Conferenza stampa, SPALLETTI: "Il mercato? Non ho chiesto nulla, questa Roma è forte. Non mi aspetto che Musonda ci faccia vincere le partite" (AUDIO, VIDEO e FOTO)

14/01/2017 alle 18:44.
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Torna a parlare : alle ore 12.30 è in programma la conferenza stampa dell'allenatore giallorosso alla vigilia del match di campionato contro l'Udinese di Delneri. Questo l'intervento INTEGRALE del tecnico della Roma:

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"Inizio con che ha un risentimento muscolare al soleo sinistro e non ci sarà. Rimane solo che è un calciatore che aspettiamo a braccia aperte perché sarebbe il nostro grande rinforzo. Poi tutti a disposizione"

Dove può e deve migliorare la Roma?
Noi avevamo sempre detto di aver fatto delle cose buonissime per lo spettacolo e i gol, lo dicono i numeri. A volte ricadiamo in quell'abbassare il rendimento, abbassare i momenti dove bisogna capire di fare legna e metterci forza, intensità, contrasto, un po' di palle recuperate sul gioco sporco. Con quello che abbiamo fatto vedere nell'ultimo periodo andiamo a dare forte considerazione a quegli atteggiamenti: la squadra ha assorbito e ha capito che ci sono momenti di sostanza e poi andare a quello successivo dove faremo riveder la nostra qualità offensiva. Sono segnali importanti perché Genova abbiamo vinto meritatamente, ci hanno creato difficoltà ma lo hanno fatto a tutti soprattutto in quel campo lì ma ci siamo costruiti quello che è stato il gol fatto, venuto in maniera un po' rocambolesca. Azioni e trame offensive potevano avere lo stesso risultato e nell'analisi generale credo sia corretto così. Siamo sulla strada giusta

Due trasferte complicate nel 2017
Noi le abbiamo preparate uguali: due partite insidiose dove dobbiamo mettere per forza quelle caratteristiche e qualità di cui parlavamo adesso. Quelle che ci sono mancate in alcuni momenti. La differenza è che a Genova c’è quell’ambiente che ti crea difficoltà di espressione di personalità e condizione calcistica perché ti limitano con la loro disponibilità all’affetto della loro squadra. A Udine sarà più facile giocare ma ha giocatori di forza, corsa profonda, un allenatore espertissimo e bravo. A Udine è anche facile poter evidenziare una libera personalità per i calciatori ed è più difficile in ambienti come la Roma, l’, il Milan e il dove per forza devi accostare questo tuo essere calciatore e a fare delle analisi obiettive sul tuo rendimento in base a quello che vuole la piazza che sono i risultati e le vittorie. Qui è diverso

Pinzi l'ha definita un pazzo
Mi ha dato un mano. Per questo che io e lui ci si guardava e ci si capiva al volo, sapendo quello che si doveva fare. E' stato un professionista eccezionale per me, rivedo molto in quella squadra della mia Roma attuale. Pinzi era un calciatore con cui avevo un contatto bellissimo, come con molti di quei calciatori lì. L'ho messo a giocare da tutte le parti e dove l'ho fatto provare mi ha messo a disposizione quello che volevo. Mi ha sempre dato il risultato che volevo. Dentro quella squadra c'erano uomini veri, come questa squadra qui, perché ho detto che quella squadra assomigli molto a questa squadra qui. C'erano giocatori come Muzzi, Giannichedda, Fiore, Sottil, Sensini, : una squadra bellissima dove ogni volta che si andava in campo andavano al di là delle proprie possibilità e dei ragionamenti obiettivi di persone normali per il risultato dell'Udinese. Come in questa squadra, vedo molto giocatori che per il risultato della Roma ci mettono qualcosa in più di quello che potrebbe essere il normale.

Un punto in comune con Delneri? Differenze?
Mi rimane difficile parlare di me, c'è un detto che dice "poco se mi considero". Il discorso di Delneri viene facile, un allenatore forte. L'ha sempre messa sulla battaglia, velocità, acquistare campo, ribaltamenti, pochi tatticismi, difesa alta sempre a rischio delle imbarcate e di dover soffrire per le scelte tattiche che poi faceva. Grandissima coerenza, anche ora ti toglie il fiato, ti viene a stuzzicare dall'inizio e ti salta addosso con pressioni di squadra perché vuole fare la partita. Anche col Verona l'anno scorso, alla mia prima partita mi sembra, abbiamo visto le difficoltà: siamo riusciti a pareggiare ma se avessero vinto, insomma... Sono quelle partite che avremmo potuto vincere anche noi ma erano sicuramente liberi di interpretare il calcio che lui voleva, senza timori e rimorsi. Il plauso più corretto è quello della coerenza calcistica di uno dei grandi allenatori del nostro calcio, dal quale abbiamo presi tutti molto

Sperava di avere già Feghouli? Un giudizio su Musonda?
E’ un tema caldo ed è anche giusto sia così perché questo è lo spazio e il momento di quel tema. Però poi da parte mia diventa facile perché ritorno a essere coerente avendo già detto che per me poteva anche non esserci questo mercato qui. Io ho scelto questa squadra qui, che è forte secondo me. Bisogna lasciarla esprimere in qualche elemento. Ho già portato ad allenarsi con noi Frattesi e , ci sono altri giocatori come , ma ce ne sono molti con perché è un allenatore forte che ci da giocatori pronti per poterli inserire in prima squadra. La libera costruzione della personalità dei giocatori va fatta non iniziando dalla fine del percorso, qui si fa le cose iniziando dalla fine. Si fa giocare e gli si dice di essere Candela e non può esserlo: poi diventa Candela e ve lo faccio vedere tra qualche tempo ma c’è bisogno del periodo per analizzare le sue prestazioni in funzione del  risultato che dobbiamo avere a livello di squadra. Questo fa la differenza. Io non chiedo niente alla mia società. Ho sposato la causa quando mi hanno chiamato e hanno avuto bisogno del mio contributo, sono venuto a piedi pari buttandomici con tutto l'amore e l’affetto per lo sport e questi colori. Si lavora sugli elementi che si hanno, mi concentro su quello che ho a disposizione, sperando di poter far crescere un po’ Gerson perché ha potenzialità ma c’è sempre quello che è il mettere il giocatore in una partita in un contesto dove non è abituato avendo obiettivi che sono il massimo di tutto, con quello che è in realtà all'inizio. Se si riesce a gestire emotivamente questa differenza sottile va tutto a posto e diventa tutto più facile. C’è un periodo che sarà dura, veramente dura, ma avendo una squadra tosta non penso di avere più problemi del dovuto. Ma avremo problemi quando giocheremo 11 partite in 40 giorni: è un periodo duro perché ti guarda in faccia dal punto di vista del recupero. Ci saranno giocatori che non potranno recuperare e saranno costretti a giocare sotto il massimo perché non recuperi. Giochiamo domenica, lunedì facciamo allenamento, martedì gli do riposo e invece il mercoledì devi rigiocare. E' difficile ma nutro grande fiducia in quello che sarà il recupero personale dei giocatori. Abbiamo a che fare con una squadra forte, con giocatori forti che ora ragionano nella maniera giusta. Perderemo altre partite come è successo ma sarà dura per chiunque ci troveremo davanti

La e il che hanno acquistato per presente e futuro hanno cambiato i rapporti di forza con voi?
Tu me le rigiri queste domande e me le ripresenti sempre, non voglio fare confusione con la mia società. Figurati se ti correggo, non ho da correggere nessuno. Ho solo da impostare bene il mio lavoro e fare chiarezza sul mio lavoro: devo far sapere ai miei giocatori che mi fido di loro e non ho bisogno di sostituire nessuno. Ho bisogno di uno sforzo loro quando ci sarà da metterci qualcosa in più, quando ci sarà da soffrire, o penalizzare situazioni personali per 10 minuti in più di calcio, di partite, per giocare con la Roma sotto il nostro pubblico. Mi sembra già abbastanza lo stimolo che riceviamo. Se la società, per esempio si è parlato di una cessione di , se la società mi dicesse o vedessi che fa le cose per racimolare qualche soldino e mettere i soldi sotto il materasso allora interverrei e farei casino. Se invece so che la mia società è disponibile a mettere tutto quello che ha a disposizione, anzi cerca le soluzioni per trovare la via di uscita, per sopperire alle difficoltà che avremo perché sono oggettive, non se ne viene fuori, è il numero delle partite delle partite, sto con loro sempre. Si lavora in maniera tosta e dura, cercando queste soluzioni. Ti piace Rincon? Sì e se ne era parlato con la società ma non si si riesce a prendere perché ci sono società più forti che hanno altre disponibilità o il giocatore stesso in base alla valutazione di andare a giocare da una parte o dall'altra, fa altre scelte che vanno accettate. Questi due calciatori che sul Corriere dello Sport avete scritto varie volte, sono loro che mi dicono, li ho iniziati a vedere perché stanno lavorando su un raggio ampio, vedendo chi ci può dare una mano e dico di sì a queste operazioni. Ci vuole tempo, c'è il lavoro di Massara e il suo staff che ci dirà la soluzione corretta, stanno lavorando e basta. Mi baso su chi ho a disposizione: sono loro lo zoccolo duro, sono loro che ci devono tirare fuori dalle situazioni, sono loro la nostra soluzione. Non il mercato, non mi interessa in questo momento e lo devono sapere. Poi ci sono i tifosi o le attese, le pretese che non so se sono giuste o meno, ma dal mio punto di vista mi fa piacere parlare in maniera corretta, trasparente e vera. Non mi aspetto Musonda che venga qui e mi faccia vincere le partite. Do forza a
, , , Peres, che dovranno fare il doppio dei chilometri perché a metà campo si corre di più rispetto agli altri settori e ci danno pure la soluzione per la palla gol e che la butta dentro. I rapporti di forza sono in contesti normali gli stessi, loro hanno a disposizione qualche giocatore più di noi che in quel momento li se non siamo bravissimi e fantastici nel modo di pensare e comportarci, se non diventiamo una suqadra fantastica, con fantastici 11, possiamo subire delle difficoltà dal punto di vista del minutaggio che devono fare. Se confronti i giocatori della e della Roma a centrocampo, poi mi dite che chiedo, non chiedo niente e sono dati di fatto. E' bene che i nostri calciatori sappiano che devono fare gli straordinari. Mi baso sullo straordinario dei miei calciatori, sull'amore e l'affetto che hanno verso la squadra, verso i nostri colori: diventare di più attraverso il loro lavoro, saremo di più

è tornato a parlare del futuro
L’intervista l’ho sentita e vista anche io e la cosa più importante che ha detto e che ha fatto è fare i complimenti ma di dire con chiarezza quelle che sono le possibilità di . E' la cosa più importante. Un pochettino si risponde: mentre fino a poco tempo fa doveva nascere confusione per forza tra questi due portieri e invece sono i primi a battere le mani all’altro, quando fanno le parate. E' tutto sotto gli occhi di tutti. Abbiamo due grandi portieri: se scegliamo
abbiamo fiducia nella sua grande qualità di trequartista-. Se farà altre scelte abbiamo un altro grande che lo sostituirà in tutte le qualità che ha fatto vedere . Abbiamo ancora bisogno di tutti e due, ma quello che diventa fondamentale è che bisogna iniziare a ragionare nel modo che saranno le potenzialità del prossimo anno. I giocatori devono iniziare a ragionare così: essere parte integrante nella società, nella costruzione della nostra squadra. In base ai risultati di quest'anno riusciremo a ritagliarci uno spazio più importante per il prossimo campionato. Si ragiona ora, non il prossimo anno. Sui portieri siamo a posto, si possono fare allenamenti che finiscono 0-0 per mesi interi per portieri che parano da tutte e due le parti. Nelle partitini perché se si corre intorno al campo le porte non ci sono

Ha bisogno di numeri di calciatori?
Si rischia di fare ancora più confusione. C'è il livello che ti fa stare dentro la Roma e quello che ti fa stare dentro un'altra squadra. Quello della Roma deve essere quello di provare a vincere sempre mentre da un'altra squadra qualche volta ti puoi permettere un risultato differente. Se si mette dentro un calciatore che si può concedere un risultato differente ci facciamo del male. Se invece poi riusciamo a prendere un calciatore che ti può dare un contributo per gli obiettivi che dicevamo prima allora diventa diverso il discorso, in questo dobbiamo essere bravi. Il fatto numerico riesco a coprirlo sempre col lavoro che sviluppa Alberto . Quei ragazzi fanno venire allenamenti di livello, anche quello è l'importante: riuscire ad allenarsi come il tipo di calcio che dobbiamo giocare. La Roma Primavera a qualche volta ci ha sostituito nel mandare un messaggio di grande forza in giro per l'Italia