IL ROMANISTA (D. GALLI) - È la Roma di Rudi Garcia. In questi casi si dice così. Non perché sia ufficialmente sulla panchina giallorossa da poco più di sette giorni, ma perché in poco più di sette giorni abbia già cominciato a farsi sentire. Non a pretendere, m
Definirle condizioni suona male. Anzi, è del tutto sbagliato. Semplicemente, per lex tecnico del Lille il ritiro estivo sarà fondamentale. Sarà la culla della sua Roma. È quindi logico che ai fini della preparazione atletica abbia chiesto qualcosa. Magari, appunto, una modifica dei giorni. Ieri, a conferenza terminata, Garcia ne ha discusso apposta con il Ceo Italo Zanzi e lintramontabile responsabile organizzativo Tonino Tempestilli. «Rudi è così come lo vedete», commentano in società. Una persona pulita, lineare, non tignosa ma molto scrupolosa. Ha le idee chiare e ha iniziato a portarle avanti. Il ritiro a Riscone ne è lesempio.
Ad aiutarlo nel quotidiano non ci saranno solo i suoi preparatori francesi, oltre a quelli italiani. Rudi Garcia, che per inciso ripartirà adesso per Lille dove venerdì saluterà i suoi vecchi tifosi, avrà accanto Aurelio Andreazzoli. Sarà un ex traghettatore eccellente ad assisterlo in questi primi tempi di conoscenze. Di studio. Sta per nascere la Roma alla francese, una Roma nuova di zecca, una Roma che sarà forgiata a immagine e somiglianza di questo allenatore che piano piano sta sgretolando il muro di diffidenza della piazza. Un muro eretto il 26 maggio 2013. Ma se è caduto quello di Berlino, figuratevi quello - metaforico, chiaramente - di Trigoria.