PEROTTI: "Alla lunga gli infortuni ti stancano psicologicamente. Il calcio in Serie A è molto tattico, ma i campi da gioco sono terribili" (VIDEO)

02/07/2020 alle 13:30.
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L'emittente televisiva ha contattato per una chiacchierata sul suo momento attuale ed in genere sulla sua carriera. Il trequartista argentino della Roma ha così risposto ad alcune delle domande che gli sono state poste:

Qual è il tuo rapporto con gli infortuni?
Ho un rapporto molto negativo con gli infortuni. So che sono parte del nostro lavoro e che non si possono evitare, però in qualche caso sono più frequenti rispetto ad altri. Ho compagni che credo non sappiano neanche cosa sia una lesione muscolare. C’è chi soffre con le ginocchia o le caviglie. Per me è più un discorso muscolare. Non sono lesioni gravi, in un mese circa si recupera. Ma quando te ne arriva una dietro l’altra, alla fine ti stanca. Con gli anni che passano diventano sempre più fastidiosi. Ti passa anche la voglia di fare riabilitazione, di andare a fare trattamenti in una clinica, di andare in palestra, di vedere i tuoi compagni  giocare sapendo che magari a te mancano quindici giorni per tornare ad allenarti. Sto molto attento, sicuramente c’è qualcosa che posso migliorare, ma il mio stile di vita non giustifica tutti gli infortuni. Però va bene così, mi è toccato questo. Negli anni che mi restano devo solo sperare che mi capiti il meno possibile, tentare di prevenirli al massimo e godermi ogni partita.

Hai segnato due gol decisivi per la qualificazione in con il Siviglia e con la Roma. Come li hai vissuti? Hai pensato alla coincidenza di queste due reti?
Sì ci ho pensato e ne ho parlato con gli amici e i miei familiari. Un’altra coincidenza è che Monchi era presente in entrambe le occasioni. Il primo al Siviglia fu il mio primo gol in Liga. Uno dei pochi gol di testa che ho segnato in carriera. Quello segnato in occasione dell’addio di poi è stato indimenticabile per tutto quello che ha significato. La partita con il Siviglia era sicuramente importante. In quella con la Roma l'avversario a distanza era il che stava vincendo e se non avessimo segnato non saremmo arrivati in . E poi c’era stato l’addio di Francesco, una situazione già triste e perdere anche la sarebbe stato ancora peggio. E’ stato un gol che mi sono goduto.

 

Il calcio italiano è più complicato degli altri?
Il calcio italiano è molto complicato perché è parecchio tattico. Poi i campi sono un disastro. Vai a giocare col Milan e con l’ e sembra il campo del Deportivo Moròn. Non so se si tratta di una questione climatica o altro. In Spagna andavo a giocare con l’Almeria che era ultima e il campo era perfetto. I difensori poi sono molto bravi, tengono sempre la marcatura alta. L’altra volta ho guardato Siviglia-Betis, c’era un sacco di spazio per girarsi, per controllare e attaccare. Sono diversi. La va molto bene perché ha uno stile simile all’Atletico , ma non è invincibile.

 

(ESPN Redes)twii