Tutto ormai risulta sospeso allo scorso 13 giugno, quando i carabinieri hanno arrestato Luca Parnasi e praticamente tutta la dirigenza di Eurnova, per la costituzione di un sistema volto ad influenzare e condizionare la vita politico istituzionale di Roma e non solo. Un sistema che, ogni giorno che passa, sembra sempre meno corposo e consistente, con praticamente tutti i protagonisti o quasi della vicenda ormai ai domiciliari, molti addirittura in libertà o scagionati. Un sistema che ogni giorno di più sembra riguardare (se mai lo ha fatto) sempre meno lo stadio della Roma. Del resto la Procura fin dal primo giorno ha voluto sottolineare come l'inchiesta non riguardasse assolutamente lo stadio di Tor di Valle. Ma inevitabilmente l'arresto di Parnasi ha bloccato l'iter amministrativo. E lo ha fatto poche ore dopo che la sindaca Raggi e l'assessore Montuori (proprio al nostro giornale) si erano sbilanciati sul possibili tempi di approvazione. Da allora tutto fermo. Almeno apparentemente. Perché in realtà sotto traccia il lavoro non si è mai fermato. [..] Sotto traccia lavorano anche i tecnici del Comune. La verifica degli atti presentati nella Conferenza dei servizi relativi allo Stadio della Roma, nello specifico rispetto agli impatti sulla viabilità nell'area, è stata come è noto affidata al Politecnico di Torino. Gli esiti di questo controllo sono attesi per la seconda metà di settembre, producendo un ritardo sull'iter quindi non inferiore ai tre mesi. La due diligence affidata all'Università piemontese viene considerata dall'amministrazione capitolina come atto dirimente circa le sorti del nuovo impianto giallorosso. I flussi di traffico e gli studi presentati da Eurnova vengono ormai considerati (anche e soprattutto alla luce delle numerose intercettazioni) superati. Considerazione questa che però è sempre stata tenuta più che presente in Conferenza dei Servizi. Non è un caso che la Regione Lazio abbia infatti preteso che nel verbale di determina fosse prevista e prescritta una seconda via di accesso allo stadio. Soluzione che allora vennetrovata nel famigerato Ponte di Traiano, la cui realizzazione sarebbe stata possibile grazie ad un intervento governativo nell'ambito dell'accordo quadro tra FS e Anas. Accordo però che è stato fatto saltare dall'attuale Governo e che quindi ora non consente più l'intervento previsto. Qualora il Politecnico dovesse confermare (cosa alquanto probabile) quanto emerso in Conferenza dei Servizi, ci sarebbe la necessità di reperire fondi per finanziare la realizzazione del Ponte di Traiano o di un'opera che avesse gli stessi effetti. [..]
(Il Romanista - A. De Angelis)