Congelato quasi un anno fa causa virus, oggi per l’Uefa il fair play finanziario è il passato. Non ha più senso. Illudersi che le squadre possano rispettare i nuovi parametri meno rigorosi del pareggio di bilancio è pura utopia. Oggi forse non c’è un club che sia in linea con i parametri e non per colpa sua. Zero flusso di cassa dagli stadi. Mercato di fatto inesistente che quindi non rifinanzia. Liquidità ridotta per tutti, Italia compresa. E contratti però da onorare. Si studia quindi un nuovo modello di Fair Play, che avrà nel mirino necessariamente sprechi ed esagerazioni. Se impedire le spese non è più possibile, si cercherà almeno di imporre tetti a salari e trasferimenti. Obiettivo: approvazione entro fine anno, con entrata in vigore dal 2022, e periodo di adattamento graduale, qualche anno, prima di andare a regime e consolidarsi meglio del sistema precedente.
(gasport)