Roma-Inter tra passato, presente e futuro

22/08/2017 alle 13:30.
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IL TEMPO (T. CARMELLINI) - È una storia già vista. La Roma riparte e si ritrova contro il suo passato e stavolta lo fa con due pezzi da novanta come l’ex ds (l’uomo che aveva carta bianca sul mercato) e il tecnico del record dei punti dell’ultima stagione (che deteneva i «diritti» sull’area tecnica). Ingaggiati dagli americani per fare l’ambito salto di qualità: che non c’è stato, ma le ragioni sono complesse e probabilmente non riconducibili «solo» ai due ex che comunque hanno le loro responsabilità. Così, dopo i primi 90 minuti di sofferenza dai quali la nuova Roma di è uscita comunque a testa alta e con 3 punti pesanti, c’è subito da fare i conti con i «sospesi». E con la Roma ne ha più di uno. A partire da quello con il «suo» ex col quale ora fa l’amicone ma che è stata una delle cause che ha portato poi all’inevitabile divorzio. Uno era chiaramente di troppo.

L’allenatore dell’ dovrà poi fare i conti con l’Olimpico che non dimentica: soprattutto chi va via così. Il modo e i tempi con i quali ha lasciato la Capitale, sono stati letti dalla tifoseria come un tradimento, un abbandono: sabato sera la prova del nove, ma il risultato emotivo appare scontato. L’ex tecnico piomberà nel suo vecchio stadio dopo il successo con la , col dente avvelenato nonostante si sia speso in grandi elogi per il collega che lo ha sostituito. Vorrà mostrare come il problema non fosse lui, ma l’ambiente, i giornalisti, o i tifosi (che pensa te dicono la loro), fino a (che, udite, udite, voleva giocare al calcio). Ma è il passato e ora sta vivendo una seconda giovinezza a Milano ancora nella fase tutto miele e sorrisi, autografi e selfie: c’è già chi lo definisce «fenomeno»… e per certi versi lo è davvero. Un fenomeno.

Ma non solo , perché la sfida di sabato sarà anche amarcord dirigenziale. Ora, dire che avesse un rapporto stellare con forse è troppo, ma anche quell’addio ha lasciato strascichi. E adesso, avere l’ex ds «contro», non è certo una bella cosa per la Roma: e non solo per l’operazione Schick sulla quale Monchi si trova a duellare proprio con e i soldi orientali. Ora però la Roma va per la sua strada, con un processo di normalizzazione che non può che far bene. Il lavoro di , la voglia e la qualità di un gruppo al quale va solo concesso tempo. Questo almeno il popolo romanista glielo deve.