Zeman non si tocca, aspettando Montella

13/11/2012 alle 08:20.

IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Zdenek Zeman non rischia la panchina della Roma. Nonostante il derby perso, il deludente rendimento della squadra in campionato, le cinque sconfitte in undici partite, i nove punti di ritardo dalla zona Champions e i rapporti precari con parecchi giocatori, il tecnico è più o meno saldamente sulla panchina giallorossa.

LA DECISIONE Avanti con Zeman, dunque. E c’è chi, all’interno della società, è pronto a garantire che le cose non cambieranno fino al termine della stagione. I dirigenti, in sostanza, vogliono dare forza alla figura del tecnico, in primis di fronte alla squadra. Il Franco Baldini la settimana passata è stato negli States per incontrare James Pallotta, che gli ha rinnovato fiducia e poteri. È semplicissimo ipotizzare - per una pura questione di logica - che se Baldini non caccia Zeman, il presidente è d’accordo. Solo che gli americani vogliono vedere i risultati, che sono l’anticamera del business (sono sbarcati a Roma per quello): se non ci sono i risultati, i primi responsabili sono gli uomini del management. Per chi sta dall’altra parte dell’oceano, insomma, se la Roma non va non è soltanto colpa di Zeman ma anche di chi ha portato Zeman alla Roma. E questo sarà l’argomento dell’incontro che, a fine settimana, ci sarà tra i direttori di Trigoria e l’ad Mark Pannes, in arrivo nella Capitale.

Tutti sotto osservazione, giocatori e dirigenti. I ventitrè gol al passivo in undici partite (peggior difesa del campionato), ad esempio, non possono non chiamare in ballo staff tecnico e squadra. Se gran parte delle reti sono giunte per errori individuali, il fatto che non siano stati via via corretti i difetti chiama in causa chi dovrebbe correggerli. Lunedì prossimo all’Olimpico arriverà il Torino e va registrato che la squadra tornerà ad allenarsi soltanto domani pomeriggio. Dopo la sconfitta nel derby, in pratica, due giorni e mezzo di vacanza ( è volato a Londra dove ha seguito il match tra Federer e Djokovic). Una specie di premio, a ben vedere. E la cosa non è piaciuta ai tifosi. Zeman aveva stilato il programma prima della partita contro la Lazio, ma l’averlo confermato alla faccia dell’ennesima figuraccia stona, e non poco. Come se sconfitte e vittorie avessero lo stesso peso. In realtà, dicono, essendoci molti giocatori impegnati con le rispettive nazionali si è scelto di cominciare a lavorare sul serio soltanto da domani pomeriggio.

IL CALENDARIO Lunedì sera il Torino poi il quindi il Siena, prima della sfida all’Olimpico tra un mese contro la di Vincenzo Montella (8 dicembre): tre partite che la Roma di Zeman non può assolutamente sbagliare. In caso contrario, l’immobilismo attuale potrebbe subire forti scossoni. Una gara in casa contro una neo promossa (Torino), una trasferta in casa di un’altra neo promossa () quindi la sfida di Siena contro il fanalino di coda del campionato: se, come sostiene Zeman, la Roma è in grande di giocarsela contro tutti, è arrivato il momento di smetterla con le parole e dar spazio soltanto ai fatti. Assumendosi ognuno, dai dirigenti al tecnico fino alla squadra, le proprie responsabilità.