
CORSPORT (P. TORRI) - Lucho ha colpito al cuore. Non poteva essere altrimenti. Luis Enrique cera riuscito con un uomo di calcio come Franco Baldini, difficile immaginare potesse accadere il contrario. Ha colpito al cuore per quegli occhi che non sanno cosa voglia dire abbassarsi. per quel fisico da triatleta che, se la carta diden
LA FILOSOFIA -Tutto è meno quella degli effetti speciali. In certe occasioni eravamo abituati a promesse roboanti e vittorie mirabolanti. Niente di tutto questo ma una sola garanzia:«La mia Roma giocherà, sempre, per vincere. Voglio ringraziare la società per avermi scelto. Credo che quando hanno deciso di mettere sotto contratto il sottoscritto e i miei collaboratori, lo abbiano fatto perché siamo un gruppo giovane ma anche per le nostre idee digioco. Mi hanno conosciuto come un allenatore offensivo, che ama far giocare allattacco la sua squadra. E vero, io non concepisco il calcio in altro modo che questo, allattacco, limportante è che i nostri tifosi si divertano. So che non si potrà trasmettere tutto in un giorno o in un mese, soprattutto quando ci si impegna in un cambio didentità come quello che vogliamo fare noi. So anche che nel calcio non cè memoria e tutto dipende dai risultati. E necessario che ci venga data fiducia. Io sono ottimista, inutile in questo momento dire dove arriveremo, la squadra va completata, la garanzia che posso assicurare è che la Roma andrà allattacco. Non avremo mai atteggiamenti speculativi o difensivi. Abbiamo ancora bisogno di giocatori di livello, qualche altro rinforzo, ma nessun nome, al mercato ci pensa Ualter (dice così, proprio Ualter, Walter Sabatini ha gradito lo stesso,ndr). Se poi le cose andranno male, verrà un altro allenatore e non ci saranno problemi».
GIOCO E GIOCATORI -Atteggiamento. E la parola chiave per capire come Luis Enrique procederà nel lavoro in questi suoi primi giorni da allenatore della Roma. Attegiamento di gruppo e di singoli:«Abbiamo fatto solo pochissimi allenamenti, sarebbe prematuro tirare delle conclusioni. In questa prima fase la cosa che mi interessa maggiormente è latteggiamento che i giocatori hanno durante il lavoro. Ho avuto loccasione di giocare contro Totti, un campione, sono contento di allenare anche De Rossi e Perrotta. Il futuro di Vucinic lo dovranno decidere lui e Sabatini. Kameni? Ancora non so se sarà lui o Stekelenburg il nostro portiere, limportante sarà avere delle alternative valide. Mi piace la tranquillità che il nostro presidente ci sta trasmettendo, saremo un mix tra giocatori desperienza e giovani. E già un mese che lavoriamo con Sabatini, ho fiducia. Quello che ci tengo a dire che non sono venuto alla Roma per portare il modello del Barcellona, porterò il mio modello di gioco che gli assomiglia. Il primo concetto è il possesso palla, perché se il pallone ce lo abbiamonoi, sono gli altri a soffrire».Suerte,Lucho.