CORSPORT (P. TORRI) - E una processione triste quella dei giallorossi che escono dagli spogliatoi di questo stadio che è uno schiaffo in faccia a tutto il nostro calcio. E una processione che regala la parola soltanto a chi se la sente, non Francesco Totti, per esempio, rimasto in panchina per tutti i novanta minuti e avremmo pagato di tasca nostra per scoprire i suoi pensieri.
DONI - Chi si ferma a parlare è il portiere titolare, oltretutto con un vistoso segno sotto locchio, ma niente a che fare con la partita di ieri sera, «giocando con mio figlio mi ha colpito con il telecomando». Un modo per provare a sdrammatizzare una notte ucraina che la Roma non avrebbe mai pensato di vivere in questa maniera. La sua analisi è anche un piccolo atto daccusa nei confronti della Roma come squadra: «Dobbiamo lavorare sotto il punto di vista nervoso, perché una grande squadra non si comporta come facciamo noi quando andiamo in difficoltà. Ora siamo fuori dalla Champions, qui dovevamo fare unimpresa, il rigore sbagliato e lespulsione di Mexes hanno chiuso definitivamente il discorso qualificazione. Siamo stati anche sfortunati negli episodi, sul primo gol quel pallone è sbucato allimprovviso e non potevo farci niente. Così come sulle altre due reti. Ora sarà il caso di pensare subito alla sfida con la Lazio di domenica prossima. Sarà una partita importantissima, dobbiamo vincere a tutti i costi per rimanere nelle prime posizioni in classifica e continuare a inseguire un piazzamento Champions anche per la prossima stagione».
BURDISSO - Largentino è uscito zoppicando, ha un problema al polpaccio sinistro, «ma non è niente di serio, per il derby sarò a disposizione». Magra consolazione dopo una notte così amara da Champions: «Io voglio vedere le cose positive. Fino a un certo punto del primo tempo abbiamo giocato bene, poi certe fasi e alcuni episodidella partita ci hanno condannato. Sul nervosismo, è vero, siamo stati nervosi, ma soprattutto ingenui perché abbiamo risposto alle loro provocazioni. Questa tensione nervosa può anche non essere negativa, perché ci può dare una carica positiva in vista del derby, una sfida che dovremo vincere per continuare a inseguire la qualificazione Champions. Mi dispiace che Mexes sia stato espulso, il secondo giallo non lo meritava, è stato un episodio molto penalizzante per noi perché a quel punto, una volta rimasti in dieci, le speranze di poter fare unimpresa erano praticamente ridotte a zero».