Conferenza stampa, DI FRANCESCO: "Domani è l'occasione per riportare entusiasmo. Manolas recuperato, Olsen in dubbio" - DE ROSSI: "Tifosi fidatevi di me: Kolarov è un professionista. Mai pensato di aver smesso" (VIDEO e FOTO)

11/02/2019 alle 19:33.
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Prima della seduta di rifinitura di oggi pomeriggio l’allenatore della Roma Eusebio Di Francesco incontra i giornalisti nella sala stampa del centro sportivo Fulvio Bernardini per la conferenza di vigilia della partita contro il Porto valida per gli ottavi di finale di Champions League. Queste le parole del tecnico giallorosso e del capitano Daniele De Rossi presente al suo fianco:

Per Di Francesco: Ritorna la sua competizione dove l'anno scorso ha tracciato insieme alla squadra un percorso importante. Questo ci può restituire una Roma guarita?
"Il percorso è sempre lungo però è una buona occasione per fare una grande partita e per far tornare entusiasmo nell'ambiente. Ogni occasione è importante e questa in Champions lo è ancora di lui perché sono rimaste solo due italiane nella competizione, tra cui noi, ed è un grande motivo di orgoglio e quindi dobbiamo essere ambiziosi in questo senso".

Per De Rossi: Ti sei speso difendendo il tuo compagno Aleksandar Kolarov sostenendolo. È il momento per ricomporre qualcosa che si è rotto?
"Se si potesse ricomporre questa piccola frattura io sarei contento, anche perché mi sento un po' in mezzo perché voglio bene ai tifosi della Roma, che mi hanno sempre difeso e protetto, e perché Aleks lo considero un fratello. Quello che posso dire ai tifosi è di continuare a fidarsi di me quando dico che è un grande professionista ed è attaccato a quello che sta facendo. Non sto dicendo che è romanista da quando è piccolo, ma dà sempre quello che deve dare, non salta un allenamento, giocando a volte in condizioni anche difficili. Io preferisco gente del genere, piuttosto che quelli che baciano la maglia  o fanno dichiarazioni al miele nei confronti dei tifosi e poi al primo dolorino si fermano. Comunque il tifoso va rispettato, va anche assecondato quando mostra insofferenza,  perché poi i risultati rendono tutto l’ambiente un po’ più nervoso. Spero che domani sia il giorno giusto per ricomporre questa frattura, ne sarei felice".

Per Di Francesco: Senza Marega e Corona che Porto si troverà domani?
"Credo che abbiamo degli ottimi sostituti. Otavio e Tiquinho Soares sono giocatori forti, anche se con caratteristiche differenti, ma hanno qualità importanti. Il Porto al di là dei singoli è una squadra compatta, tosta, dura. È delle squadre di Champions che ha vinto più duelli difensivi e questo indica che dal punto di vista di squadra si comporta veramente bene. Dal punto di vista fisico sarà una partita molto dispendiosa".

Per De Rossi: che Champions League bisogna aspettarsi dalla Roma quest'anno? L'esperienza fatta lo scorso anno può essere un valore aggiunto?
"Ci fa arrivare un pochino più pronti a partite che sono delicate. Lo abbiamo detto più volte quando abbiamo affrontato Real Madrid, Barcellona o lo stesso Liverpool che erano più abituate di noi, fermo restando che il Porto è abituata a giocare partite così da diverso tempo. Anche per noi può essere un motivo di sicurezza in più rispetto al passato. Si racchiude tutto nella parola 'esperienza'. Un'esperienza che è stata positiva, visto che addirittura ci permettiamo il lusso di dire che poteva finire meglio perché siamo stati sfortunati. Però è completamente un altro campionato ed un altro torneo e non possiamo attaccarci a quello che è stato e dobbiamo pensare a preparare bene la partita di domani".

Per Di Francesco: Qual è la situazione degli infortunati? Chi spera o crede di poter recuperare per domani?
"Di quelli che non ci sono stati a Verona con il Chievo sicuramente Manolas che si è allenato con la squadra, Olsen è in dubbio fino a domani mattina e abbiamo perso Schick per un infortunio muscolare. Tutti gli altri infortunati sicuramente non rientreranno domani, ma speriamo di recuperarli con il Bologna: parlo di Perotti e Under in particolar modo".

Per De Rossi: Cosa ti ha colpito positivamente e negativamente della Roma mentre stavi fuori?
"Negativamente i risultati che non sono stati sempre brillanti e a volte non hanno rispecchiato le prestazioni in campo perché secondo me abbiamo fatto delle gare molto buone e abbiamo portato a casa i punti che meritavamo come il Real Madird o con l'Inter in casa. Si notava da fuori che quando predavamo gol in situazione già critica non riuscivamo a tirare fuori la testa, andando ancora più in difficoltà, cosa che non è avvenuta ultimamente perché, a parte Firenze, le prestazioni sono state positive".

Per Di Francesco: Schick contro il Bologna non ci sarà? Recuperano solo Perotti e Under?
"Sinceramente sto pensando al Porto. Contro il Bologna ci auguriamo di recuperare Perotti e Under, mentre Schick difficilmente sarà disponibile".

Per De Rossi: I tuoi compagni e il mister hanno parlato della tua importanza nel rientrare in campo come giocatore oltre che come leader. In questi mesi hai avuto modo di pensare al tuo futuro? Ti faccio una domanda diretta: sei starai bene fisicamente potrai continuare a giocare ancora per un altro anno?
"L'ho sempre detto, se starò bene fisicamente continuerò a giocare. Per quanto riguarda quello che dicono i miei compagni e il mister, loro non si rendono conto di quanto sono importanti per me. In questi ultimi tre anni mi hanno fatto sentire importante come mai prima in carriera. Per questo devo ringraziare loro per quanto mi abbiano fatto sentire desiderato in questi tre mesi in cui ero solo uno spettatore".

Per Di Francesco: Con il ritorno di De Rossi può rischiare il posto Nzonzi o come abbiamo visto negli ultimi minuti a Verona nel 4-3-3 c’è la possibilità di vederli insieme?
"Ho questo dubbio, al di là del sistema di gioco, di poterli fare giocare insieme anche in questa partita. Sto facendo delle mie valutazioni in base ai giocatori che ho a disposizione. Li ritengo dei titolari, dei giocatori importanti. Sicuramente oggi Daniele farà l'allenamento con la squadra e se dovesse dare risposte positive giocherà sicuramente lui. Per il resto è tutto da vedere".

Per De Rossi: Percepisci pure tu un rumore, un'emozione diversa dei tifosi quando entri in campo?
"Mi sono sempre sentito a casa mia allo stadio e sento grande affetto ultimamente, una percentuale più alta di tifosi che mi vuole bene. Questo è stato il percorso che ha fatto Francesco: durante la metà della sua carriera ha trovato qualche detrattore, poi però alla fine si sono tutti quanti inchinati davanti alla sua grandezza. Non sto parlando di me, ma sento che la gente mi vuole bene e sono contento, però penso e devo continuare a pensare che derivi dal fatto che devi giocare bene a pallone. Se la palla ce l'ho io e poi va a uno con la maglietta rossa, il rumore è giusto perché dò la palla a quello giusto. Non posso pensare ad altro e che fra poco smetterò. Ci sta il rumore positivo quando fai le cose giuste e il rumore negativo quando fai le cose meno giuste: il calcio è così".

Per Di Francesco: Come giudica l'assenza di Marega e il suo ricordo di Conceiçao?
“Conceiçao sta facendo un grande lavoro, ha fatto benissimo anche a Nantes e sta proseguendo il suo percorso di crescita. È un allenatore che ha dato un'identità alla squadra e anche dal punto di vista caratteriale. Il Porto prima era una squadra con più palleggiatori, che ricercava un gioco di qualità, adesso invece la vedo una squadra molto più concreta sotto tutti i punti di vista. Per quanto riguarda Marega è un attaccante differente rispetto a Tiquinho Soares, più di fisicità, di gamba. Ovviamente quando c'è campo aperto diventa un calciatore molto pericoloso".

Per Di Francesco: Zaniolo lo preferisci come alto a destra nel 4-3-3 o come mezzala?
"Non lo so come lo vedo. Potrebbe giocare sia a destra che come centrocampista. Lo ha fatto,  non è una novità, e potrebbe giocare anche lui a destra, ma non posso darvi definitivamente la formazione perché potrebbe essere un ruolo ricoperto anche da Kluivert, dallo stesso Florenzi... ci sono varie soluzioni. Dipende da me che tipo di partita vogliamo andare a fare, rispetto agli avversari che ho di fronte. Sono valutazioni che sto facendo e nella mia testa c'è anche la possibilità di mettere Zaniolo in quel ruolo".

Per De Rossi: Tra l'anno scorso e quest'anno la Roma è stata sull'orlo del baratro 3-4 volte e siete riusciti a sollevarvi grazie anche a Di Francesco. Che cosa ha lui e che vi aiuta quando le cose vanno male?
"La sua idea di calcio e quella non cambia se le cose vanno male o vanno bene. Sa quello che succede in campo riconoscendo quali possono essere i nostri problemi. Se le cose vanno male e l'allenatore mette 10 attaccanti o 10 difensori sconvolgerebbe l'equilibrio della squadra e non si riuscirebbe a reagire e invece lui continua fare le cose normali. È ovvio che lui non possa essere felice come quando lo è dopo aver vinto una partita importante: gli umori sono sempre ricchi di alti e bassi, più di quanto non lo siano quelli dei calciatori, però ha sempre tenuto la barra dritta anche in una città dove non è sempre facile rimanere saldi di testa e di polso. Poi sull'orlo del baratro non ci siamo stati così tante volte, ci sono stati dei momenti negativi dove si è parlato tanto del suo futuro, ma essere sull'orlo del baratro vuol dire un'altra cosa: io ho vissuto momenti quando eravamo quintultimi in classifica e fuori da ogni competizione e mi sentivo più sotto pressione".

Per Di Francesco: Domani è una partita più da gambe fresche o da esperienza?
"È il mix giusto, però la gamba ci vuole sempre, non si po' giocare solo di esperienza. Spesso scherzo con Daniele e gli dico che a fine carriera mi rendevo conto che mi si allungava la lingua e mi si accorciavano le gambe. Non possiamo pretendere che Daniele abbia una condizione ottimale perché ha dato grande continuità, però l'esperienza è anche il saper vivere certe partite. A volte puoi avere grandi gambe però se ti tremano quando hai la palla, o affronti la partita e consumi tutte le energie prima, poi è dura. La capacità sta anche nel preparare le gare in un certo modo e determinati tipi di calciatori aiutano i ragazzi a prepararle meglio. Perciò uniamo le due cose perché senza corsa non si va da nessuna parte".

Per De Rossi: Hai mai pensato che fosse tutto finito?
"Cerco di essere il più realista possibile. Non ho mai pensato di aver smesso perché ho fatto 3 mesi da calciatore serio: mi sono allenato sempre, ho fatto tutto ciò che c'era bisogno di fare per rientrare nella maniera giusta. Se ho fatto questo tipo di sacrifici è perché pensavo di poter rientrare, però il punto di domanda che avevo, e che in parte ho ancora adesso, è quanto reggerà la mia condizione fisica, come rientrerò con il ginocchio perché un'operazione alla cartilagine non l'avrei sopportata a 35 anni. Se invece continuerà a rispondere bene come sta rispondendo, non vedo perché io debba smettere o debba farmi domande che il campo smentisce. Se sto bene, con la gestione dell’allenatore e con il giusto minutaggio, potrei continuare a giocare".

Per Di Francesco: Lo scorso anno avete costruito il cammino importante in Champions con la solidità difensiva. Quanto è importante ritrovare quella solidità difensiva che finora è mancata in questa stagione?
"Specialmente in queste due partite da 180 minuti è fondamentale nella prima gara avere grande solidità. Giocando in casa dovremo fare ancor di più una grande fase difensiva per poter fare anche una grande fase offensiva. Sarà determinante mantenere inviolata la nostra porta. Rimanere inviolati non significa perdere l'identità di squadra, vuol dire avere qualche accorgimento in più specialmente contro giocatori capaci di ripartire con grande velocità e con esperienza in queste gare perché, se ricordo bene, la Roma non ha mai avuto un buon rapporto con il Porto".

Per De Rossi: Questa partita può essere il coronamento di un periodo difficile che è finito?
"Giorno dopo giorno ogni risposta che mi dà il ginocchio sono piccoli coronamenti di un percorso che sto facendo. Io penso che bisogna pensare alla partita, il mio attaccamento alla maglia è pensare alla gara come qualsiasi altra gara, come ho sempre fatto anche quando ero fuori. L'importante non è sapere se giocherò 6 mesi, un anno e mezzo o due anni e mezzo, ma è continuare a preparare bene questa partita e pensare da squadra. È logico che terrò aggiornato sempre il mister e il dottore sulle mie condizioni fisiche, ma non è il motivo principale per cui stiamo qui. Dobbiamo abbiamo una partita da vincere e non dobbiamo fare dei test sulla mia condizione fisica. È importante la squadra".