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Il Verona di Mandorlini

27/09/2014 alle 15:48.
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LAROMA24.IT (Daniele De Angelis) – Nemmeno il tempo di archiviare la vittoria di Parma che già si torna a pensare al campionato. La stagione della Roma ha pochi attimi di sosta e all’orizzonte si profila una settimana decisiva per i giallorossi, che nei prossimi sette giorni voleranno prima a Manchester per sfidare il , poi a Torino per il big match con la . Prima però c’è da superare l’ostacolo Hellas Verona, per di più nel giorno del 38esimo compleanno di capitan .

ANDAMENTO – Lo scorso anno, al ritorno in Serie A dopo 11 anni d’assenza, il Verona fu una delle sorprese del campionato, arrivando anche a sfiorare l’Europa League. Anche quest’anno l’obiettivo primario resta la salvezza, ma nel frattempo l’Hellas sembra aver iniziato bene: 2 vittorie (con Palermo e Torino), 2 pareggi (nella prima giornata con l’Atalanta e nell’ultimo turno con il ) e soprattutto uno zero alla voce sconfitte, primato condiviso con Roma, , Inter e Samp.

L’ALLENATORE – Una continuità di risultati merito del lavoro di Andrea Mandorlini, al quarto anno sulla panchina del Verona. Esperienza iniziata anche per un mancato incrocio con la Roma: nel settembre 2010 fu esonerato dal Cluj, con cui aveva vinto l’anno prima il campionato rumeno, alla vigilia del debutto in contro i giallorossi. Due mesi di inattività e poi la chiamata del Verona, dove subentra a Giuseppe Giannini. Promozione in B al primo anno, playoff sfiorati al secondo, obiettivo Serie A centrato alla terza stagione. Equilibrio in difesa e gioco molto offensivo, che coinvolge in particolare gli esterni. Questa la ricetta di Mandorlini, che nel frattempo a forza di risultati positivi ha fatto dimenticare le passate frizioni con i tifosi avversari (in particolare quelli di Salernitana e Livorno) che gli fecero guadagnare la fama di ‘antipatico’.

RIVOLUZIONE – Ma oltre a sorprendere in campo, il Verona è stata protagonista anche sul mercato. Il direttore sportivo Sean Sogliano è stato bravo a capitalizzare le buone prestazioni sul campo, cedendo i pezzi pregiati della formazione scaligera. Il primo è stato Jorginho, ceduto al lo scorso gennaio. Poi è stato il turno di , grande ex della partita, che ha portato 22 milioni di euro nelle casse del presidente Setti. In chiusura di mercato ha fatto le valigie anche Romulo, che a giugno si era persino guadagnato la chiamata di Prandelli tra i preconvocati per i Mondiali, prima riscattato dalla e poi ceduto in prestito alla . Ma nel complesso Sogliano ha operato una vera e propria rivoluzione: ben 18 gli acquisti, per lo più in prestito e a parametro zero, a fronte di 13 cessioni. Dello scorso anno restano solo 10 giocatori, 3 dei quali (Rafael, Hallfredsson e Juanito Gomez) reduci dalle stagioni in Lega Pro. In particolare è stata rivoluzionata la difesa, che ad eccezione di Moras e Gonzalez conta tutti volti nuovi. Un Verona che ha cambiato molto, ma che si affida comunque a giovani di valore e a giocatori di grande esperienza internazionale. Come Rafa Marquez, che dopo aver vinto tutto con il ha scelto di rimettersi in gioco a 36 anni, lasciando il Messico per giocare in Italia. Oppure come Javier Saviola, altro ex blaugrana arrivato negli ultimi giorni di mercato

EMERGENZA – Ma quello che avrà di fronte la Roma sarà un Verona diverso anche e soprattutto per la lunga lista di indisponibili. Ben 7 giocatori in infermeria: i portieri Rafael e Benussi, Marquez, Martic Agostini, Christodoulopoulos e Sala, ai quali si aggiunge anche Hallfredsson, in permesso per un grave lutto familiare. Scelte quasi obbligate per Mandorlini in difesa: tra i pali nuovamente fiducia al terzo Gollini (che conta un passato nel settore giovanile del Man Utd), Moras e Marques la probabile coppia centrale con Sorensen e Brivio esterni. Più opzioni invece per centrocampo e attacco. La linea mediana dovrebbe essere confermata, con Tachtsidis in regia e Obbadi e Ionita (due volte a segno nelle ultime 2 partite). In attacco il punto di riferimento resta Luca Toni, con Juanito Gomez esterno e e Saviola che si contendono una maglia per la fascia mancina.

EX – Oltre al già citato , ci sono altri tre ex della partita, tutti nelle file del Verona. Innanzitutto Luca Toni: in giallorosso per soli sei mesi nella stagione 2010-11, con i suoi gol contribuì allacavalcata finale della Roma di Ranieri, che poi perse la lotta scudetto con l’Inter. 37 anni all'anagrafe, ma sempre con la voglia di stupire. Dopo l'esperienza in giallorosso Toni ha girovagato tra Genova, Torino (sponda ), Emirati Arabi e un ritorno a Firenze, ma a Verona ha ritrovato i numeri che lo avevano caratterizzato nella sua carriera: 20 gol lo scorso anno, primato assoluto per un giocatore scaligero nella massima serie. Poi c’è Panagiotis Tachtsidis, tra i protagonisti in negativo della Roma targata Zeman di due anni fa. Dopo un anno tra Catania e Torino, il greco è tornato a vestire la maglia del Verona, che lo aveva lanciato in Serie B. Infine c’è Nico Lopez, ex pupillo di sacrificato lo scorso anno per arrivare a e poi ceduto all’Udinese a titolo definitivo lo scorso giugno.

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