Roma attenta: giocando così il derby non si vince

30/11/2016 alle 01:33.
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ILPOSTICIPO.IT (R. GENTILE) - Il 3-2 al è finito in archivio e la testa della Roma, inevitabilmente, è già al derby di domenica prossima. Prima di Natale sapremo tutta la verità sull’esatta portata dei giallorossi che, nell’ordine, affronteranno Lazio, Milan e . Tre scontri diretti che non ammetteranno distrazioni come quelle viste domenica sera all’Olimpico, pause che hanno rischiato di compromettere una vittoria che sembrava in cassaforte dopo la doppietta di . Neanche il 3-1 di ha consentito alla Roma di gestire serenamente gli ultimi 20’.

LA ROMA SI SENTE INGIUSTIFICATAMENTE APPAGATA - Un vizio che si ripete, un film già visto, due gol di vantaggio vanificati da altrettante rimonte subite: era accaduto il 20 ottobre in Europa League contro l’Austria Vienna, e circa un mese prima in campionato a Cagliari. Contro il la Roma ha rischiato di vivere lo stesso incubo, mostrando una fragilità che non si era manifestata  contro avversari più quotati come e . Un ingiustificabile senso di appagamento e di superiorità, contro avversari obiettivamente più deboli, porta a volte i calciatori giallorossi a illudersi di poter gestire, ma senza saperlo fare. Questione di caratteristiche: difficile con due terzini che somigliano più a due ali, con un centrocampo privo di un regista vero e proprio e con un atteggiamento di squadra sempre votato a segnare un gol più dell’avversario. Ne guadagna lo spettacolo, senza dubbio, non a caso quello della Roma è il miglior attacco del campionato con 33 gol, se poi si contano tutte le partite ufficiali giocate finora il dato sale ulteriormente: in 21 gare 50 reti messe a segno dai giallorossi, cifra tonda, quasi 2 e ½ a partita.

L’UOMO DEI SOGNI: PRIMA PARTE DI STAGIONE PERFETTA - Di 50 gol realizzati, ben 17 portano la firma di , una prima parte di stagione praticamente perfetta per il bosniaco che lo scorso anno chiuse malinconicamente a 10 (8 in campionato e 2 in ). E’ lui l’uomo dei sogni, già 5 doppiette e una tripletta, per lui a inizio stagione ha deciso di fare marcia indietro. La Roma dello scorso anno, nel girone di ritorno, viaggiò a ritmi folli senza centravanti e con quasi sempre in panchina. Il capitano della Bosnia ha deciso di restare nonostante tutto, con la consapevolezza di dover far ricredere tutto l’ambiente. Missione compiuta anche grazie a uno stile che non appartiene a tutti. A chi gli chiede conto delle critiche che riceveva nella scorsa stagione, candidamente ammette: “Avevano ragione, meritavo di essere criticato, non era quello il vero . Mai una polemica , né una parola fuori posto. Ora, con i numeri a supportarlo, il Cigno di Sarajevo può anche permettersi di spronare la squadra, come è successo nel post Roma-:“Giocando così, il derby non si vince”.  Ineccepibile, soprattutto considerando la qualità mostrata finora dalla Lazio di Inzaghi.

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