Eusebio Di Francesco torna a parlare in conferenza stampa. L'allenatore della Roma interviene dalla sala Champions di Trigoria per il tradizionale appuntamento prepartita con i cronisti, alla vigilia del match con la Juventus di domani sera che potrebbe essere decisivo per la matematica qualificazione alla prossima Champions League. Questo l'intervento INTEGRALE del tecnico giallorosso (ASCOLTA L'AUDIO):
In settimana si è parlato troppo poco dell'importanza della partita, cosa ne pensa e cosa ha detto la squadra?
So di cosa abbiamo parlato nello spogliatoio, è una partita e delicata importante. Abbiamo un obiettivo importante da raggiungere, cercando di mantenere il terzo posto al quale teniamo molto
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Spero di farne altre, è un piccolo obiettivo ma mai accontentarsi. Al di là della quantità delle presenze in panchina, spero che le altre che verranno siano di maggiore qualità
La classifica ricorda che ci sono 18 punti di differenza. Sintentizzando, quali sono tre elementi da migliorare per avvicinarsi alla Juve?
Dobbiamo lavorare tanto, cercare di dare continuità a un certo tipo di squadra, di mentalità, di idea. La Juve ha vinto non solo grazie ad Allegri ma alla mentalità, ha dato continuità all'abitudine a vincere. La Roma è arrivata è arrivata sempre dietro, a volte seconda, altre terza. Il gap c'è sempre stato, non sono io a dare la medicina giusta per questo problema. Dobbiamo migliorare sotto ogni punto di vista e cercare di rinforzarci dove siamo piùù o meno deficitari, ma qualche passo avanti lo abbiamo fatto. Abbiamo cercato di fare come loro. La Juve è presa da esempio nel trattare ogni partita, anche le meno importanti, allo stesso modo, qualcosa su cui ho insistito nell'ultimo periodo.
Allegri ha detto che giocheranno Szczesny, Higuain e Dybala. Giocheranno Strootman, Under e Jesus?
Facile, eh (ride, ndr). Un paio si, altri non so ancora. Posso dire che giocheranno Alisson, Dzeko, Florenzi, Kolarov, De Rossi... Poi gli altri vediamo, anche El Shaarawy ci sarà. Li ho detti come lui, forse anche qualcuno in più (ride, ndr)
Si è spiegata la differenza tra il rendimento in casa tra Champions e campionato, specie negli scontri diretti?
Al di là degli scontri diretti, in casa obiettivamente abbiamo subito troppe sconfitte. La crescita passa anche da questo, dal far ritornare l'Olimpico una sorta di fortino. La Juve costruisce i suoi campionati in casa, spero che la squadra migliori il rendimento interno. Mentre invece fuori casa abbiamo fatto bene, anche dal punto di vista del rendimento difensivo, che ha fatto la differenza
Ha avuto l'input anche della società nel dare importanza al terzo posto?
E' un obiettivo di cui parlo da tempo, se vi ricordate. L'input della società è fondamentale, è normale. L'obiettivo primarie arrivare in Champions ma anche per mentalità e per altri aspetti è giusto ambire ad arrivare terzi, lo dico da tempo alla squadra.
Partita importante anche per lanciare un messaggio alla Juve per la prossima stagione?
Diventa tutto relativo, non credo lo sia per lanciare un messaggio. E' più per noi stessi, per portare avanti la nostra mentalità. E' giusto sempre ambire a vincere, poi come sapete ci sono 3 possibili risultati Troviamo una squadra che ha entusiasmo e, diciamo, anche un po' di leggerezza, hanno le mani sullo scudetto sotto ogni punto di vista. L'hanno scorso hanno perso ma non hanno affrontato la partita con determinazione, erano impegnati su altri obiettivi. Hanno maggiore facilità, rispetto a noi, nell'affrontare certe partite a questo punto della stagione.
Si aspetta di essere più determinante sul mercato?
Non faccio campagna acquisti, faccio l'allenatore, è bene chiarirlo. Ma credo sia prematuro parlare di mercato in questo momento. Abbiamo una partita da affrontare e un obiettivo da raggiungere, poi ne parleremo. Vi assicuro che non ne ho parlato nemmeno in società in maniera concreta, quando c'è ancora un obiettivo da raggiungere. Poi l'allenatore è importante nelle scelte che si fanno, gli altri così capiscono meglio quello che voglio, sia per tipologia di gioco che per mentalità.
Quando era giocatore Roma-Juve era una partita di veleni. Adesso non sembra che c'è il livore del passato, trova che sia un rapporto cambiato?
A sensazione può darsi, ma in campo non esistono amici, né compagni, né colleghi, né figli, né fratelli. Ogni partita va affrontata per prevalere sugli avversari. Dico sempre per il discorso della mentalità, si deve sempre rispettare ed essere educati fuori dal campo, poi bisogna sempre cercare di dare il massimo contro ogni avversario, chiunque esso sia.
Che segnale sarebbe fare 6 punti nelle ultime 2?
E' il nostro obiettivo, poi il campo darà la sua risposta. Il problema è sempre quello, parlando a posteriori si fanno discorsi che sono al di fuori del nostro lavoro, L'obiettivo è fare 6 punti, il segnale è chiudere il campionato alla grande, cercando di portare più punti a casa Potete poi scrivere -14, -13-, -11-8, -9 eccetera, ma lascia il tempo che trova. Conta solo chi vince. Cercheremo di portare a casa 6 punti, è giusto farlo, per rispetto generale e perchè poi lo vogliamo.
Ha la sensazione di aver limato il gap con la Juve rispetto agli passati? Roma più vicina dopo questa stagione di buoni risultati?
Si, la squadra è cresciuta, in campionato siamo stati in ritardo ma in Champions abbiamo fatto meglio, se andiamo a vedere solo i risultati. La prova che abbiamo fatto qualcosa d'importante Ma per arrivare a questa mentalità c'è tanta strada da fare. La Juve non lascia nulla al caso, anche in Champions ha combattuto fino alla fine nonostante fosse praticamente fuori. E' una squadra che non muore mai. Lo ha dimostrato in campionato: quando già si festeggiava o si pensava che potesse finire in un altro modo, sono rimasti sul pezzo e concentrati, parlando meno e facendo come sempre tanti fatti.
La sua opinione sulle seconde squadre?
Sono nettamente favorevole, è ovvio che per le grandi sarebbe un grandissimo vantaggio per la crescita dei giovani. Ma non mi fermo qui. Deve essere un valore aggiunto in particolare per la Lega Pro: porteremmo squadre importanti a giocare in realtà meno conosciute, facendo conoscere anche i loro giovani. Deve essere una vetrina anche per i campionati inferiori, mettendo dentro tante regole che magari non vadano a ledere i club di B e Lega Pro, bisogna avere rispetto per le squadre che da anni lottano in quei campionati. Sono per il cambiamento e per l'innovazione, guardate quanto successo in Spagna, i giocatori arrivano in prima squadra già con qualcosa in più, dopo aver fatto campionati importanti. E' una formula che mi piace, con i giusti accorgimenti.
Aveva detto che è la società a fissare gli obiettivi. Chi l'ha preceduta come Spalletti e Garcia parlava di gap incolmabile, lei al termine di una stagione così se la sente di pretendere di più dalla società come obiettivi di mercato?
Purtroppo i conti non li faccio io e lo ribadisco per l'ennesima volta, dobbiamo sederci a tavolino e li fa la società. Dobbiamo ambire a fare di meglio, è giusto farlo possiamo farlo. Dobbiamo si ambire a migliorare, cercando di arrivare prima di tutto in Champions e di fare ancora di meglio rispetto a quest'anno. Ma è normale che da parte di un allenatore ci sia sempre sempre la voglia e l'ambizione di migliorare la propria squadra. Ma non sono discorsi da fare qua dentro. Si faranno nelle sedi opportune e si cercheranno di trasmettere gli obiettivi generali.