IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - Una ventina di palloni complessivamente ben giocati, tre tiri in porta di sinistro (tra i quali un gol mangiato e uno fallito per colpa del terreno scivoloso), tre fuorigioco, una manciata di falli fischiatigli contro, ma soprattutto tanta partecipazione alla manovra dell´Italia nei 75´ in cui è rimasto in campo. Tutto sommato, la prova di Borriello è stata più che positiva. Certo, sul giudizio pesa quell´occasione fallita alla
Peccato, poteva essere il suo primo gol in azzurro, ma per il resto se Prandelli cercava un centravanti di peso per la sua Italia, l´ha trovato. Al Windsor Park di Belfast, infatti, Borriello ha lottato alla morte su ogni pallone, regalando fisico e peso ad una squadra che l´ha cercato come meglio ha potuto. L´intesa ovviamente è da perfezionare, soprattutto con Cassano e Pepe, i suoi più vicini interlocutori, ma col tempo arriverà, anche perché Borriello è entrato subito nel vivo del gioco grazie alla sua generosità.
Ha fatto pressing fino allo sfinimento sui difensori avversari (ruvidi i contrasti e i duelli aerei con il poderoso Craigan), si è sempre proposto in profondità (e questo è il caso dell´intesa da perfezionare) e non ha mai fatto mancare il suo appoggio al centrocampo. Insomma, un centravanti fisicamente forte nella partita a lui più adatta (avversari robusti, campo bagnato dalla pioggia e tanti palloni su cui lottare), ma allo stesso tempo anche mobile su tutto il fronte offensivo e nei rientri a centrocampo, a conferma dell´ottimo momento di forma, che vuole sfruttare al massimo in questo momento fondamentale della sua storia in nazionale.
Tra la partita di ieri e quella di martedì contro la Serbia a Marassi, nello stadio in cui è esploso col Genoa ridando slancio alla sua carriera, infatti si gioca la possibilità di diventare il centravanti titolare dell´Italia. Un ruolo nel quale, stando alle parole di Prandelli, dovrà vincere la concorrenza di Gilardino, Amauri (ieri entrambi assenti in quanto infortunati) e Pazzini, che il Ct apprezza ma che lasciò partire da Firenze senza troppi rimpianti. L´impressione è che al momento, nella testa di Prandelli, Borriello sia il favorito nella corsa alla mitica maglia azzurra numero nove. Anche se ieri, nel giorno della sua sesta partita con l´Italia, ha indossato la undici.