Alla vigilia della sfida con il Pescara, Aurelio Andreazzoli torna a parlare nella consueta conferenza pre partita
Da qui al 26 maggio una partita monopolizzerà l'attenzione. Cosa chiedete dal campionato?
Chiariamo un aspetto: siamo felicissimi di aver raggiunto questo obiettivo, siamo molto soddisfatti di dare la possibilità ai tifosi e alla città di vivere una giornata indimenticabile. Roma avrà la possibilità di dimostrare al mondo la propria civiltà e il proprio amore per lo sport. Detto questo, vi prego di non fare domande sul derby, perchè non risponderò a queste domande da qui fino alla fine del campionato. Abbiamo l'obbligo di fare quelolo che abbiamo sempre detto, cioè ragionare gara per gara per incrementare la classifica e toglierci le soddisfazioni che meritiamo, e per le quali lavoriamo tutti i giorni. Vogliamo essere concentrati, in particolare sul Pescara, come abbiamo sempre fatto. Non mi chiedete, nè oggi nè poi, mi costringete a dirvi di no e questo mi dispiace. Cosa chiedere al campionato? Quelo abbiamo sempre detto. Ho sempre ragionato rivolto alla prossima gara. Temo moltissimo il Pescara per questi motivi, perchè magari l'attenzione va a rivolgersi ad altri momenti che non c'entrano nulla con la necessità di incrementare la classifica. Abbiamo la convinzione di poterlo fare, e lo dobbiamo fare. Dobbiamo mettere tutte le energie in questa gara, senza distrazioni. La nostra classfica e il nostro futuro la costruiremo di volta in volta su quello che avremo fatto in precedenza. Abbiamo fatto due trasferte interessanti, un ritiro molto piacevole e abbiamo portato a casa un bel malloppo. Ora pensiamo al Pescara, cercando di incrementare la classifica che tra poco ci dirà dove andremo a finire.
Destro, una grande partita a Milano. Come lo gestirete adesso? Domani andrà cauto, scelgierete un'altra soluzione dal primo minuto o può giocare di nuovo dall'inizio?
Il nostro mestiere ci chiede cautela, vogliamo il bene dei nostri calciatori e queste considerazioni le facciamo.
Tatticamente, la Roma è tornata alla difesa a 4. Ha trovato il modulo giusto per la fine del campionato?
Lo abbiamo detto tante volte, il nostro è stato un percorso alla ricerca di tante situazioni, anche al mantenimento di ciò che di buono sapeva fare questa squadra. Quindi ora siamo arrivati al momento di fare il giusto mix delle esperienze fatte dalla squadra, talune necessarie, talune anche forzate. Ma adesso abbiamo le idee più chiare su quello che dobbiamo fare. Abbiamo dovuto gestire una situazione particolare di infortuni, ora ne siamo usciti in maniera soddisfacente, abbiamo quasi tutto il gruppo ricomposto. Ora facendo leva sulle esperienze di questo periodo cercheremo di cogliere il meglio che questa squadra sa fare.
Sulla difesa a 3 o a 4, perchè da l'idea del calcio che si vuole fare. Perchè tornare alla difesa alla 4? Più per motivi psicologici o per ragioni tecniche?
Credo sia l'uno e l'altro. Un po' per la necessità di ricercare sicurezze, un po' perchè le scelte sono dettate talvolta dalla disponibilità numerica dei calciatori, e gli infortuni ti condizionano. A volte sono anche gli avversari, per il sistema di gioco con cui ti affrontano. C'è sempre il tentativo di avere un'idea nostra, ma bisogna rendersi conto delle peculiarità degli avversari. So per esperienza certa che in Serie A, se non li consideri, puoi solo rimetterci. Non sono dello stesso parere quando dice che un sistema indica una strada. Non è così, è l'interpretazione di un sistema che indica la strada. Ci sono squadre con la difesa a 4 estremamente offensive, ci sono squadre che difendono a 3 che sono ancora più offensive, e viceversa. E' l'interpretazione che dai agli esterni. Ad esempio, la Juve con la difesa a 3 è estremamente offensiva. Anche la Roma quando ha difeso a 3 lo era. La Juventus è molto più brava di noi, riusciva ad attaccare con 6 giocatori, nel nostro progetto c'era la possibilità di attaccare con 5. Lo sono stati più bravi, giocando con due interni e un regista basso avevano la possiblità di rendere offensive anche le mezz'ali. Mentre nella nostra scelta, avendo la necessità di giocare con due mediani bassi, questa possibilità ci era preclusa in partenza.
Sul Pescara e sulle partite che seguono: dopo la semifinale di Coppa Italia si è diffusa in città l'errata convinzione che il più sia fatto, anche per l'Europa. Un allenatore cosapuò fare per evitare che questo clima contagi la squadra?
L'ho fatto stamane. Facendo quello che deve fare uno in questo ruolo: prevedere quello che può succedere, facendo leva sulle proprie esperienze negative. Che sono tante. Intanto, quando tu ti presenti in una gara di Serie A, senza un'atteggiamento mentale importante, tu paghi. Con certezza. La storia della Roma degli ultimi anni ha un elenco lunghissimo di queste situazioni. Ma anche la storia recente. Ad esempio Palermo, la nostra pagina nera, forse l'unica del mio periodo in questa squadra, ne è la testimonianza: era nella situazione di classifica che sapevamo e siamo tornati a casa giustamente sconfitti.
I dirigenti le hanno detto se la decisione sul suo futuro sarà presa prima del derby?
No, ce n'è mai stato bisogno di parlare di questo. Noi abbiamo sempre avuto le idee chiare sul mio ruolo. Che è, da qui fino a fine campionato, teso a ricavare il massimo da questo periodo. Sia nella valorizzazione dei calciatori, sia nel raggiungimento di quegli obiettivi importanti della società. E poi il nostro obiettivo era quello di arrivare anche al derby di fine stagione, per godere di una giornata indimenticabile.
La difesa a 4, una scelta dovuta anche al fatto per riportare Lamela vicino alla porta e Marquinho più esplosivo in fase offensiva?
Influisce tutto, anche questo. La scelta di un sistema, a mio parere, non deve essere una sorta di 'crociata' di un allenatore. Secondo me non è questo: è fare una valutazione dei propri calciatori e adattare il sistema alle loro caratteristiche, dando la possibilità di esprimersi al meglio. Non puoi accontentare tutti, ma devi tendere a questo. Quando ci si riesce i vantaggi sono globali, se ne avvarrà anche la squadra.
Forse il modulo più idoneo era quello scelto anche dalla precedente gestione, ossia il 4-3-3.
Si, tant'è che lo sto usando adesso e credo che sia un sistema idoneo. Ma abbiamo fatto anche qualche forzatura. Con Lamela abbiamo forzato qualcosa, ritenendolo però sempre un esterno offensivo. Nico Lopez non può fare quel lavoro lì, perchè non ha le qualità atletiche di Lamela, in Italia non ce ne sono tanti come lui da questo punto di vista. A lui lo puoi anche chiedere un sacrificio, ma resta sempre un esterno offensivo. Così come Marquinho. Io lo intedevo come ala, perchè Marquinho come ala. Ad esempio a Catania gioco da esterno offensivo e giocò molto bene. Hanno le caratteristiche, ma tutto va rispetto a quello che vuoi chiedere al calciatore. Lamela esterno non è che sia un terzino, lo mettili perchè vuoi una punta esterna.
Ha parlato di Palermo-Roma come l'unica partita-no della sua gestione. Se domani dovesse vincere sarebbero 20 punti in 10 partite. Sinceramente, con questo trend, si aspetta la riconferma per il prossimo anno?
Mi auguro che sia questo, l'idea è di aumentare questa media, mi sembra naturale. Se il risultato avrà queste attese, noi saremmo soddisfatti di quello che abbiamo fatto. Punto. Una riconferma? Mi aspetto di essere apprezzato per il lavoro che ho fatto. E questo non significa che sia o no una riconferma.
Dopo la partita con l'Inter De Rossi si è detto certo che la squadra sarà rinforzata. E' al lavoro su Sabatini per questo?
Stiamo lavorando per vincere la partita di domani, non per altre cose.
L'approccio nel primo tempo con l'Inter, come risolvere questo aspetto?
Ci siamo posti delle domande, naturalmente, sarebbe grave il contrario. Stiamo cercando le risposte, insistiamo a migliorare un aspetto che non piace. Ma è una cosa che non piace nemmeno alla squadra. Non era piacevole per noi che li guardavamo nel primo tempo, ma nemmeno per loro che devono subire un avversario facendo fatica. Mentre il secondo tempo, invece, è piacevole giocare in quella maniera: si diverte il pubblico e si divertono loro a interpretare quel tipo di calio
Champions impossibile o almeno la squadra ci crede ancora?
La matematica dice se gli obiettivi sono possibili o meno. Siccome la matematica questo non lo dice noi, sfruttando l'opportunità ogni domenica di incrementare la classifica, puntiamo al massimo che ci è consentito. Come faranno anche gli altri. Se saremo bravi e fortunati, e ci sarà qualcuno che ci aspetta, ben venga. Ma ci volgiamo arrivare senza fare tabelle e senza pensieri. Vogliamo guadagnare il massimo da questo periodo, e lo facciamo con molta attenzione e molta rabbia.
Lei ha preferenze sull'orario della finale di Coppa Italia?
La gara era stata programmata ad un certo orario, di domenica sera, che per me è l'ideale per giocare alla fine di maggio. non abbiamo possibilità di scelta, le autorità faranno le valutazioni del caso. Ci atteniamo a quello che ci diranno di fare. Se mi chiedi una preferenza, preferirei quell'orario, nel rispetto dei tifosi e di chi dovrà giocare.
Si è discusso molto spesso sulla posizione di De Rossi. In tutti i moduli provati da lei, perchè non è mai stato provato il 4-2-3-1, che ha più esaltato le sue caratteristiche?
Con i due mediani abbiamo già giocato, anche se con una difesa a tre. E m isembra che poi abbiamo afatto bene, e che anche lui sia trovato a suo agio. Daniele nella sua carriera ha dimostrato di saper giocare sia con un compagno vicino che da solo in altre posizioni del campo. Dipende solo dalla sua condizione generale e fisica, che sta recuperando. Purtroppo ha avuto questo inconveniente nell'ultima partita in casa, che ne ha condizionato un po' il recupero. Ma è stato bravo a Milano, è andato in crescendo visto il secondo tempo soddisfacente. Non avendo la possibilità di allenarsi in quei giorni, questo ci fa capire quanto può dare per questa squadra. E lo darà.
Un campionato in notturna, adesso con il caldo due partite alle 15. Questo calendario può influenzare il risultato?
Condiziona senz'altro la condizione degli atleti. Un conto è giocare col fresco, un conto è giocare con il caldo, specie se sono i primi caldi. Come è successo a Palermo e Torino, i ragazzi fanno più fatica, specie le prime volte. Noi però ci dobbiamo adattare. Senza dimenticare che ci sono due squadre, se una squadra ha problemi li avrà anche l'altra.
Bucchi in conferenza ha parlato di una partita che un "punto da cui ripartire" per un Pescara senza assili di classifica
E' uno dei pericoli che io temo, l'ho detto anche ai ragazzi. Per il Pescara sarà una partita molto importante, dovranno dimostrare di essere calciatori da Serie A, davanti a un pubblico importante e con una squadra importante. E sicuramente faranno una gran bella partita, perchè daranno il massimo. Noi ci dobbiamo adattare e aspettarci, consapevoli che questi pericoli saranno i nostri nemici.
Lamela sembra rendere meglio con un altro giocatore alle spalle, con una difesa posizionandosi a destra in fase difensiva per poi accentrarsi quando la Roma attacca. E' questo il suo ruolo ideale?
Qualsiasi calciatore sta meglio con qualcuno alle spalle, ma una squadra deve essere attrezzata per dare sempre una copertura. Se questo non avviene c'è un errore di base.