IL SOLE 24 ORE (G. DRAGONI) - UniCredit ha dato un'anticipazione finanziaria di 25 milioni di euro all'As Roma l'11 febbraio scorso. Appena in tempo per pagare gli stipendi arretrati dei calciatori, poche ore prima che scadesse il
Francesco Totti e compagni da quasi un anno ricevono la busta paga con un ritardo medio di tre mesi. Lo conferma la relazione sui conti del semestre al 31 dicembre 2010, approvata dal consiglio di amministrazione presieduto da Rosella Sensi. La banca, azionista al 49% della Compagnia Italpetroli, la società della famiglia Sensi che custodisce il pacchetto del 67% della Roma in vendita, continua ad assistere il club mentre è in corso il negoziato in esclusiva per la vendita all'italo-americano Thomas DiBenedetto e alla sua cordata, piuttosto misteriosa.
Intanto è UniCredit che consente alla Roma di galleggiare. Nel primo semestre dell'esercizio i ricavi consolidati sono aumentati da 61,4 a 72 milioni (+17,3%), grazie alla partecipazione alla Champions League. Il costo del personale è aumentato da 46,9 a 55,8 milioni (+19%), le plusvalenze nette da calciomercato si sono ridotte a 2 milioni (22,1 nel 2009). Il risultato è una perdita netta consolidata di competenza di 14,93 milioni, rispetto a una perdita di 2,93 milioni nel semestre di riferimento. Il patrimonio netto consolidato a fine dicembre era negativo per 28 milioni, l'indebitamento finanziario netto pari a 17,7 milioni. Inoltre c'erano debiti di funzionamento pari a 64,72 milioni.
Negativi anche i conti dell'Fc Juventus, che risente dei costi elevati della rosa di calciatori degli anni precedenti e perde ricavi per la mancata partecipazione alla Champions League, mentre delude in campionato. Il semestre si è chiuso con una perdita netta di 39,49 milioni, rispetto a un utile di 14,22 milioni nel 2009. I ricavi, esclusi i proventi da calciomercato, sono diminuiti da 111,44 a 74,51 milioni (-33%). La nuova disciplina della vendita collettiva dei diritti in serie A è costata circa 10 milioni di fatturato in meno in sei mesi, dice la società. Il costo del personale è salito da 66,58 a 71 milioni, le plusvalenze nette da calciomercato sono diminuite da 11,3 6,3 milioni. A causa dei costi del nuovo stadio i debiti finanziari netti sono saliti al 31 dicembre a 56,81 milioni, rispetto a un dato positivo di 6,44 milioni al 30 giugno. Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha voluto un nuovo direttore finanziario, Aldo Mazzia, 55 anni, proveniente da Exor, mentre lascia Michele Bergero.