Queste le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, rilasciate alla stampa al termine del match con il Torino.
DI FRANCESCO A PREMIUM SPORT - ASCOLTA L'AUDIO
Primo tempo timido.
nono siamo andati bene, siamo stati macchinosi. Nella ripresa ho alzato Nainggolan per cercare di osare di più. siamo cresciuti dal punto di vista della pressione, ma anche dal punto di vista mentale. I ragazzi soffrivano il fatto che non si vinceva in casa e abbiamo rischiato di complicarci la vita.
Ora lo Shakhtar.
Il fatto che abbiamo vinto fa capire che abbiamo superato lo scoglio che ci bloccava. Per il resto maggiore convinzione, oggi tanti angoli ma sfruttiamo poco i calci piazzati. Ci servono 12 uomini, i tifosi saranno determinanti per lo Shakhtar.
Schick?
Non è andato bene, non è stato servito nel modo giusto. Ma va aspettato, ricordiamoci di Under e della continuità che ha avuto. Patrik ha le qualità, chi si intende di calcio capisce che ha qualità importanti.
Che impressioni le lascia la squadra in vista della Champions?
Secondo me il concetto di squadra deve essere sempre lo stesso. L’equilibrio deve essere alla base ed è quello che non abbiamo avuto nel primo tempo. Con lo Shakhtar lo dovremmo avere perché è una squadra più brasiliana che ucraina. Vi assicuro però che li possiamo mettere in difficoltà.
La diversità nei due tempi, non si riusciva a pressare ma poi nella ripresa l'arma in più è stata il pressing. Il Torino non ha più ragionato.
Ho cambiato, ho messo il 4-2-3-1 perchè eravamo troppo distanti dagli attaccanti. L'avanzamento di Nainggolan ci ha permesso di sfruttare le ripartenze. Ma doveva essere fatto anche prima, purtroppo non è entrato nella testa dei ragazzi, ho cambiato per dare loro qualcosa in più.
Rammarico per la corsa scudetto?
C’è un grande difetto nel calcio, specie qui a Roma. Si pensa troppo a quello che si poteva fare. Non si dovrebbe guardare troppo dietro, sono indirizzato a guardare avanti e alla crescita di tanti giovani. Non c’è nessun rammarico, tutto ci insegna e tutto ci fa migliorare.
Alisson?
Nella prima parte di stagione non si tirava quasi mai in porta, adesso lo sto facendo valorizzare, altrimenti non si impegna... (ride, ndr)
DI FRANCESCO A SKY SPORT
7 gol nelle ultime 2 partite, se vogliamo trovare il neo in questa partita è la difficoltà dei primi 45 minuti, può essere spiegata con la difesa chiusa come quella del Torino.
Loro bravi, ma noi abbiamo fatto di tutto per metterci in difficoltà da soli, nel secondo tempo ho spostato Nainggolan dietro le punte, ottimo il secondo tempo.
Eccezione sull’osservato speciale, Schick.
Per diventare grandi bisogna guardare il collettivo. Come prima punta nel 4-3-3 ha un’abitudine diversa da un attaccante centrale, con l’uomo vicino ha fatto molto meglio.
L'appello per la Champions, ci arrivate con autostima superiore?
Sicuramente si, vincere aiuta a vincere. Bisogna giocare in 12, il pubblico sarà determinante, abbiamo bisogno del loro sostegno ma saremo noi a trascinarli con la prestazione.
Le cose migliorano con la verticalizzazione, nel secondo tempo è sfruttare il movimento per inserirsi.
Sono d’accordo, il concetto è sempre riempire gli spazi giusti, se mettiamo 10 giocatori che vengono incontro è difficile creare situazioni e spostare gli avversari. Lavoriamo su dei principi, una volta che vengono la squadra riesce a rimanere corta e sia pericolosa nel giocare.
Se un tifoso della Sampdoria le chiedesse “perché non è lo stesso giocatore di Genova”, che risponderebbe?
Ci vuole continuità e abitudine, non ricordo che alla Sampdoria abbia fatto tutte queste partite da titolare, ma ha qualità e ve lo assicuro. È un giocatore di spessore, spesso si apre troppo nel 433 e non va bene in questo modulo, ma nel secondo tempo con l’uomo accanto si è mosso meglio.
Le emozioni di Di Francesco al gol di De Rossi?
Sono contento per De Rossi, voleva assolutamente giocare. Per lui è una giornata difficile, gli ho chiesto cosa volesse fare e mi ha detto che voleva giocare. Meritava il gol per ricordare Davide (Astori, ndr) al meglio.
DI FRANCESCO A ROMA TV - ASCOLTA L'AUDIO
La chiave di questa partita è avvenuta negli spogliatoi?
"Sicuramente sì perché quando una squadra non riesce ad interpretare quello che ha preparato per tutta la settimana, ho facilitato il lavoro di Schick che lavorava troppo in ampiezza"
Quella di De Rossi stasera è una microstoria...
"Sì, è il primo a cui ho chiesto se volesse giocare stasera. E mi ha detto subito di sì"
Il piano di stasera è da riproporre anche martedì?
"Se mi chiami te lo dico...il 4-2-3-1 deve essere un valore aggiunto, magari con lo Shakhtar avrei potuto fare il contrario e passare al 4-3-3"
Verso il 25esimo inverti le due mezzale come a Napoli
"Mettendo il giocatore col piede opposto riuscivi a togliere le giocate tra le linee, in questo caso visto che avevamo fatto bene siamo ripartiti così però lavoravamo peggio con le catene perché Strootman fatica ad aprirsi e andare al cross col piede destro magari"
Una valutazione della tua squadra al momento?
"Si può ancora migliorare tanto, l'importante è non guardarsi troppo alle spalle. Con la positività che vedo ritrovata intorno a questa squadra credo che faremo una grande gara. La mia squadra è particolare in questo, ho cominciato a conoscerla: è un aspetto mentale più che fisico"
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Schick?
Devo dire che non è stato aiutato dalla prestazione del primo tempo, eravamo tutti compassati e lenti nel manovrare, leggeri nello sviluppo. Volevamo la palla sui piedi, questo non esiste. Nel secondo tempo ho modificato assetto e si è mosso meglio. Parliamo di ui come di Under, certi giocatori vanno aspettati. Alla Sampdoria ha giocato poco da titolare, in un ambiente differente. Chi capisce di calcio capisce che c’è del talento, che va costruito. Nel secondo tempo mi è piaciuto.
Cosa servirà martedì sera?
Secondo me più li facciamo palleggiare, più avremo difficoltà. Vengono qui all’Olimpico con un pubblico splendido, saremo in dodici e dobbiamo quindi prenderli dall’altra parte. Più che ucraini sono brasiliani, per quello che esprimono, per il palleggio e per la manovra. Farò vedere la partita di andata ai ragazzi, se porteremo l’atteggiamento per 70 minuti possiamo qualificarci. Il Torino nel primo tempo mi è piaciuto molto, ha cercato di fare pressione. Se analizziamo la partita, nel primo tempo meritavano loro. Nel secondo tempo siamo venuti fuori, con ottime qualità di giocata.
Scatto atletico?
Se ci fossimo fermati al 45’ si sarebbe detto il contrario. È importante la testa, significa che ho dovuto modificare nella loro testa qualcosina. Aver cambiato il sistema di gioco sullo 0-0 era per avvicinare qualche giocatore di più all’area avversaria. Cerco di cambiare da quel punto di vista, la testa fa sempre la differenza. Potevamo essere condizionati dal fatto di non aver fatto bene all’Olimpico, dovevamo riprenderci questo stadio e l’abbiamo fatto con convinzione.
Troppi palloni alti a Schick?
Non li voglio neanche con Dzeko, ma non è sempre colpa degli altri. Ci siamo mossi poco bene tra le linee, cosa che abbiamo fatto successivamente molto bene. Non ha fatto male Schick, ha fatto male tutta la Roma, avrei dovuto cambiare più giocatori. Lui tende troppo ad aprirsi, nel 4-3-3 il centravanti deve giocare molto dentro e poco fuori, se non ci va lui è difficile che qualcuno chiuda un cross.
Finita l’era del grande turnover?
Ci sono momenti e momenti, quando l’ho fatto eravamo stati bravi, quando l’ho fatto meno abbiamo fatto peggio. Quando si cambia, c’è un perché. Oggi magari non ha giocato Perotti e ha giocato Stephan, sono scelte ponderate in base a ruoli e caratteristiche.
Roma più cinica e spietata?
LC’è il campo e basta, non conosco altre medicine. La determinazione quando si vanno a fare certe cose e dobbiamo ancora migliorare. Sono dell’idea che dobbiamo fare ancora meglio, a volte abbiamo fatto partite straripanti e non siamo riusciti a fare gol, adesso magari lo facciamo meno ma quando rimettiamo in campo determinate caratteristiche siamo una squadra forte, e dobbiamo continuare su questa strada. Ci volevano gol e convinzione, devo dire che nell’ultimo periodo ne abbiamo fatti tanti di gol, speriamo di mantenere tutto questo.
E’ soddisfatto?
C’è una cattiva abitudine, anche nella mia squadra. Io guardo avanti, possiamo fare ancora tanto, magari per lo scudetto non avevamo le potenzialità delle altre, ma guardiamo avanti, per migliorare e costruire qualcosa. Si tende sempre a distruggere. Sono convinto che si possa costruire, cerchiamo di guardare avanti