
CORSERA (D. BERSANI) - Meglio o peggio senza di lui? Fino a poco tempo fa era solo un paradosso provocatorio di chi lo osteggiava per partito preso ma adesso lipotesi di giocare un derby senza il capitano, spacca in due la tifoseria. Francesco Totti lo guarderà (forse) dalla tribuna, sempre più deluso da un inizio stagione che finora gli ha riserva
Ma nessun miracolo riuscirà a cancellare almeno un turno di stop, quello che gli impedirà di giocare la «sua» partita. La società teme la stangata e già studia il ricorso in caso di maxi squalifica, mentre Totti, ancora incredulo per un «rosso» tra i più pesanti della carriera, prova ad ignorare i commenti taglienti che provengono da molti romanisti seccati per il suo rendimento inferiore alle attese: «Chi ha detto che sia un male farne a meno? Non avrebbe toccato palla e Ranieri lavrebbe sostituito ancora. Con Vucinic e Borriello ci sono più speranze di vincere».
Nelle radio private e attraverso la rete, negli spazi e i forum dedicati, le percentuali bulgare che esprimevano tutto il suo consenso da parte della gente sono scese ai minimi storici. Cè chi esagera, al solito, con unironia corrosiva: «Dovrebbero fare un monumento a Gervasoni: speriamo becchi tre giornate, così la Roma farà filotto contro Lazio, Fiorentina e Juventus».
Altri, irriguardosi, stilano la contabilità delle intemperanze: «Uno che si fa espellere 14 volte e lascia la squadra in difficoltà dovrebbe farsi un esame di coscienza: prenda esempio da Maldini e Del Piero».
Analisi impietose, che nemmeno tra i rivali biancocelesti si sentono spesso. Non ci sono solo i critici, ovviamente, perché con estrema facilità si passa da un eccesso allaltro. I difensori di Totti sempre e comunque tuonano contro chi già ha rinfacciato gli episodi con i vari Poulsen, Colonnese e Balotelli: «È sempre la solita storia, quando cè Totti di mezzo si fa la gara a chi la spara più grossa. Francesco è insostituibile anche con una gamba sola, si era tenuto per il derby tutti i gol non segnati finora».
E ancora: « Questa gente non merita un capitano come lui, chi dice malignità simili non è un vero romanista». Totti aspettava il confronto con i cugini da mesi, soprattutto dopo la «non partita» con lInter del 2 maggio scorso che spianò la via dello scudetto ai nerazzurri vanificando la rincorsa giallorossa finita in beffa sotto i colpi di Pazzini, appena una settimana prima. Ora Totti avrà il Basilea per tramutare la sua rabbia in gol e zittire i nuovi «nemici». Quelli di casa sua.