IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Più che il gelo del Franchi, è il Siena a bloccare la rincorsa della Roma verso la zona Champions: 1 a 0 e prova opaca (è la decima sconfitta stagionale, lottava in campionato). Il passo indietro dei giallorossi è evidente.
Quella curva là sembra Africa: il coro razzista degli ultrà bianconeri è rivolto al settore dei tifosi giallorossi. Dalle offese sugli spalti si passa subito alle difficoltà in campo: la serata non è affatto tranquilla per la Roma. Fa freddo: meno quattro, ma il campo tiene. Rispetto alla gara di mercoledì, i 30 minuti del mini-recupero a Catania, Luis Enrique cambia quattro titolari. Alcune scelte sono forzate: a centrocampo mancano linfortunato Gago e lo squalificato De Rossi, assente pure al Massimino. Da regista ecco il diciannovenne Viviani. Rientra anche Simplicio, con Greco in panchina. Davanti Totti, con Piscitella in tribiuna e Osvaldo in panchina. Da fluidificante sinistro parte Josè Angel, con un turno di riposo concesso a Taddei.
Non è però lassetto giallorosso, ancora una volta modificato, a incidere sullo scorrimento del match. A indirizzare il match è latteggiamento del Siena. Il 4-4-2 di Sannino si conferma equilibrato e soprattutto efficace. Funziona il pressing delle punte Calaiò e Destro e anche la fase difensiva delle due linee di centrocampisti e difensori che si sistemano dietro il pallone. Il doppio muro impedisce alla Roma di essere se stessa, perché non basta avere liniziativa per creare pericoli. Anzi, quando i giallorossi perdono palla, i lanci in profondità degli avversari trovano spesso impreparata la difesa, in particolare Juan, sostituito durante lintervallo, dentro Kjaer (è emergenza in difesa: da verificare le condizioni del brasiliano che ha un problema agli adduttori). Destro, su lancio di Del Grosso, sfrutta la dormita del brasiliano per arrivare davanti a Stekelenburg: pallonetto alto. Brienza, scatenato, accentrandosi da sinistra, imbuca per Calaiò: diagonale a lato.
La Roma, insomma, balla dietro e soffre a centrocampo. E davanti fa davvero poco. Borini non salta mai lavversario e Totti, nella notte della gara numero settecento da professionista, si limita alle giocate più semplici, senza mai arrivare alla conclusione. Solo Lamela è in partita. Largentino si scambia lato con Borini, arriva sul fondo, ma i compagni non lo assistono. Dopo due grandi chance del Siena, va a battere una punizione. Sinistro a giro: Pegolo devia in angolo. A metà tempo, però, nuova occasione per Destro. Brienza allarga sulla destra chiamando linserimento in area di Giorgi. Cross teso e rasoterra per tagliare fuori Stekelenburg, ma il giovane attaccante, davanti alla porta vuota e con Juan in ritardo, appoggia fuori. Lamela ci riprova prima della mezzora, dopo percussione di Simplicio: sinistro forte, ma sullesterno della rete.
Lavvio della ripresa è addirittura peggio dellinizio della prima parte.
Kjaer, appena entrato al posto di Juan che si arrende per un fastidio muscolare, fa subito un regalo al Siena. Su tocco in area di Calaiò, si perde Destro che lo supera, passandogli dietro le spalle. Sgambetto e rigore, trasformato al settimo da Calaiò. Dopo unora, Luis Enrique sostituisce Totti: in campo Osvaldo, assente dal 21 dicembre. A metà tempo ultimo cambio: Bojan per Simplicio. Quattro punte in campo e Lamela che arretra a centrocampo, dove Pjanic è giù di corda. Sannino risponde togliendo Calaiò e inserendo Angelo: una punta in meno, per chiudersi ancora meglio. A seguire Parravicini per Giorgi e Grossi per Destro. Lassalto della Roma, con Kjaer centravanti negli ultimi dieci minuti, risulta sterile e approssimativo. Un destro di Borini bloccato da Pegolo e niente più. Per puntare alla zona Champions, lo sa bene Luis Enrique serve almeno continuità. Che è il limite di questa Roma.