Brasile, il preparatore dei portieri Taffarel: "Alisson è tra i migliori portieri del mondo"

23/05/2018 alle 17:35.
taffarel-alisson

Nel secondo giorno di ritiro della nazionale brasiliana, è intervenuto in conferenza stampa il dei portieri della Seleção Taffarel, il quale ha parlato anche di : "La scelta finale è sempre di Tite. Quando è stata fatta la lista dei convocati il Ct ha sempre ammesso di avere in testa già alcuni giocatori sicuri del posto,  e Ederson stavano dentro la lista, e di conseguenza sarebbero stati il primo e il secondo . Cassio si è unito a loro e questo non vuol dire che sarà il terzo o addirittura il primo. Dipenderà tutto dal lavoro. Li vedo tutti e tre superiori agli altri candidati. , per la sequenza di partite disputate, per il lavoro svolto con la Roma, credo che sia tra i migliori portieri del mondo, è cresciuto tantissimo e abbiamo scommesso su di lui fin da quando era riserva nella Roma". Poi prosegue: "Vedo negli occhi dei nostri tre portieri l’entusiasmo che avevo io quando disputai il mio primo mondiale nel ’90, la loro allegria di far parte di questo gruppo, il momento che stanno vivendo. Loro sono qui proprio per questo, ci danno la tranquillità di poter contare su di loro. Hanno l’esperienza e tutte le caratteristiche per poter difendere bene il Brasile. Noi sappiamo che oggi la scuola di portieri brasiliana è di alto livello, ed è molto riconosciuta all’estero. Vogliamo dimostrare a tutti che siamo sulla strada giusta. Il miglior del mondo? E’ difficile dirlo. Fino a poco tempo fa parlavamo molto di Neuer oggi è quasi ai suoi livelli, ha lo stesso tipo di gioco, sicurezza ed è perfetto nel giocare con i piedi. De Gea è un altro tra i primi, ma nel Mondiale avremo una idea di chi può essere considerato il migliore di tutti. Nell’ultima Coppa del Mondo Neuer dimostrò di essere il più forte di tutti. ?a sua grande forza e principale caratteristica è la personalità. Questa lo ha aiutato a superare il momento di difficoltà quando ha trascorso la stagione da riserva nella Roma. All’inizio forse è stato difficile, ma lui dava il massimo negli allenamenti, sapeva che doveva prepararsi al meglio. Questa forza lo ha aiutato a mantenere la concentrazione, sapeva che doveva farsi trovare pronto per la nazionale brasiliana. Ha avuto molta forza dentro per superare tutto. La fiducia che gli abbiamo dato a fatto il resto. Potevamo dire che non avrebbe potuto giocare in nazionale visto che non giocava nella Roma. Ed invece no. Noi eravamo sicuri che lui stava dando il massimo in Italia. ha disputato partite eccezionali qui con noi. Da fuori la gente non riesce a capire cosa può dare un giocatore alla nazionale brasiliana. Mi ricordo che Dunga, quando aveva intenzione di far diventare titolare, mi domandò se contro l’Argentina lui sarebbe stato pronto a giocare. Io gli risposi che lo poteva mettere in qualsiasi partita perché ormai era pronto. Noi avevamo già molta fiducia in , mancava solo l’opportunità di schierarlo titolare. E così è stato. Provo un misto di felicità e di motivazione nel sapere che ho lavorato con ragazzo a Porto Alegre e me lo ritrovo ora come professionista. Ho partecipato alla sua prima convocazione in prima squadra con l’Internacional, e dell’esordio da titolare. Sono a conoscenza della sua evoluzione. Noi abbiamo contribuito alla sua formazione, ma da quando è andato alla Roma lui è cresciuto tantissimo. In relazione al gioco, alla copertura in uscita dai pali, nel gioco con i piedi, nella forza , nel posizionamento lui ha fatto passi da gigante. Oggi lui è molto più preparato per giocare nella Seleçao”.