
RADIO MANA' MANA' - "Un risultato importante, quasi inaspettato". E' ancora incredulo, Alberto De Rossi, allenatore della Roma Primavera campione d'Italia, per la vittoria dello scudetto contro il Varese, conseguita domenica scorsa dopo una vittoria bella e sofferta (3-2 ai supplementari): "Questa è una squadra che viene da lontano
Un successo importante, arrivato battendo la concorrenza di club agguerriti, che vanno a cercare talenti in giro per il mondo. La Roma, invece, in finale aveva nove italiani su undici titolari: "La professionalità la insegniamo a tutti - continua il tecnico - l'attaccamento a questa società viene dall'ambiente. Il senso di appartenenza è forte, tutti romani e romanisti. Tengo a sottolineare anche un altro aspetto, i miei sono stati giocatori leali, che non si sono mai lasciati andare a gesti isterici". Vuole togliersi un altro sassolino: le eccessive critiche di inizio stagione alla sua squadra. "Negli ultimi due anni a Trigoria si sono verificate situazioni al di fuori dal concetto di settore giovanile. All'inizio siamo andati incontro a delle sconfitte, ma eravamo consapevoli che potessero esserci delle difficoltà, anche perché tra gli Allievi e la Primavera la differenza è sostanziale. Ma, nonostante questo, sono arrivati attacchi durissimi".
E ora con la nuova proprietà americana si riparte con il progetto stile cantera del Barcellona: "Ho molta curiosità di parlare con il nuovo staff di prima squadra. Il Barcellona sta facendo un lavoro enorme sul settore giovanile, otto giocatori nella lista della finale di Champions League, venuti direttamente dal vivaio, sono un grande risultato. Se verranno apportate novità al nostro metodo di lavoro, ben vengano. Noi siamo pronti". E se il calcio italiano si ispirasse a quello spagnolo, con le squadre B nelle serie inferiori? De Rossi accoglie l'idea con entusiasmo: "Se fosse per me, lo farei subito. Abbasserei prima l'età della Primavera e poi introdurrei questa nuova formula. Sacchi sta facendo di tutto per migliorare il movimento (l'ex allenatore del Milan è coordinatore tecnico delle nazionali giovanili, ndr). Sta dimostrando grande dinamicità per apportare novità al settore. Su tutte, ha proposto di ristrutturare il campionato allievi, sul modello del campionato primavera: al momento, c'è un dislivello enorme tra le squadre semi-pro e professionistiche. E queste differenze non fanno bene ai ragazzi". Sacchi, parole di De Rossi, intende ristrutturare anche il campionato primavera: "La prima intenzione è quella di abbassare l'età delle squadre e poi, in una seconda fase, adottare il modello spagnolo. Negli altri stati si fa, non vedo perché non si debba fare da noi. In un contesto del genere le partite sarebbero vere, i calciatori sarebbero stimolati nel modo giusto a conseguire risultati contro avversari professionisti. Il loro processo di crescita potrebbe accelerarsi".
Conclusione su Marco Paoloni, al centro dello scandalo scommesse. Un giocatore allenato da De Rossi nel settore giovanile giallorosso: "L'ho allenato per cinque anni, dai dieci anni ai quindici anni. Lo ricordo come un ragazzo normale, come tanti altri. Vederlo in quelle foto mi ha fatto tanta tenerezza e dispiacere. Di più non so dire, non abbiamo la sfera di cristallo per sapere cosa faranno i nostri calciatori in futuro. Il nostro compito è di formarli e di farli diventare calciatori professionisti, il resto lo fanno le vicissitudini della vita, che ti portano da una parte o dall'altra".