Apre l'Olimpico, la Roma in festa

14/08/2015 alle 14:53.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - atto terzo. Ecco la Roma, nuova e bella, alla sua quinta stagione targata stelle e strisce. E sicuramente migliore dello scorso anno, quando per sei mesi ha viaggiato per l’Italia un po’ ingobbita e senza troppo fascino, pure essendo comunque arrivata seconda, che non è proprio da buttare, anzi. L’Olimpico si riempie alla vigilia di Ferragosto, un atto d’amore nei confronti di quei due colori, il giallo e il rosso, che alimentano le speranze della gente, di quei tremila che sono andati ad accogliere e all’aeroporto di Fiumicino, quando il caldo batteva forte e toglieva il respiro, ma anche di quelli che hanno scalato la montagna di Pinzolo, ormai un mese e mezzo fa, per scrutare una Roma che stava solo nascendo e che aveva dentro di sé soltanto e quell’istrione di Darcy che ha messo sotto la squadra e incitato il pubblico a ritmo di esercizi fisico/atletici. La Roma c’è ma non solo per loro, per tutti: ci sono alcune novità di rilievo ma forse il bello deve ancora venire, con pronto a sferrare il colpo che - come ha confessato - ha sempre in canna. Alla fine del mercato manca ancora un po’ e qualche altra stellina si aggregherà al gruppo, si parla di e non solo. I cancelli si spalancheranno ai cuori dei romanisti intorno alle 18, poi una mezz’oretta più tardi avrà inizio la festa: sfileranno i calciatori, vecchi e nuovi, ci saranno anche quelli che a breve te li ritroverai contro o che, se resteranno, per un po’, ma solo per un po’, avranno il muso lungo perché magari volevano giocare cento minuti e ne avranno giocati solo quaranta. Per dire.

L’APPLAUSOMETRO - Vai a capire chi - prima dell’amichevole contro il Siviglia - prenderà più applausi. Forse , il centravanti dei sogni, quello che come lo nomini pensi subito a quella estate del 2000, altrettanto calda, cioè quando sotto la Sud si è presentato un certo Gabriel Omar Batistuta. La Roma ha un centravanti, non ci si crede. L’ultima volta, si chiamava Toni e la squadra ha sfiorato lo scudetto. Se poi si smette di giocare a pallone, come è successo negli ultimi sei mesi dello scorso campionato, allora quell’ariete serve ancora di più. E ora c’è, per una Roma bella o meno bella. Poi sfilerà , che ha tradito Firenze per Roma. , , , già in tanti sognano con quel tridente. E Gervinho? Mica sarà dimenticato il vecchio , che si è preso un anno di vacanza ma - a quanto pare - è pronto a rimettersi sopra al motorino e correre come il primo anno. lo vuole sempre accanto a sé e un motivo ci sarà. Aspettiamo. Ci sono i vecchi e cari leader, da a , sì , forse all’ultimo anno (così ha fatto capire , bisogna vedere che ne pensa il capitano), da a , artefice dell’arrivo di , da , pronto a rimettersi in gioco nonostante il ginocchio ballerino, a , che nei primi giorni dell’estate ha tenuto tutti col fiato sospeso, resta non resta, ma oggi i tifosi potranno ammirare il loro Ninja, fino ad arrivare a , terzino, attaccante e centrocampista, buono per tutte le stagioni.

DAJE KEVIN - Sfilerà anche , su cui pervadono i soliti dubbi che sono misti all’ansia e la voglia di rivederlo correre al più presto. Stesso dicasi per , che il pubblico non vede l’ora di riabbracciare. Applausi, sicuramente, anche per , il ragazzo col nome impronunciabile (ma prima o poi ci abitueremo) ma di cui parlano tutti bene. sa di avere due ottimi portieri, a lui la scelta, che sicuramente ha già fatto. Sbucherà da qualche angolo dell’Olimpico anche il giovane Gerson, qui di passaggio, per la firma del contratto e per farsi assaporare dal suo futuro pubblico, sia che diventi l’erede di sia che faccia il vice . La gente lo ha studiato, ha visto qualche immagine ed è già impazzita. Gerson si rivedrà in Italia a gennaio, invece da queste parti a partire dalla prossima stagione. Bisogna avere pazienza. La Roma si presenta nuova e sufficientemente rifondata, con in sella il suo vecchio allenatore, bastonato e rimesso in piedi con la forza della società. Lui si è rimesso in gioco e vuole sfidare il mondo, in sella alla Roma. E sulla Roma, sempre in sella, i suoi tifosi.