Ieri è iniziato il processo che vede coinvolto il tifoso romanista Filippo Lombardi riguardo gli scontri che precedettero Liverpool-Roma e nei quali rimase gravemente ferito Sean Cox, tifoso dei reds. Il portale della città inglese ha seguito in diretta l'evolversi della seduta iniziata alle 12. Questo il resoconto:
16.10 - Terminata la seconda giornata di processo con la corte che si riaggiornerà lunedì.
15.35 - Ora la parola passa a Filippo Lombardi, giunto a Liverpool in aereo da Monaco. Ammette che era nell'area dove di Anfield e si è dichiarato colpevole per i disordini. "Non ho mai avuto problemi con la polizia", esordisce ammettendo di aver avvertito un'atmosfera ostile nei pressi di Anfield. "Alcuni tifosi hanno iniziato ad essere aggressivi verso di noi, ho visto l'uomo cadere a terra, ma non ho visto il pugno. Ho solo visto la caduta", continua aggiungendo di aver scagliato la sua cinta contro i tifosi per proteggersi poiché era spaventato di poter essere attaccato. E inoltre aggiunge che molti tifosi del Liverpool erano armati di bottiglie e che, separato dagli altri tifosi giallorossi, si sentiva "vulnerabile".
15.20 - Riprende l'udienza, dopo la pausa pranzo.
13.45 - Vengono mostrate delle riprese del momento dell'incidente e la famiglia di Sean Cox ha lasciato l'aula per non assistere ai filmati. Ulteriore breve pausa per l'udienza che riprenderà alle 15.05.
13.35 - Poi parola a Martin Cox, che spiega le condizioni di suo fratello Sean: "Non può parlare, sussurra solamente. Recentemente è stato trasferito al National Rehabilitation Hospital di Dun Laoghaire. Mio fratello non è in grado di stare seduto senza l’aiuto di qualcuno. Può muoversi leggermente, ma deve essere aiutato se vuole muoversi un po’ di più. Ricordo che abbiamo sentito dei rumori, non dei buoni rumori. Abbiamo solo intuito che c’era qualcosa che non andava. A quel punto è arrivato un gruppo di gente che cantava, vestiti di nero. Mi sono rivolto a Sean come per dire ‘Andiamocene da qui’ o qualsiasi altra cosa, ma quando mi sono girato Sean era a terra", racconta ma non ha visto cosa avesse causato la sua caduta. "Mi sono bloccato per un secondo, ero in completo shock. Il mio istinto mi ha detto di vedere se stava bene. Mi sono chinato verso Sean e, mentre ero curvo su di lui, ho sentito un calcio sulla schiena e ho perso un po’ l’equilibrio, sono inciampato, ma non ho alzato lo sguardo, ho pensato a coprire Sean”.
13.31 - Per il giudice sono stati fatti "Notevoli progressi", riducendo un processo di 10 giorni a soli 2 giorni. La difesa parlerà lunedì, mentre martedì non ci sarà nessuna seduta e già mercoledì potrebbe esprimersi la giuria.
13.20 - Dopo Kirk è il turno di Chris Bailey a testimoniare, abbonato da 20 anni ad Anfield. "Era una serata piovosa, erano tutti vestiti con abiti scuri. Alcuni con le felpe con cappuccio, alcuni con gli zaini. Mi sono seduto in macchina per 10 minuti e ho aspettato che si calmasse la pioggia. Era lo stesso percorso che avevo fatto centinaia di volte. Ho notato lo stesso gruppo di sostenitori, 15 metri più avanti di me, ho continuato a camminare, poi quando ho raggiunto lo svincolo ero accanto a loro, li avevo raggiunti. Erano molto silenziosi. E’ successo tutto molto velocemente, non appena hanno raggiunto l’incrocio hanno iniziato a cantare compatti. Sembrava essere qualcosa di coreografico", le sue parole. "La gente si è resa conto che mostravano delle armi in mostra e che questo gruppo cercava guai. Ho visto la cintura con cui Cox è stato colpito e inizialmente ho pensato che fosse una paletta. Sono andato dietro a Cox. Seguivo la scena da lontano, a quel punto uno dei membri del gruppo si è avvicinato al signor Cox e ha tirato fuori un’arma, colpendolo con una forza incredibile. Sembrava giovane, non più vecchio di 30 anni. Indossava abiti scuri, non aveva un cappuccio. E’ stato come un domino… Cox è stato colpito molto, molto duramente sulla parte laterale della sua faccia ed è semplicemente crollato come se fosse già incosciente e poi ha sbattuto testa a terra. Era una cosa disgustosa da vedere. C’era una signora che è stata molto coraggiosa a vegliare su di lui e ad aiutarlo. Non c’era nient’altro che potessi fare e quindi sono entrato nello stadio", termina così la testimonianza del tifoso inglese.
13.00 - E' Natalie Kirk, tifosa che ha assistito al match tra i Reds e la Roma con il suo fidanzato, la testimone ascoltata ora: "Ho sentito dei cori che venivano da dietro di noi, eravamo all’Albert Pub. Ci siamo voltati e abbiamo capito che erano cori in italiano. Erano abbastanza aggressivi, questo ha attirato la mia attenzione e mi sono voltata con apprensione. Dal parco del pub è uscito un gruppo di 30 persone con jeans e giacche per la pioggia, tutti vestiti di nero. Camminavano all’unisono, avevano una destinazione in testa. Ero in apprensione e un po’ nervosa. Sono rimasta un po’ sorpresa. Mi sono fermata e ho guardato, cercando di capire quello che sarebbe successo. Davanti a noi stava arrivando Sean, che era in uno stato d’animo allegro e gioviale e camminava verso quella direzione. Alcuni di questi tifosi italiani hanno interrotto il loro cammino e si sono avvicinati all’Albert Pub. A quel punto ho assistito alla scena in cui qualcuno colpiva con un pugno il signor Cox. C’era poi un altro individuo lì, si era sporto in avanti per dare un calcio all’individuo che si stava sincerando delle condizioni del signor Cox. Ero a circa 5 metri di distanza. Ho visto questa persona avvicinarsi a lui e poi ho visto il suo braccio andare verso l’alto", la descrizione del pugno. "A quel punto ho sentito qualcuno dire ‘uno dei nostri è a terra’, si è poi scatenata una marea di tifosi del Liverpool verso gli italiani. Ho visto il signor Cox cadere per terra e poi ho visto Martin Cox chinarsi su di lui, poi qualcuno ha aggredito Martin Cox. Qualcuno lo ha preso a calci nel caos generale”.
12.20 - Al tifoso norvegese, Josefson, viene domandato se Cox abbia in qualche modo potuto provocare qualcuno prima dell'attacco: "No, per niente", risponde. "Era in piedi e guardava verso i tifosi della Roma. Era scioccato che fosse stato colpito perché non aveva fatto nulla". Al termine della testimonianza, il giudice ringrazia Josefson per la sua testimonianza, giunto dalla Norvegia. C'è una piccola pausa.
12.05 – Il testimone racconta di aver visto Sean Cox per la prima volta mentre cadeva a terra e che ha visto Cox venir colpito con una cintura nella parte posteriore della testa. “E’ stato un suono orribile”, la testimonianza. Al contrario di quanto raccolto in precedenza il tifoso non ricorda che Cox sia stato colpito in faccia.
12.00 – Il primo ascoltato nel secondo giorno di processo è Martin Cox, fratello di Sean. Subito dopo è il turno di Tommy Josefson, tifoso del Liverpool di origini norvegesi presente sulla scena degli scontri. Il testimone racconta che ha visto Sean Cox per la prima volta mentre cadeva a terra.
(liverpoolecho.co.uk)