Luciano Spalletti torna a parlare in conferenza stampa. L'allenatore della Roma risponde alle domande dei cronisti alla vigilia del match di campionato con il Torino, in programma domani alle 18 allo stadio Olimpico, nel tradizionale appuntamento prepartita. Questo l'intervento INTEGRALE del tecnico:
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Ascolta Spalletti in conferenza stampa Roma-Torino 18.02.17" su Spreaker.
C'è molto da dire, dipende da che punto di vista si guarda. C'è la situazione di Florenzi e la prima apparizione in campo per Nura, per il quale tutto procede nel migliore dei modi.
Aveva detto che con il Torino avrebbe potuto cambiare qualcosa, ma visto il risultato con il Villarreal può cambiare questa valutazione?
Il mio non era un riferimento al Torino ma a questo periodo, poi è chiaro che qualche piccola differenza, e non di valore degli uomini, può essere fatta sull'utilizzo degli uomini. Chi ha giocato più spesso ha più possibilità di gestire la fatica o di essere al massimo dentro la partita stessa. Il risultato dell'andata con il Villarreal cambia qualcosa, ma abbiamo a che fare con un gruppo forte. E' quello che miravo all'inizio, in parte: la nostra forza. Abbiamo a che fare con un gruppo di calciatori che può arrivare in fondo in tutte le competizioni, che può far vedere la forza che ha su tutti i fronti. Non si potrà dire che in quella partita lì, purtroppo, non eravamo al massimo perchè mancavano 2 giocatori. A noi non ci manca nulla. Dobbiamo far bene in qualsiasi partita.
L'andata con il Torino ci fu la prestazione meno convincente della stagione. Può dirci un elemento dell'evoluzione della squadra che ci tiene a sottolineare?
Non è l'uomo in più o l'uomo in meno a fare la differenza, ma un modo di essere. Non dimentichiamo che in quel momento lì avevamo trovato un Torino in splendida condizione e noi non eravamo al meglio della condizione. Poi ha fatto differenza l'applicazione e il modo di lavorare. Quello che un po' si pensa diventa fondamentale. Può anche voler dire che bisogna fare attenzione, è una partita da vincere per restare in corsa su tre fronti come divevamo prima. Purtroppo non ci resta altro risultato che la vittoria e questa dovrà passare per una buona prestazione, sicuramente diversa da quella della gara d'andata.
Il tempo per preparare la partita è stato poco, chi è subentrato o non ha giocato 90' con il Villarreal come Salah, Perotti e Paredes può giocare dal 1'?
Si, possono giocare dal primo minuto ma visto che c'è stato poco tempo, devo rendermene conto oggi. Devo rendermi conto di chi è riuscito a 'pulire' qualcosa e fare valutazioni momentanee, tenendo conto dei numeri precedenti e di più cose. Nell'allenamento di oggi posso convincermi su qualche dubbio che ho, non ho così chiara la situazione prima dell'allenamento e durante la giornata di domani. Ma questi giocatori possono sostituire gli altri, sicuramente, anzi sono tra quelli che hanno un minutaggio corretto che non li mette in difficoltà. Mario Rui, ad esempio, ha il problema che non l'ho fatto giocare così spesso e può darsi che, nel ritmo indiavolato dei 90' per la ricerca del risultato, può dare qualcosa di meno, in funzione del suo utilizzo.
Un pensiero per i 50 anni di Roberto Baggio?
Su di lui diventa facile, prima di tutto gli faccio degli auguri sinceri, ci ha fatto vedere cose bellissime, è uno di quei calciatori che ti fa vedere come si fa, dovrebbe essere uno dei paladini del calcio. Oltre le belle giocate e i gol non ha macchie, è puro, ha fatto tunnel e gol a tutti, è stato sempre apprezzato da tutti e non ha mai sforato nella presunzione. Un grandissimo. Ho ancora negli occhi i suoi gol fatti a Firenze, quando seguivo la Fiorentina, e lo ringrazio per tutto quello che ci ha fatto vedere.
Un parere su Vermaelen, che giovedì è andato in tribuna? A proposito di grandi personaggi, un commento sul ritorno in A di Zeman?
Thomas ha questo problema alla mano, che gli si sta calcificando ed è in via di guarigione. Si può rischiare ma ogni giorno che passa può essere un vantaggio per lui, il rischio diminuisce e la valutazione va fatta in questa direzione. Se gli facciamo tardare qualche giorno è meglio, ma se serve può giocare, lui ha dato la sua disponibilità. La sua esclusione in Coppa è figlia di un ragionamento: se non lo faccio giocare prima, lo porto in panchina e poi rischio di doverlo sostituire di nuovo se gli succede qualcosa? A quel punto o lo faccio giocare o non lo rischio. Ora è passato qualche giorno di più e ci sono più possibilità. Per giovedì sarà a posto, è stato fatto un esame radiografico e lo staff medico ci ha detto che per essere perfetti serve qualche giorno. Si sta attenti nei limiti del possibile, visto quello che ci sta succedendo… Dal punto di vista degli infortuni, è bene tenere in considerazione la strada che i nostri medici e i nostri professionisti ci dicono di seguire. Per quanto riguarda Zeman, è uno da cui abbiamo imparato tutti. Mi fa piacere del suo ritorno sulla scena più importante del calcio italiano, farà vedere la sua qualità. E’ uno che ha dato molto e, magari non facendolo vedere, si sarà sicuramente documentato e avrà altre cose da proporre al nostro calcio.
Vedendola dopo la partita di Coppa di giovedì, è sembrato un po' arrabbiato per quel quarto d'ora di inizio secondo tempo in cui si è concesso troppo al Villarreal. Crede davvero che questa squadra debba ancora risolvere dei problemi abbastanza seri come quel quarto d'ora o ha bisogno di essere messa sull'attenti e di ricevere questi messaggi anche quando vince?
Non ero arrabbiato, ero dispiaciuto. Quando la squadra non fa il meglio di quello che può fare sono dispiaciuto, è segno che lavoro male e che ho trasferito loro un'idea limitata della loro forza. Ora va anche di moda rifare i muri, nel limite del nostro calcio con quello europeo c'è un muro da superare, difficilmente le squadre italiane hanno vinto 4-0 su campo avverso o dopo il 2-0 continuavano a pigiiare per fare un risultato migliore. Quello che abbiamo fatto vedere è un rapporto corretto che dobbiamo avere con queste competizioni. Domenica ho detto proprio questo alla squadra, a volte noi allenatori ricerchiamo parole che creino uno stimolo, qualcosa in più nella testa dei giocatori, si va a dire una parola più forzata rispetto al loro limite. Ma a loro non dico niente di più, sono parole verissime. Abbiamo a che fare con una squadra forte e la devono pensare allo stesso modo al di là e al di qua del muro, come dice il mio amico Barbarossa nella canzone...(Spalletti cita la canzone "Al di là del muro" di Luca Barbarossa, ndr). Perché è così. Bisogna giocare le partite per vincerle, se c'è la possibilità di mettere una seria ipoteca per il passaggio del turno, come è stato... Che non vuol dire averlo passato. Loro sono una squadra forte, di tutto rispetto, lo hanno fatto vedere nei numeri. Se qualcuno crede di evidenziare presunzione nei modi di pensare, se qualcuno crede che il ritorno sia facile si sbaglia di grosso. Ci sono dei precedenti, c'è il Milan con il Deportivo. E poi il Villarreal non ha preso gol dal Barcellona, non ha preso gol dal Siviglia... Non ha preso gol da nessuno. E' una squadra che gioca bene a calcio e che sa stare bene in campo. E stata una Roma forte, sono stati bravi ma bisogna dirgli anche che devono avere il rispetto per il proprio lavoro, altrimenti te ne fanno accorgere gli altri del rispetto che devi avere. E noi dobbiamo migliorare in quella fase, quando riconquistiamo palla e renderla giocabile. E' un discorso che è nato piano piano ma è giusto. Molti uomini intorno alla palla per fare possesso. Prima si diceva "palla nostra, tutti larghi", ora ce ne sono molti che dicono "palla nostra e molti intorno per fare possesso", perché quando la perdi curi le distanze, vengo a giocare palla ma vicino a te, in modo che se intercetti ti risalto addosso facilmente. Sfrutti la larghezza del campo, poi quando perdi palla devi fare metri per tornare ad avere una squadra corta. Ora tutti vogliono stare corti, possesso stretto, vanno attraverso le qualità per farti male e riconquistare. Per cui, quando perdi palla e riconquisti, c'è un momento in cui non è ancora tua, l'hai riconquistata ma non l'hai esercitata fino in fondo, devi fare quei 3-4 metri e quei 3-4 passaggi che mettono la palla al sicuro. In quei 3-4-5 secondi che porti la palla al sicuro, loro ti risaltano addosso e in quel momento lì è palla di nessuno. Dobbiamo migliorare, nel primo quarto d'ora dopo l'1-0 ci siamo abbassati, si riconquistava palla e gliela riconsegnavamo... Sono metri di fatica e perdi lucidità per l'azione dopo per proporre il tuo calcio. Se fai chiusura 20 metri a destra, a sinistra, dietro, poi ti mancano i 40 metri per arrivare sulla palla che Radja ha messo a Dzeko per il 4-0. Il pacchetto è di 12 km a partita, come li usi? Dipende da come si usano, Proponi di più o fatichi di più? E' tutto qui, il mio è un dispiacere. Io non sono avvelenato o nervoso. Niente sono. Sono uno che vuole sfruttare le qualità della propria squadra e riuscire a fare risultati più risultati possibile.
Una possibile chance per Grenier?
E' un'ipotesi corretta anche se, nelle esercitazioni che si fanno, si vede che va un po' difficoltà sulla resistenza, gli manca la partita da tempo. Non lo abbiamo allenato in questi giorni in maniera da fargli trovare condizione ma anche qui c'è da fare la doppia valutazione: prima o poi, se si vuole sfruttare la sua forza, va utilizzato. Fa parte delle valutazioni di cui dicevamo prima, tenendo conto che questa partita sarà da vincere.
Che pensa sulla polemica Sarri-De Laurentiis? Fino a che pensa che sia giusto che un presidente metta bocca nelle scelte dell’allenatore?
Che devo pensare... Io devo guardare a casa mia, ci sono sempre cose da risolvere in casa nostra. Il ruolo dell'allenatore è questo, oramai: uno esce dal campo e non ti saluta, un'altro ti manda af*****ulo, il presidente ti dice che sbaglia la formazione... Qualsiasi cosa si tocca andava meglio l’altra opzione, se non vinci e anche quando non vinci. Fa parte della gestione del nostro ruolo. Io tento di imparare sempre più cose, perchè ci sto scomodo in quella posizione. Come si sta con le spalle al muro? Non comodi, serve un po' d'aria… (ride, ndr). De Laurentiis, secondo me, è un grande presidente, Sarri è un grande allenatore, a volte le cose si fanno anche per gioco per tirare fuori il meglio. Ma la mia squadra non devo organizzare nulla del genere. Sono forti, è la pura verità e non riesco a vincere fingo, quando fingo nello spogliatoio la squadra se ne accorge e faccio delle figure che non ti dico...
Le indiscrezioni sulla Juve e la posizione di Ulivieri in favore di Tavecchio…
Si passa di palo in frasca… Palla in cima, palla in fondo, tutti avanti, tutti indietro: è la stessa cosa... Per il tema di Ulivieri sto valutando tutti gli elementi, ho parlato con lui, è il nostro capo dell’Assoallenatori che rispetto e ci ha dimostrato sempre che ha a cuore il bene di questa associazione. Mi ha spiegato le motivazioni della sua scelta e sto conoscendo più cose. Non avendole tutte a disposizione, sono d’accordo con la scelta di Ulivieri. Poi però devo vedere altre situazioni, non posso entrare in questi argomenti se non ho la possibilità di conoscere bene le cose. Il resto? Non capisco la domanda e non posso dare una risposta. E' un'altra cosa che non so. Te la posso suggerire una domanda? Florenzi. In questa vicenda ci ha consegnato un pezzetto di noi stessi. Domani, se ce lo permettono, scendiamo in campo con un pezzo di lui nel nome. Flo-Szczesny-Flo-Emerson, Flo-Fazio, Flo-Spalletti. Abbiamo tutti un pezzo di lui. In questa vicenda ci dà quegli strappi di qualità che solo lui sa fare, ci ha trasferito e donato un pezzo di se stesso.