Lo 'sciagurato Mattia': Destro e quei gol. Da Calloni a Blisset, quanti specialisti in 'errori'

14/01/2013 alle 19:25.

Errare e' umano, perseverare e' diabolico. E' la legge eterna dei goleador quella di fallire occasioni facili e magari firmare reti impossibili. Ma quando gli sbagli si sommano l'autostima va sotto i piedi e cominciano i tormentoni dei tifosi. Mattia Destro, fiore all'occhiello del mercato romanista, manca occasioni clamorose col Napoli e col Catania

E' quello un Milan dimesso e l'ex varesino fa impazzire i tifosi con errori grossolani tanto che scherzando (ma non troppo) Beppe Viola in tv commenta 'il centravanti del Milan sventa la minaccia''. I rossoneri hanno una collezione ricca di attaccanti timidi e sconsiderati sotto rete: a cominciare dal britannico Greaves negli anni '60. Stefano Chiodi contribuisce allo scudetto del 1979 con un solo gol ma per Liedholm 'fa movimento', poi e' da brividi il passaggio di Luther Blissett, giamaicano del Watford preso per sbaglio dal presidente Farina e che sempre Brera ribattezza 'Callonissett'. Pollice verso anche per l'inglese Hatley, salvo un grande gol nel derby. Al pupillo di Berlusconi, l'argentino Borghi, Sacchi non da' nemmeno il tempo di sbagliare dirottandolo al Como.

Errori e panchina per lo spagnolo Jose' Mari e per un Rivaldo senza piu' benzina ne' estro. deve fare gli scongiuri perche' anche la Roma ha vari scheletri nei vecchi armadi: Piedone Manfredini negli anni '60 fa impazzire i tifosi con errori barbini, ma segna tanti gol impossibili. Poi tocca a Renato Cappellini, voluto da Herrera, mangiarsi gol fatti, seguito da Carlo Petrini (prima di vari guai e dello scandalo scommesse), da Renato Portaluppi (distratto dalla dolce vita), dagli improbabili nuovi Caniggia e Ronaldo, le meteore Bartelt e Fabio Junior. Ma chi e' senza peccato scagli la prima pietra: alla ricordano il flop di Ian Rush dopo i fasti nel Liverpool, le piroette infruttuose di Rui Barros, l'evanescenza di Zavarov, chiamato per sostituire Platini, per non parlare di Krasic, biondo ed esterno ma non emulo di Nedved. Inoltre le amnesie sotto porta di Vucinic con la sono quelle gia' viste con la Roma. L'Inter ha sulla sua coscienza il fallimento remoto di Darko Pancev (macedone passato dal soprannome di Cobra a quello di Ramarro dopo 3 gol nei tre anni nerazzurri) e quello piu' recente di Diego Forlan, l'uruguaiano protagonista dei mondiali 2010, assente ingiustificato a San Siro. I tifosi sperano che per Ricky Alvarez il destino sia diverso e ci sia una progressiva ripresa. La ha poco feeling con i brasiliani di fama consolidata: Socrates prima ed Edmundo poi pensano di essere in vacanza, tra una 'democrazia corinthiana' e un blitz al carnevale di Rio. Alla Lazio molto cari e poco utili gli acquisti di due protagonisti della Liga, De La Pena e Mendieta. A ricordano la meteora Beto, brasiliano passato senza lasciar traccia nel 1996: i gol di Cavani non fanno dimenticare l'andamento anonimo dello strapagato cileno Edu Vargas. Ma per lui, classe 1989, vale il discorso fatto per (1991) e per Alvarez (1988): sono giovani e fanno in tempo a risalire la china. A patto di cominciare subito.



(ansa)