Calafiori: "Grato a De Rossi e Totti. Mou? Dopo Bodo scelse di lasciarmi in panchina, ma abbiamo un bel rapporto”

25/05/2024 alle 09:23.
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SPORTWEEK - Riccardo Calafiori è stata una delle principali sorprese in positivo del campionato. L'ex difensore giallorosso, ora al Bologna, nel corso dell'intervista rilasciata al settimanale de La Gazzetta dello Sport, ha parlato dei suoi inizi con i giallorossi e del suo rapporto con Daniele De Rossi e José Mourinho

Era il 2018, gara di Youth League, tu con la Roma e davanti il Viktoria Plzen. Intervento di Svoboda, ginocchio sinistro che riporta la rottura di legamenti, menischi e capsula. Da quel giorno?
"Essendo giovane magari l'incoscienza, la sana incoscienza, mi ha aiutato. E grazie alla famiglia e agli amici più vicini ho voluto farcela. Quando mi sono ripreso, dandoci dentro come non mai, sai che soprannome mi ha dato mio padre? Ruspa: perché ero travolgente, non mi fermavo davanti a niente, palla 0 gamba come si suol dire (sorride), andavo avanti come se dovessi recuperare tutto".

Sei grato a chi, nel calcio?
"A Daniele De Rossi: quando ero un baby infortunato lui mi portava a casa, mi aspettava, mi riprendeva. E a Totti. Ora a Thiago Motta, con lui ho imparato tanti altri aspetti del calcio che non conoscevo".

Nella vita?
"A tutta la mia famiglia, agli amici dentro e fuori il calcio, che si tratti del mio migliore amico, che si chiama Cesaroni o di Bove della Roma o Bouah, che sta al Catania. E alla mia ragazza, Benedetta"

Con Mourinho come andò?
"Con lui cominciai anche abbastanza bene poi ci fu la gara contro il Bodo in cui perdemmo 6-1: da lì le cose precipitarono. Io cominciai a guardare dalla panchina, le scelte andarono su altri ma la mia necessità e volontà erano quelle di giocare. Fu una sua scelta, certo, ma ti dico anche una cosa: io e Mou ci sentiamo, mi ha scritto diversi messaggi, c'è un bel
rapporto fra noi".

Qual è la gratificazione più bella che hai avuto nella carriera fin qui vissuta?
"L'aver potuto comprare una casa ai miei genitori. Si viveva in affitto, ma quando giocavo nella Roma riuscii a comprare una bellissima casa per loro. E vederli tranquilli, sicuri e felici, è impagabile".

 

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