LAROMA24.IT (Daniele De Angelis) - "E' la prima volta che vediamo l'applicazione di un caso di questo tipo e siamo ancora una volta oggetto di un'estensione della giustizia sportiva". L'amarezza del dg della Roma Mauro Baldissoni è comprensibile, visto che nessuno si aspettava che Kevin Strootman venisse squalificato dopo il 'diverbio' con Cataldi nel derby. E citando le parole di Baldissoni, anche stavolta la Roma ha fatto giurisprudenza: è infatti la prima volta che la prova tv trova applicazione per un caso di "simulazione" (motivo per cui il giudice sportivo Mastrandrea ha punito l'olandese con 2 giornate, la pena minima per la condotta gravemente antisportiva) legato ad un'espulsione. La casistica dell'applicazione della prova tv per i casi di simulazione, introdotta dal 2005, finora aveva riguardato solo assegnazioni di calci di rigore. E tra l'altro, guardando i 5 precedenti ravvisati finora, l'episodio di Strootman è stato l'unico 'a gioco fermo' per il quale è stata richiesta la prova tv.
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ILIEV
Il "punto zero" è l'ottobre 2005, la partita era un Messina-Ascoli, finito 1-1 sotto il diluvio. La vittima fu l'attaccante dei siciliani Ivica Iliev: «Al 28° del primo tempo» - come si legge nella sentenza - Iliev ha «simulato il contatto con l' avversario». L'avversario in questione era Domizzi, che però non l'ha mai colpito. L'arbitro fu tratto in inganno e assegnò il rigore al Messina, poi trasformato da Zampagna. Il giudice sportivo Laudi allora riconobbe la «condotta gravemente antisportiva» e punì l'attaccante serbo con ben 3 giornate di squalifica (due da "tariffario", una per l'esultanza).
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ADRIANO
Poi ci fu un caso che riguardò da vicino la Roma e che ha visto protagonista un giocatore che poi sarebbe transitato dalle parti di Trigoria. Aprile 2007, i giallorossi di Spalletti battono l'Inter per 3-1 a San Siro. Il giocatore in questione è Adriano, che si procurò un penalty simulando un contatto con il portiere Doni. Anche allora il giudice si avvalse della prova tv e l'"Imperatore" fu sanzionato con 2 turni di squalifica. Nel dispositivo si legge che la caduta di Adriano "non è stata preceduta da alcun significativo contatto con il corpo del portiere avversario" e quindi "non è motivata la concessione del rigore". L'errore dell'arbitro è stato determinato "dal consapevole comportamento di Adriano che, come le immagini documentano, aveva preordinato la simulazione trascinando innaturalmente sul manto erboso il piede sinistro, alla ricerca di un contatto con il corpo del portiere, in concreto non ottenuto". L'inter fece poi ricorso ma il reclamo fu respinto.
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ZALAYETA
Tra i casi di simulazione più clamorosi non può mancare quello di Marcelo Zalayeta, anche perchè si tratta finora dell'unico caso in cui il ricorso, dopo la prova tv, è stato poi accolto. Il match è Napoli-Juventus del 2007, finito 3-1. Una gara segnata dagli episodi, che fece infuriare Buffon ("Certo che con questo andazzo partecipare a un campionato di vertice...", disse a fine partita). L'arbitro Bergonzi concesse un penalty agli azzurri dopo una caduta plateale in area del 'Panteron' uruguagio, ravvisando un presunto contatto con lo stesso Buffon. Prova tv e 2 giornate di stop per Zalayeta, ma in Corte Federale il verdetto verrà ribaltato. Il Napoli portò a sostegno della sua tesi nuove immagini, acquisite dalla tv locale Canale 34, dalle quali è emerso che "vi è stata una trattenuta del calciatore Legrottaglie" ai danni di Zalayeta "che potrebbe aver inciso sulla stabilità del calciatore stesso". Risultato: squalifica revocata.
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KRASIC
Risale invece ad ottobre 2010 l'"abile tuffo", come lo definì il giudice sportivo Tosel, di Milos Krasic in Bologna-Juventus. Non ci fu contatto tra il serbo e Portanova, ma la sua caduta ingannò l'arbitro De Marco che decretò il calcio di rigore. Poi dagli undici metri Iaquinta si fece parare il penalty da Viviano. "La provvidenza ha voluto che non facessimo gol", ammise serafico a fine partita l'ad Marotta. Ma la provvidenza non evito la squalifica di 2 giornate a Krasic. "Nell'esclusione di ogni ragionevole dubbio - si legge nel dispositivo - i due calciatori non vennero in alcun modo a contatto e che l'arbitro fu indotto in errore da un abile tuffo in avanti effettuato dal calciatore bianconero (l'innaturale trascinamento del piede sinistro ne evidenzia ulteriormente l'intento ingannevole)". I bianconeri presentarono ricorso, la Corte Federale rispedì al mittente le istanze juventine.
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FERRARI
L'ultimo precedente di applicazione della prova televisiva per una simulazione è dello scorso anno. Bisogna scendere di categoria, in Serie B, ma il caso fu di portata nazionale per via della posta in palio. Lo scorso maggio il Livorno si gioca la salvezza contro il Lanciano e perde per 2-1. Il gol che condanna alla Lega Pro i toscani arriva su un calcio di rigore, conquistato dall'attaccante Nicola Ferrari dopo un contatto con il portiere Ricci (poi espulso). Contatto che, come hanno evidenziato le immagini, però non c'è stato. 2 giornate per Ferrari, senza alcuno sconto negli altri gradi di giudizio sportivo, ma una beffa per il Livorno, che si vide poi confermare la retrocessione dall'Alta Corte del Coni.
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CHI L'HA SCAMPATA: DA BOATENG A BELOTTI PASSANDO PER... WALLACE
Ma c'è un'ampia casistica anche di mancata applicazione della prova tv. Un esempio clamoroso è quanto avvenne in Milan-Siena del dicembre 2011. L'arbitro Bergonzi concesse un rigore ai rossoneri per un contatto in area tra Boateng e Brkic. Contatto che però, come dimostrò la moviola, fu ampiamente cercato dal centrocampista ghanese, che poi fu graziato e non finì sotto la lente d'ingrandimento della giustizia sportiva. Più recente invece il caso di Andrea Belotti. Lo scorso aprile il 'Gallo' si conquistò un rigore in Inter-Torino. Per l'arbitro Guida c'era un contatto con Nagatomo, non ravvisato però dalle immagini. Ma per il giudice sportivo “non è ravvisabile quella “evidenza” dell’ipotizzabile simulazione, normativamente richiesta per la sua sanzionabilità". Nessuna sanzione per l'attaccante granata. Ironia della sorte, rientra in questa casistica uno degli 'eroi' dell'ultimo derby: il difensore della Lazio Wallace, che si conquistò un rigore nella sfida con il Bologna. A prima vista la simulazione pareva netta, ma rivedendo le immagini il contatto con Oikonomou è stato determinante.