Viola jr: «Così pagammo 100 milioni per andare in finale»

18/03/2011 alle 10:44.

IL GIORNALE (T. DAMASCELLI) - Si sentiva il bisogno di un po' d'aria fresca nel nostro football. Non la vittoria dell'Inter in Champions, nemmeno il prossimo impegno della nazionale di Prandelli. Una storia antica, di ventisette anni fa, la semifinale di coppa dei Campioni tra la Roma e il Dundee United (e non il Dundee che è l'altra squadra della città scozzese). Una storia bastarda, la corruzion

Riccardo Viola ricorda che suo padre aveva annusato aria di pericolo e che fu lui a denunciare la presenza di una "cupola" che avrebbe danneggiato la Roma. La dazione di denaro ci fu e l'intermediario resta, nella memoria sempredi Riccardo Viola, un certo "Paolo" che sembrava poter essere uno tra Bergamo e Casarin, che, interpellati da Viola, si accusarono a vicenda.

Il racconto televisivo e la memoria del figlio del presidente sono questi, la cronaca del tempo ha dettagli migliori. La Roma, qualificata alla semifinale dopolevittorie su Goteborg, Cska Sofia e Dinamo Berlino, aveva perso, priva di Falcao, l'andata in Scozia 2 a 0 evedevasfumarelamagicapossibilità di giocare la finale di coppa all'Olimpico (che disputò contro il Liverpool, perdendo ai rigori). Spartaco Landini, manager di mercato e del , si era detto capace di condizionare l'operato di Vautrot grazie a GianPaolo(eccolo il "Paolo") Cominato, ex calciatore ed ex dirigente calcistico, amico dell'arbitro francese designato per la partita di ritorno. Il 25di aprile, la mattinadella partita, Spartaco Landini si presentò in casa di Dino Viola e ricevette la somma di cento milioni. La sera, la Romavinse 3 a 0, con due gol di Pruzzo e un rigore di Di Bartolomei. Nel novembre dello stesso anno Corrado de Biase, giudice sportivo, mandò a processo Cominato (che ammise il millantato credito), Landini e Viola ma nel gennaio dell'Ottantasei la Cortefederale sancì la prescrizionedelfatto aggiungendounacensura morale al presidente. Nel giugno l'Uefa sospese per un anno la Roma (poi la sanzione fu trasformata in 170 milioni di multa), condannò Viola a 4 anni di . A settembre, in sede di giudizio penale, Viola ribaltò la propria posizione: denunciando la "cupola", venne assolto eottenne la restituzione dei 100 milioni da Landini e Cominato condannati a un anno di reclusione, con la condizionale e il beneficio della non iscrizione. Questi i fatti di una vicenda miserabile. Ventisette anni dopo, il calcio italiano non sta meglio, in campo e in tribunale.