Aquilani: «Il titolo di questa stagione? Voglia di vincere»

08/09/2010 alle 12:10.

TUTTOSPORT - Alberto Aquilani, da poco approdato in casa Juventus, si prepara per l'esordio in questo campionato. Prelevato dal Liverpool dopo una stagione poco esaltante alternata tra infortuni e panchina, l'ex romanista si prepara per il riscatto.Aquilani è romano, anzi romanissimo, ma questo spirito lo ha spo­sato naturalmente, insieme alla sua qua­si rabbiosa voglia di rivincita, così simile a quella della Juventus.

Aquilani è romano, anzi romanissimo, ma questo spirito lo ha spo­sato naturalmente, insieme alla sua qua­si rabbiosa voglia di rivincita, così simile a quella della . Che vorrebbe, co­me la Mole, comparire nella sua maesto­sità al momento giusto. Abbiamo incon­trato Aquilani e la sua incantevole fidan­zata Michela Quattrociocche al Museo del Cinema di Torino, un luogo magico nel cuore della Mole e fra mille film, abbiamo provato a farci raccontare la sceneggia­tura di questa stagione.

Com’è stato l’impatto con Torino?

«Bello. Pure il clima mi piace, anche per­ché rispetto a Liverpool... Poi è una bellis­sima à, non me l’aspettavo così, mi sta sorprendendo in positivo».

E l’impatto con la ?

«Beh, non è stata una sorpresa. La à non la conoscevo, ma la è la , proprio come te la immagini da fuori, uno dei club più importanti del mondo».

Ha sfiorato la due volte: la terza è andata bene. Com’è andata?

«E’ stata una cosa veloce, un blitz... Un giorno parlo con Hodgson e discutiamo della stagione al Liverpool e tre giorni do­po mi sono ritrovato a fare le visite a To­rino. Il Liverpool puntava su di me e io, in fondo, sarei anche rimasto, perché alla fi­ne della scorsa stagione avevo finalmen­te ingranato anche fisicamente, avevo gio­ le ultime otto partite della stagione e anche i tifosi iniziavano ad affezionarsi, poi è arrivata quest’occasione e io non ci ho pensato un minuto: voglio dire, la Ju­ventus... Il Liverpool mi voleva dare solo in prestito, Marotta ha insistito per ave­re il diritto di riscatto».

Due anni fa finì diversamente...

«Sì, c’era stato un forte interessamento della , ma io ero più giovane e poi la Roma non aveva voluto in nessun mo­do vendermi. E io, in cuor mio, pensavo di rimanere a Roma per tutta la mia carrie­ra, un po’ come e . Poi, l’an­no dopo, mi hanno ceduto al Liverpool e allora ho capito che il mio destino forse era diverso dal loro. Nessun rimpianto, comunque».

Oggi si riesce a immaginare con la maglia della fra qualche anno?

«Mi piacerebbe. Però tutto dipende da quest’anno, sono in prestito, vediamo... Me lo auguro, perché sono venuto qui con l’intenzione di farmi riscattare, ma sono sincero: io sto pensando a domenica e al­la Samp, non a dove sarò fra tre anni».

Nel 2003, Moggi la voleva per dare Da­vids alla Roma. Lei aveva 19 anni, co­me fu trovarsi sulle prime pagine?

«Ci faceva piacere, anche perché all’epoca vedere che c’era chi credeva in noi così for­temente era una bella cosa. Moggi voleva me, e D’Agostino... Mica male come centrocampo: tutto si può dire di Moggi tranne che non ci capisca di calcio. Eravamo tre pischelli e leggevamo, ma non ho mai capito se si è trattato solo di voci o stavano davvero discutendo di noi».

Si aspettava che i tifosi della la accogliessero così bene?

«Mi ha fatto piacere, ma aspettiamo le prime partite. A me piacerebbe conqui­starli sul campo, al di là della normale euforia che può esserci quando arriva un giocatore nuovo».

I romanisti l’hanno subito presa in gi­ro: «Aò: il Liverpool, la ... Je manca ‘a Lazio poi se l’è fatte tutte», sottointenso: le nemiche storiche.

(ride) «A Roma dal punto di vista delle battute sono di un altro livello...».

Se dovesse scrivere la sceneggiatura del film di questa stagione?

«Non mi piace parlare prima... Raggiun­giamo i risultati, poi ne discutiamo. Non è il momento di fare proclami, ma di vin­cere. E’ una stagione importante, per me e per la : ci saranno di sicuro i mo­menti di difficoltà e dovremmo essere bra­vi ad affrontarli, ma ci sono tutti i presup­posti per fare bene. Ecco, il titolo potreb­be essere:“Voglia di vincere”».