c'è sempre stato: mancavano solo i risultati, bastava aspettare». Baldini, tutto sommato, ha ottenuto il suo scopo - avere il massimo da Totti giocatore - ma non si è potuto esimere dalle scuse pubbliche per quellintervista estiva dagli effetti deflagranti.
Dopo labbraccio dellOlimpico, ieri è stata la giornata dei vecchi amici in un contesto inedito per Totti: il rituale incontro a Fiumicino tra capitani, allenatori, dirigenti e arbitri al quale non aveva mai partecipato. Un caffè con Montella, «però lo paghi te Vincé, non lo facevi mai», prossimo avversario sabato nella partita di Catania, i saluti agli altri ex compagni della cavalcata tricolore del 2001, Tommasi, Amelia e Lupatelli, labbraccio con Buffon che lo ha prolungato la sua sofferenza con quel rigore parato in Roma-Juve, i buffetti affettuosi di Ranieri. «A Milano stai meglio eh? Lì è tutta unaltra cosa», ha scherzato Totti con il vecchio allenatore che ha fatto i complimenti a Luis Enrique, presente insieme a Baldini e Fenucci. Il numero 10 giallorosso ha rivolto i suoi pensieri a De Rossi. «Da quello che so Daniele vuole restare. È un grande tifoso». E due: dopo lallenatore spagnolo, un altro parere illustre da Trigoria conferma lottimismo sul rinnovo del centrocampista. La Roma dei giovani, presa per mano da Totti e De Rossi: questo, in fondo, era lobiettivo sin dallinizio della nuova società. Potevano solo spiegarlo un po meglio.