
Leonardo Pioli, fratello maggiore di Stefano, allenatore nelle categorie non professionistiche, una delle persone più adatte a parlare dellattuale tecnico del Chievo Verona, tra i papabili per la prossima stagione della Roma
Ha parlato con Stefano nelle ultime ore?
Sì, mi ha raccontato di questincontro avuto oggi con Sabatini. Ha tratto unottima impressione dalluomo e dai discorsi che sono stati fatti.
Cioè, quali discorsi?
È stata una chiacchierata interlocutoria. Gli è stato chiesto che tipo di calcio intende fare e come vorrebbe allenare. Per il resto, nulla di più. La prossima settimana, comunque, dovrebbe essere quella decisiva per la nomina.
Dunque, sarà Pioli?
Non lo so, vedremo.
Qual è lidea di calcio di suo fratello?
Predilige il gioco offensivo, ma non ha un modulo di riferimento. A Verona ha utilizzato il 4-3-1-2, ma in passato ha giocato anche con il 4-3-3. Insomma, si basa sui calciatori che gli vengono messi a disposizione. Non è unintegralista. Per dire, non rifiuterebbe nemmeno una difesa a tre, nel caso si creassero le condizioni per farla.
Si ispira a qualche allenatore in particolare?
Ha avuto un buon rapporto con Ranieri a Firenze. Ha preso molto da lui nella gestione del gruppo. Di Claudio ha senzaltro un buon ricordo.
Lo stesso Ranieri che subentrò a Pioli nel 2007, a Parma?
Esattamente. Peraltro, allora si parlò anche di incomprensioni tra i due. Niente di più falso, Ranieri in più di unoccasione ringraziò Stefano per il lavoro svolto fino a quel momento e per come aveva preparato la squadra.
È un appassionato di calcio?
Vive di pallone. Da sempre. Guarda le partite, studia le squadre, a scuola scriveva le formazioni sui fogli. Non gli sfugge nulla.
Ma secondo lei è pronto per un salto così importante?
Penso proprio di sì e non lo dico da fratello. Lunica difficoltà può essere la pressione che una piazza così importante può darti, ma nella gestione del gruppo è più che mai allaltezza. Ovviamente, dovrà essere supportato dalla società.
Da giovane, Stefano, che squadra tifava?
Noi siamo di Parma, ma a casa eravamo tutti interisti. Poi, naturalmente, col tempo la passione svanisce. A tal proposito cè unaltra cosa da dire
.
Quale?
Il suo migliore amico, Roberto Marcotti, anche lui di Parma, è romanista sfegatato. Lui sarebbe il più contento di tutti di un suo eventuale arrivo a Roma.
Tiziano Riccardi