Calciopoli, De Santis e Bertini rifiutano la prescrizione

03/07/2013 alle 20:45.

L'avvio è stato di quelli lenti ma il processo di appello a Calciopoli, in corso dinanzi alla sesta sezione della Corte di Appello di Napoli, promette di non andare per le lunghe: altre cinque udienze prima della sentenza attesa per il 29 ottobre. Sempre c

Se ne sono avvalsi gli ex arbitri Massimo e Paolo Bertini: entrambi già condannati in primo grado, hanno manifestato la loro volontà di rinunciare alla prescrizione. Agguerrita la difesa di : «Mi hanno descritto come il promotore della 'combriccola romanà, come l'arbitro che più di tutti ha favorito la , ma con me la perse due partite su tre quell'anno. Per quanto riguarda Lecce-Parma 3-3 sono stato scagionato perfino da Zeman». ha chiesto di poter ascoltare in aula alcune telefonate che lo scagionerebbero con elementi che non sarebbero emersi nel primo grado del processo.

Dopo è stata la volta di Bertini: «La mia vita - ha detto l'ex giacchetta nera di Arezzo - è stata distrutta da questa vicenda, con conseguenze sul lavoro e sulla famiglia. Dopo tutto quello che ho passato la prescrizione non basta: voglio un esito diverso. Lo devo a me, alla mia famiglia, a chi mi è stato vicino». Il collegio, presieduto da Silvana Gentile, ha affrontato una serie di questioni preliminari: tra le altre quelle relative alla posizione degli ex guardalinee Marcello Ambrosino ed Enrico Ceniccola, già assolti in primo grado e su cui pendeva un appello generico del Lecce Calcio in qualità di parte civile. Il Tribunale ha dichiarato la sentenza passata in giudicato non essendo stato proposto ricorso nè dalla Procura generale nè dalle parti civili. Pertanto, sia Ambrosino che Ceniccola sono usciti definitivamente dal processo.

Anche oggi in aula diversi gli imputati presenti: tra gli altri l'ex della Luciano Moggi, l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, l'ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini. Da parte dei legali di Moggi è stata ribadita la richiesta di poter ascoltare in aula, con l'ausilio di un monitor, alcune intercettazioni telefoniche ritenute decisive per la difesa. Su questo aspetto il collegio si è riservato una decisione già nella prossima udienza del 20 settembre quando ci sarà spazio per la relazione del giudice a latere e per la requisitoria del procuratore generale.

(ansa)