ASROMA.COM - Prima intervista da allenatore della Roma per Paulo Fonseca, che ai microfoni del sito del club si è presentato ai tifosi giallorossi:
Benvenuto all’AS Roma, mister Fonseca. Che sensazioni prova in questo momento?
“Sono molto contento, emozionato e fiducioso in vista di questa nuova sfida che mi aspetta. Sin dal primo momento non ho mai avuto dubbi sull’opportunità di venire alla Roma. È un grande Club, con grandi tifosi. Voglio costruire qualcosa che possa portare fiducia ed entusiasmo al Club e ai suoi tifosi. Ringrazio il presidente Jim Pallotta e Guido Fienga per questa opportunità. Sono molto entusiasta”.
Ci racconta qualcosa del Paulo Fonseca allenatore. Come si descriverebbe?
“Parlare di me non è semplice, preferisco lo facciano gli altri. Sono un allenatore pieno di passione. Amo il mio lavoro, sono una persona entusiasta e voglio trasmettere questa passione alle persone che lavorano con me. Amo il gioco del calcio e voglio che le persone che mi circondano condividano la stessa passione che ho io per questo sport”.
Che genere di squadra devono aspettarsi i nostri tifosi?
“Prima di tutto coraggiosa, che scenda in campo con lo stesso approccio a prescindere dal fatto che l’avversaria sia una squadra piccola o grande. Dobbiamo costruire una squadra competitiva, che metta in pratica un gioco di qualità, un calcio che renda orgogliosi i tifosi. La qualità del gioco per me è molto importante. Ovviamente vogliamo vincere, l’obiettivo principale è quello, ma allo stesso modo vogliamo metter su una squadra che sappia esprimere un gioco di qualità”.
In passato ha dichiarato che potrebbe ritenersi molto triste dopo una vittoria se la squadra non gioca bene.
“A me non basta solo vincere. Ovviamente mi piace, ma voglio vedere le nostre idee applicate sul campo. Voglio vedere un gioco di qualità, un gioco che possa entusiasmare i tifosi: voglio che dopo le nostre partite tornino a casa dicendo “la squadra ha giocato bene e ha vinto perché è stata coraggiosa”. Per me questo aspetto è molto importante”.
È stato protagonista di tre stagioni piene di successi allo Shakhtar. Quali aspetti del progetto Roma l’hanno convinta a chiudere quell’esperienza?
“Ho sempre voluto allenare in uno dei migliori campionati Europei e la Serie A è uno di questi. La Roma è una delle migliori squadre in Europa. Sono molto ambizioso e la mia ambizione era proprio quella di allenare uno dei più importanti Club europei. Quando questa opportunità si è presentata, dopo tre anni di grandi successi in Ucraina, ho pensato fosse ora di andare per realizzare questo sogno”.
La Serie A è conosciuta come una delle competizioni più impegnative, anche dal punto di vista tattico.
“È per questo che il calcio italiano mi entusiasma. Perché si basa sulla tattica ed è difficile. Ogni settimana, ogni partita rappresentano una sfida importante per l’allenatore. Sono molto motivato, voglio creare qualcosa con la nostra squadra, qualcosa che sia in grado di sorprendere gli avversari. Ogni settimana ci prepareremo in allenamento per sorprenderli. In Italia ci sono tante squadre che lavorano bene, sono molto forti tatticamente e in particolare valide in fase difensiva. Sarà una grande sfida, ma io adoro sfide come queste”.
Molte squadre italiane si stanno inoltre rinforzando sempre di più e la competizione per i posti più alti della classifica sarà impegnativa.
“In Italia ci sono tante squadre forti e questa stagione sarà più competitiva delle altre. È tornato Antonio Conte, forse tornerà Maurizio Sarri e ci sono tanti giocatori forti. Le squadre stanno diventando sempre più attrezzate rispetto agli anni passati e questo è importante per il calcio e per i tifosi italiani”.
Conosce bene la Roma, dopo averla affrontata in passato. Quali sono le sue prime impressioni della squadra che sta per allenare?
“C’è tanta qualità nella squadra. Una delle cose più importanti è trovare la chiave giusta per utilizzare i giocatori al fine di sfruttare al meglio le loro caratteristiche. Credo che molti dei calciatori abbiano le qualità per giocare il calcio coraggioso, ambizioso e offensivo che voglio mettere in pratica. Uno stile di gioco che ci permetta di dominare gli avversari. Sono sicuro che i giocatori della Roma hanno le qualità necessarie per mettere in pratica tutto questo”.
C’è una formazione in particolare che dobbiamo aspettarci?
“Mi piace giocare con il 4-2-3-1, ma il sistema non è la cosa più importante, contano le dinamiche, i principi fondamentali di un tipo di gioco. Spero di mettere su una squadra molto dinamica”.
Probabilmente avrà a disposizione un periodo di preparazione molto breve, con partite impegnative che arriveranno prima del solito. Ci vorrà tempo affinché i giocatori possano adattarsi a quello che si aspetta da loro?
“Sarà difficile, devo ammetterlo. Potremmo avere solo quattro settimane che ci separano dalla prima partita ufficiale. Credo che dovranno adattarsi alle mie idee molto velocemente. Preferirei avere più tempo, ma non possiamo farci niente e quindi sfrutteremo queste quattro settimane per preparare la squadra al meglio per il primo impegno
Di solito dichiara pubblicamente i suoi obiettivi stagionali? O preferisce tenerli per sé?
“L’unica cosa che posso promettere è che costruiremo una squadra competitiva e coraggiosa. Come ho già detto, sono sicuro che riusciremo a organizzare una squadra che renderà i tifosi orgogliosi. Questo accadrà, ne sono certo. La nostra squadra sarà coraggiosa, sarà ambiziosa. Se ci sono questi ingredienti hai sicuramente più possibilità di vincere”.
In ultimo, la Roma ha una tifoseria molto passionale in tutto il mondo. Ha un messaggio da inviare ai sostenitori giallorossi?
"Ai tifosi vorrei dire solo questo: insieme possiamo costruire una squadra forte. Ovviamente abbiamo bisogno del loro supporto. So che amano questi colori e sono sicuro che insieme saremo tutti più forti. I tifosi potranno essere orgogliosi di questa squadra, ne sono certo, perché combatteremo per loro, per creare qualcosa di speciale. So che saranno dalla nostra parte. Parlo spesso del “coraggio” e so che i tifosi giocano un ruolo fondamentale in questo aspetto, perché possono trasmettercelo. Credo che quando entreremo allo stadio saranno loro i primi a darci le giuste motivazioni e l’incoraggiamento. Da quel momento dovremo iniziare a combattere e a mostrare noi il nostro coraggio, per loro”.