COME POTEVA ESSERE - La lotta al terzo posto, da un triennio, assomiglia tremendamente ad una battaglia per la sopravvivenza. "Volete il calciomercato? Datemi la Champions", l'aut aut ben poco trattabile dei Presidenti di Serie A. Altrimenti, Ciani per tutti, direbbe Lotito. La forza delle idee dell'Udinese, confrontato all'immobilismo delle altre, ha permesso a Di Natale e compagni di giocarsi la Champions nel 2005-06, pur venendo eliminati nel girone, e di arrivare due volte di fila ai preliminari, doppiamente sfortunati con Arsenal prima e Sporting Braga poi. E se dal 2005 ad oggi, Pozzo avesse chiuso le porte d'uscita, domani la Roma poteva ritrovarsi contro un 4-3-3 protetto da Handanovic in porta, una linea difensiva composta da Isla, Benatia, Danilo e Armero, sigillata inoltre da un centrocampo con Candreva, Inler e Asamoh per esaltarsi in un attacco con Di Natale, Muriel e Sanchez. Ma c'è talmente materiale che anche la panchina merita una menzione: De Sanctis, Motta, Zapata, D'Agostino, Muntari, Pepe e Quagliarella.

COM'E' - Invece, allo stadio 'Friuli', dove l'Udinese ha perso una sola volta (2a giornata, contro la Juventus), Andreazzoli tirerà un sospiro di sollievo visto che Guidolin potrà limitarsi a Padelli tra i pali, Heurtaux, Danilo e Domizzi a fargli da guardia, Basta, Badu, Allan, Gabriel Silva e Pereyra in mediana e Muriel-Di Natale come coppia d'attacco. Un undici che ha già raggiunto quota 40 punti, la richiesta iniziale di ogni anno in casa bianconera, e che nelle ultime 5 gare in casa ne ha vinte 4, pareggiandone una. Non è tutto, perché nello stesso lasso di tempo l'Udinese ha incassato un solo gol, dalla Fiorentina, e ne ha segnati 8.  

MB