Intervenuto ai microfoni della trasmissione "Password" in onda sull'emittente radiofonica, il dirigente ed ex calciatore della Roma Federico Balzaretti ha parlato del momento dei giallorossi, di Francesco Totti e della lotta scudetto. Queste le sue parole:
Se la Roma trova continuità diventa veramente la candidata numero uno, sei d’accordo?
"Sono d’accordissimo, io poi l’ho detto anche dopo la partita contro il Bayer Leverkusen. In Italia sono abituati a giudicare sempre solo in base al risultato, ma la prestazione è stata ottima per 85 minuti, poi in un minuto è successo il patatrac. Questo però non deve cancellare tutto quello che hanno fatto, una partita splendida a Leverkusen che hanno ripetuto ieri, ma essendo naturalmente più concreti. E’ cambiato solo questo ma la prestazione era stata ottima già in Champions".
I facili entusiasmi del caldo tifo giallorosso possono essere un fattore positivo o negativo?
"Deve essere un fattore positivo, e la cosa positiva che deve creare il gruppo e tutto l’ambiente è un’abitudine a queste posizioni in classifica. La società da qualche anno sta lavorando per arrivare a questi livelli, la squadra, il mister, tutti, il percorso intrapreso è quello per portare la Roma ai vertici del campionato e ad essere stabilmente una delle squadre più forti in Europa. Speriamo di farci l’abitudine, perché quando hai l’abitudine a vincere e stare lì davanti si riesce ad avere anche equilibrio maggiore".
Il fatto che sia passata quasi inosservata l’assenza di Totti è significativa del fatto che questa strada sta crescendo e si sta svincolando di quello che comunque resta un calciatore fortissimo?
"Svincolando no, nel senso che Francesco rimane uno dei giocatori cardine. Ovviamente, adesso per infortunio, era stato occupato un pochino meno, ma l’importanza di un giocatore come lui non deve essere soltanto in campo. Deve essere, ed è, un giocatore totale che fa gruppo, che al di fuori dal campo è un esempio per i propri compagni. Si può essere leader anche non giocando 90 minuti tutte le partite, questo vale per lui, ma anche per gli altri. In una squadra piena di talenti come la Roma è impossibile pensare di essere titolari inamovibili, la panchina la fanno tutti e capiterà tutti, ma è l’atteggiamento che fa la differenza, il salto di qualità lo fa fare chi ha un approccio positivo e pensa al gruppo".
Lazio, Napoli, Inter, Fiorentina sono le squadre dietro la Roma, chi ti fa più paura? Juve e Milan sono fuori?
"Nessuna delle ultime due è già fuori, siamo ancora agli inizi e vedendolo da fuori questo sembra un campionato particolarmente divertente perché ogni settimana c’è una capolista nuova, è molto corta la classifica e fare una graduatoria o tirare fuori qualche squadra ora in questo momento è impensabile. Sono tutte dentro e tutte lotteranno per il campionato".
Hai più fatto una partita, magari anche con gli amici?
"No, gioco solo ogni tanto in salotto a casa con le bimbe. La mia ultima partita è stata Roma – Palermo, ed è bello che sia stata proprio quella partita. Le mie condizioni erano a dir poco non ottimali, ma è stata una cosa che ho fortemente voluto e sia la società che i ragazzi mi hanno dato la possibilità, eravamo già in Champions League, quindi in posizione tranquilla, e mi han dato la possibilità".
(RTL 102.5)