Viene presentato oggi Claudio Ranieri come nuovo allenatore della Sampdoria. Il tecnico ex Roma raccoglie l'eredità di Eusebio Di Francesco, proprio come avvenne nella scorsa stagione nella capitale, trovando una squadra all'ultimo posto con appena 3 punti guadagnati in 7 giornate di campionato.
Apre la conferenza stampa il presidente Ferrero che dice: "Grazie di essere venuti. Con i miei stretti collaboratori siamo contenti di presentare un grande allenatore, Ranieri".
E' poi il turno di Claudio Ranieri: "Come prima cosa ringrazio il presidente, che mi dà l’opportunità di allenare questa squadra. Io sono un tifoso della Roma, ma la Sampdoria mi è sempre stata simpatica, sono stato felice quando ha vinto lo scudetto e mi sono dispiaciuto quando ha perso la finale di Wembley, anche perché ero lì a vederla. La Samp è sempre stata una squadra a me vicina".
Sulla favola di Leicester.
"Dietro un grande favola c’è un grande lavoro. Noi dobbiamo far sognare i nostri tifosi, anche se ora dobbiamo fare un passo per volta. Sono venuto perché sono convinto che questo non sia il reale valore della rosa, dobbiamo dare orgoglio ai nostri tifosi. Ho visto lo striscione, io posso essere il loro garante. Io voglio il massimo dalla mia squadra, chi lo darà sarà in campo, gli altri dovranno aspettare"
Il giorno del suo compleanno o il ritorno contro la Roma: qual è lo scherzo peggiore?
"Sono tutti scherzi bellissimi, mi permettono di rientrare sul terreno di gioco. Con la Roma, nel momento in cui si va in campo, non ci sono amori ma solo la grande professionalità che mi ha sempre contraddistinto. Vinca il migliore. Dopo l’intervento al ginocchio non pensavo di essere chiamato così presto, ma è stata una bella medicina. E’ stata una sorpresa gradita, sono ben felice di rappresentare i colori blucerchiati. Sono una persona positiva, l’ultima squadra è stata a Roma e ricomincio dalla Roma. E’ un’altra bella cosa della mia carriera"
Come pensa di risvegliare questa Sampdoria?
"La prima cosa è ridare autostima a questa squadra. Io voglio il massimo in ogni allenamento, che i miei giocatori non si arrendano mai. So accettare la sconfitta dopo che una squadra mi ha dimostrato di essere più forte della mia, a livello di motivazione. Loro possono vincere perché sono più bravi, ma come determinazione e motivazione non ci deve battere nessuno"
Sarà importante anche l'organizzazione
"Io sceglierò 11 persone che abbiano voglia di lottare. Il modulo e il sistema è frutto di quello che mi diranno i ragazzi in campo. L’importante è avere giocatori che si impegnano alla morte per aiutare i compagni e far sì che i tifosi siano orgogliosi di loro. Il sistema di gioco è l’ultimo delle mie idee"
Il carattere si può insegnare?
"No, ma se io sono un combattivo e lei ha un 80% io posso tirare fuori quell’80%. Se lei ha un 20% non posso portarlo al mio 80%. Saranno i ragazzi a fare la formazione, nel farmi vedere chi veramente vuole la salvezza della Sampdoria"
Il pensiero su Quagliarella
"Fa la differenza, quest’anno ha cominciato in sordina. E’ il capitano, deve indicare la strada ai compagni ed essere il punto di riferimento. Lui è il simbolo della Samp, avrà un compito ancora più gravoso, deve far vedere la voglia di lottare e di salvarsi. Poi i gol arriveranno"
Che effetto le fa sostituire di nuovo Di Francesco?
"E’ bizzarro. Spero che Eusebio non mi odi. Ma se non ero io era un altro. Lo stimo tantissimo e gli auguro di ritrovare una squadra al più presto perché la merita"
Da dove partirà?
"E’ una questione di giocare di squadra. La voglia di lottare fino in fondo, restare in Serie A. Il nome del giocatore non mi interessa, io non sono venuto per far crescere i giovani o ridare smalto agli anziani. Io sono qui per salvare la squadra. Ho 26-27 giocatori diversi con caratteri diversi. Devono capire come sono io, è importante che ci sia feeling. Dobbiamo diventare una sola cosa con il pubblico e per farlo dobbiamo mettercela tutta su ogni pallone. Ora manca autostima e fiducia, ma solo tutti insieme ce la possiamo fare"
Che difficoltà diverse incontrerà rispetto al Fulham?
"Il Fulham era una neopromossa, era un passo molto grande. Poi con un presidente pakistano e la proprietà americana, c’era il figlio che andava molto dietro agli algoritmi e alle statistiche, che sì sono importanti ma lo è di più conoscere i giocatori. Lo scorso anno la Samp ha fatto un buon campionato, bisogna avere voglia di divertirsi e lottare per questa squadra"
Queste le parole di Ferrero:
Un pensiero anche a Di Francesco?
"Di Francesco è un bravissimo allenatore, ha grandi idee ma la ruota non ha girato"
Più difficile convincere Di Francesco in estate o Ranieri ora?
"Non si tratta di convincere. Non devo far fatica a convincere un allenatore di spessore. Io sono il presidente della Sampdoria, la Sampdoria ha una storia importante e già la metà del convincimento va così"
Totti e Cassano vi hanno consigliato mister Ranieri?
"Stabiliamo una cosa che è molto importante. Con loro ci parlo sempre ma non mi devono indicare la via del sole. Siamo quattro persone, viviamo come un team e non abbiamo bisogno di chiedere fuori. Ranieri lo abbiamo visto diversi anni fa perché Romei è un suo ammiratore. Oggi gli Dei si sono incontrati: siamo due romani che vogliono il bene della Sampdoria. Abbiamo dimostrato che sappiamo fare bene senza avere nessuno che ci deve venire a dire niente. Se poi si parla del mister, tutti gli vogliono bene"
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— Sampdoria English (@sampdoria_en) October 15, 2019