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IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - «Ringrazio tutti, anche se non abbiamo raggiunto il sogno». Sono i giorni del congedo dal pubblico romanista, quelli che sta vivendo Luca Toni. La società scegliendo Adriano ha fatto capire chiaramente di non puntare su di lui per il prossimo anno, e lui ora è alla ricerca di una nuova avventura perché al Bayern Monaco non ha nessuna intenzione di tornare. Prima però vuole chiarire alcune, quella più importante è che se fosse dipeso da lui, sarebbe rimasto a Roma. «Sono stati sei mesi intensi, sono arrivato con la Roma quinta e siamo arrivati a un passo dal sogno. Ho visto cose bellissime. Roma è una piazza importante, la Roma ha un grande seguito. Ma sono scelte. Mi porto dentro questi sei mesi belli, vediamo che succederà».
Il rapporto coi tifosi è stato splendido. «Quando le cose andavo bene ma anche quando non giocavo mi facevano i complimenti, mi dicevano di lottare e insieme abbiamo lottato. Era un obiettivo troppo importante. Anche andando via da Roma cera gente sotto casa a chiedermi lautografo».
La società non ha fatto molto per trattenerlo. «Da giocatore vedi lambiente nei tuoi confronti. Con la società ho
avuto un ottimo rapporto quando le cose andavano bene, poi giocando meno ho visto rapporti più freddi, ho visto meno entusiasmo di tenermi. La società ha fatto altre scelte. Se uno ti vuole ti metti al tavolo e trovi una soluzione. Offerte possono avermele fatte, ma ti rendi conto se vogliono tenerti o no, lo capisci subito».
Si è detto che non poteva giocare con Totti. «Io e Francesco venivamo da due infortuni, per giocare assieme visto che siamo due prime punte ci voleva un sistema diverso, la Roma non era abituata, normalmente gioca con una sola punta, poi Mirko stava bene, era un periodo di forma pazzesco e si accentrava molto. Poi il mister faceva altre scelte, per un periodo ci siamo alternati in attacco io e Francesco. Lultima volta che lho visto gli ho detto che corro più io di Adriano, a cui faccio comunque gli auguri per la sua avventura romanista».
Con Ranieri è rimasto in buoni rapporti. «Con lui ho un rapporto schietto, con lui gioca chi sta bene, lui guarda solo il campo. Non abbiamo avuto grande dialogo, diciamo una via di mezzo. Ci siamo salutati con affetto. Mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco, abbiamo vissuto sei mesi stupendi». Che potevano
finire meglio. «Ci abbiamo creduto fino allultima partita, speravamo che a Siena ci facessero un regalo. Invece
Abbiamo toppato una partita. Non ne avevamo sbagliata nessuna tranne quella in una cavalcata pazzesca di sei mesi. Lazio-Inter lhanno vista tutti. Abbiamo rosicato, ma purtroppo è così. È successo ma se laspettavano tutti. Differenze tra Bayern e Roma? Il Bayern ha davvero tanti soldi».
Toni sarebbe rimasto alla Roma anche senza la sicurezza del posto in squadra. «Ho fatto la C, la B, la A. Certo, la Champions, la Roma erano piazze importanti. Nessuno ti garantisce il posto, bisogna sempre lottare per averlo. Ma un conto è lottare sapendo che cè voglia di avere Toni in squadra Il mio futuro? Preziosi mi sta chiamando, ma prima devo parlare col Bayern. Non ci saranno problemi, faranno il possibile per aiutarmi. Ma Preziosi cerca di fare pazzie per averti e senti la voglia di averti. Si valuterà, ma in quindici giorni vorrei sistemarmi per fare la preparazione. Ho voglia di un progetto dove mettermi in gioco, due anni o tre cambia poco. Voglio un progetto che mi affascini. La priorità è stare in Italia, dallestero ho offerte importanti ma preferisco lItalia»