NOMINE - Prima di tutto il CdA. Tra alcuni volti del vecchio consiglio, il nuovo è stato eletto con le modalità preventivate. I membri sono 13 (8 in quota DiBenedetto e soci e 5 in quota Unicredit). Nessuna novità sui nomi scelti: DiBenedetto ha scelto Tacopina, Pallotta, Ruane, D’Amore, Fenucci, Baldissoni e Gabrielle, l’istituto bancario ha puntato su Cappelli (già presidente) Fiorentino, Navarra, Mingrone e Marra. Già oggi ci sarà la prima riunione: sul tavolo la questione dei compensi dei consiglieri. E’ già stato stabilito che le cifre saranno conformi alla vecchia gestione. In ballo ci sono 1,28 milioni di euro. Il nuovo CdA deciderà come ripartire l’intero importo o soltanto parte di questo a quei membri che oltre alla carica di consiglieri hanno anche deleghe, vale a dire DiBenedetto e Fenucci. Il tema dei compensi è stato quello che ha creato maggiori imbarazzi, soprattutto dopo la domanda posta da uno dei piccoli azionisti intervenuti: «Ma per una società che è in perdita e le previsioni di passivo sono ancora maggiori, non sarebbe meglio che gli azionisti di maggioranza rinuncino ai compensi?» . Il punto interrogativo sarà dissolto soltanto oggi pomeriggio quando, probabilmente in video-conferenza con gli Stati Uniti per rendere partecipi gli altri consiglieri, verrà decisa la distribuzione della cifra stanziata. 

 

BILANCIO - Anche la chiusura del bilancio al 30 giugno scorso è stata approvata: 30 milioni di passivo. Presidenti del collegio sindacale sono stati nominati Cattani, Mastrapasqua e Gambini come sindaci effettivi, e Serpieri e Gambino come supplenti. La società ha diramato un comunicato in tarda serata. A certificare anche con nomi e numeri che la nuova Roma targata DiBenedetto è nata davvero.