Coronavirus, Ulivieri: "Sarà il Governo a decidere quando il calcio potrà riprendere, non Lotito". Poi chiarisce: "Mi riferivo alla Lega"

09/04/2020 alle 17:46.
ulivieri

Il presidente dell'AssoAllenatori, Renzo Ulivieri, è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica per commentare la situazione italiana in merito all'emergenza coronavirus. In particolare ha risposto alle domande in merito a una possibile ripresa del campionato, che a suo dire, è una decisione che spetterebbe solo al Governo e non alle società calcistiche. Queste le sue parole.

"In un momento come questo c'è da guardare alle fasce più deboli, coloro che hanno stipendi normali anche all'interno delle società professionistiche. Come Assoallenatori cercheremo di sostenerli, ma il discorso vale in generale. Ho riportato ciò che dovrebbe essere il pensiero di tutti noi in una situazione come questa: cerchiamo di aiutare chi è in difficoltà. A me non piace mettere sul piano delle contrapposizioni su certi argomenti, ho scritto una lettera garbata al presidente della Lega, l'urgenza è dare una mano alle persone in difficoltà. Proprio quelli più in difficoltà si sono rivolti a noi e se mi chiedete come ne uscirà il calcio dico che la logica è quella del mercato, ci si fa concorrenza per prendere un calciatore. Quando riapriranno le fabbriche, riaprirà anche il calcio. Sarà il Governo a decidere, non Lotito".

(Radio Punto Nuovo)


«Speriamo di tornare al più presto sul campo, c'è tanta voglia. Il presidente della Fifa Infantino frena? Mi sembra che il suo sia stato un discorso molto responsabile, fatto anche da tutti noi. Ricominceremo quando saremo chiamati per farlo, perché noi l'evolversi della situazione non lo conosciamo, anche dal punto di vista sociale», così il presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri interviene ai microfoni dell'emittente radiofonica, che fa parte anche del Consiglio della Figc, parla del momento del calcio italiano e della stagione che potrebbe ricominciare. «Se ci dovesse essere chiesto di riprendere a giocare - dice ancora Ulivieri - perché la gente ha bisogno di distrarsi con qualche partita, è un sacrificio che vorremmo fare. Però se ci verrà chiesto». Ma che calcio sarà quello per tre-quattro mesi a porte chiuse? «Potrebbe sembrare un pò più ovattato - risponde Ulivieri - ma sono convinto che non sarà così. È chiaro che il pubblico è un qualcosa in più, ma per un periodo breve si ingegneranno a trovare le giuste motivazioni senza l'aiuto del pubblico». Sul taglio degli stipendi, il presidente dell'Assoallenatori sottolinea che «ci si dimentica dei tanti che stanno in Serie C, e noi abbiamo cercato di tutelare le fasce più deboli. In questo momento credo sia un dovere, e in C abbiamo spinto per la cassa integrazione. Sul mondo dilettantistico il discorso è diverso, perché molti di coloro che lavorano in questo settore hanno un'altra occupazione. Per questi bisognerà trovare soluzioni che al momento non ci sono. Speriamo anche nell'aiuto del governo». Ma il taglio dei compensi, per Ulivieri, deve riguardare anche i tecnici esonerati ma ancora a libro paga dei club? «Credo ci voglia una contrattazione individuale - risponde Ulivieri -, comunque penso di sì». Infine una battuta: «Quando ho parlato di toni padronali mi riferivo al comunicato della lega di A e non al presidente Lotito».

(Radio Radio)

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