Alle ore 14.00 l'allenatore della Roma Luciano Spalletti parla in conferenza stampa, alla vigilia della partita contro il Carpi, in programma per domani alle 20.45. Questo l'intervento del tecnico giallorosso:
GUARDA IL VIDEO INTEGRALE DELLA CONFERENZA
Domani il Carpi, mercoledì il Real. Pensa al turnover?
Il pensiero va a questa partita qui anche se avendo recuperato dei calciatori qualche ragionamento involontario si fa. La priorità è domani, la Roma la scelgo in funzione della partita di domani.
L'occasione è ghiotta perchè si affrontano le prime 4...
Le occasioni sono ogni volta che si va in campo. In sintesi, se pensano alla partita successiva si sbaglia tutto. La Juve ha vinto 14 partite di fila, il Napoli 10. Se vogliamo competere dobbiamo fare filotto. Dobbiamo assumere il comportamento di chi si fa trovare pronto. Se qualcuno pensa all'altra partita, non ha capito. Niente. Vogliamo stare al passo delle grandi.
Dzeko con la Sampdoria non aveva i 90 minuti, ora è pronto?
Gioca.
Chi non gioca davanti?
M’hanno detto di non rispondere (ride, ndr). Noi mandiamo un bel messaggio a livello di testa se dico a uno che gioca. Se dico a uno che non gioca farei qualcosa di non corretto, non giusto da allenatore. Perciò non lo dico.
Come stanno Ruediger, De Rossi e Totti?
Gyömbér è fermo perché ha questo problema. Torosidis ha fatto un buon allenamento. De Rossi non migliora, è ancora fermo ma lo staff che lo gestisce è convinto di avere la soluzione. Spero di averlo dopo la trasferta di Carpi. Totti ha fatto l'allenamento con tutti molto bene dopo la partita. Ha fatto molto bene in allenamento. Ieri aveva un problemino al solea. Oggi ha sentito la stessa fitta di ieri, non partecipa alla sfida. Rüdiger c'è, tutto a posto. Sadiq e Nura tornano dalla Primavera e stanno con noi.
Cinque giocatori offensivi insieme possono coesistere?
Dzeko, Salah, Perotti, El Shaarawy e Pjanic… Possono coesistere, perché hanno qualità un po’ diverse, poi è chiaro che quello che si dice sempre sull'equilibrio di squadra bisogna ritrovarlo nel loro sacrificio, violentarsi per fare di più in certi atteggiamenti. Gli altri devono essere disponibili a correre di più. Possono coesistere.
Ha parlato con Sabatini? Gli ha comunicato l’idea di dimettersi?
Siccome l’avete scritto diverse volte, siccome che qualcuno faccia trapelare qualcosa c’è, sono andato su e ho parlato con lui, lui ha detto che è un’ipotesi. Ha un ruolo importante nella Roma e le responsabilità sono quelle. E’ giusto che mi metta in discussione anche io ha detto. Noi sterziamo questo pacchetto di partite e lui rimane al suo posto e continuiamo tutti insieme. Lui è uno che si prende giustamente le sue responsabilità. La sua risposta parlando con il Presidente è che se le cose continuano ad andare così non viene parlato, o si fanno risultati o tutti abbiamo fallito. Compreso te se sei della Roma.
Potrebbe far tornare Nainggolan tra i centrocampisti? Uçan come lo vede?
Queste cose qui di poter usare i calciatori e di poterli spostare di quei dieci metri è una cosa che ho a disposizione e sfrutterò, facciamo così. I centrocampisti possono stare cinque metri avanti o indietro, non è un problema. Di attaccanti non vedo grande abbondanza, qualche pedina rispetto alle altre squadre mi manca. Uçan è un calciatore splendido, che però per il momento ha soltanto quell’attenzione lì. E’ un grande tecnico, un grande Pizarro, nel senso che è bravo a fare geometrie, a prendere palla, a girarla, a non perderla mai, a fare giocate, ma poi il nostro calcio e la nostra squadra hanno bisogno di altro. Ma ora mi è sempre davanti in allenamento, prima lo perdevo di vista, è al centro delle situazioni, non butto via niente.
La grande insidia di domani è il calo mentale?
La prima insidia è l’uomo, il mister, il coach. Nel grande calcio non si sa chi, ma Castori è un grandissimo allenatore. Loro se ti vengono addosso ti vengono nella tua metà campo, come hanno fatto con la Fiorentina, se ti aspettano lo fanno al limite dell’area e lasciano due nello spazio aperto. Nel nostro campionato nessuno ribalta l’azione come loro, Mancosu e Lasagna vanno a duemila orari, il loro primo pensiero è mettere la palla dietro al difensore. Lo abbiamo guardato, ma rimane un’insidia. Quando tu lavori fa sì che anche se gli altri lo imparano non hanno il tempo con cui lo fai tu, loro sono abituati da tempo a farlo così, noi meno, dobbiamo essere svelti e pronti. Poi il momento è fondamentale, loro hanno fatto due partite grandissime, a Napoli hanno concesso il minimo, con la Fiorentina sono stati puniti all’ultimo da un campione. Non bisogna disperdere energie in altri pensieri. Con me vengono tutti, la partita è domani.
La difesa, il cambiamento tra 3 e 4 può destabilizzare? Che movimenti chiede a Digne?
Io parlo con i calciatori, siccome avete scritto di Rüdiger e Manolas... Gli ho detto bravi, avete fatto bene, perciò è il contrario. I movimenti a 3 e a 4 non sono differenti. Il passaggio tra 4 e 3 è molto sottile. La storia non va persa di vista. Se tu guardi la Fiorentina che è quella innovativa, gioca in tutti i modi, a 3, a 4, a 5, interpretano le diverse situazioni in maniera diversa. Io ti dico che se si va dietro la linea difensiva, bisogna giocare in 3-4. La Fiorentina da tre e mezzo, quattro a cinque ci passa in un attimo. Bisogna saper interpretare, per il momento non c'è rischio di fare confusione. Io ho Simone Beccaccioli che è l'analista. Lui viene e mi porta dei dati che bisogna che tu tenga in considerazione. Siamo andati solo sei volte in fuorigioco da quando abbiamo iniziato. Il rischio di essere messo in fuorigioco è alto, Tutte le difese ti stanno addosso, come fa il Napoli. Il Napoli è perfetto sull'aspetto del gioco. Ho visto fare cose a Sarri che non ho visto fare a nessuno. Non ho visto Allegri, ma riesce a non fare avere dubbi sul suo lavoro. Siamo l'ottava squadra nei tentativi di andare dall'altra parte della linea difensiva. Sono dati più importanti del possesso palla.