Lo stadio affidato ai big australiani della Lend Lease

12/04/2015 alle 14:46.
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GASPORT (A. CATAPANO) - Pezzo dopo pezzo, il mosaico dello stadio comincia a prendere forma. E non solo per la comparsa a della trivella con cui saranno ef­ fettuate le indagini geogno­ stiche e sismiche, necessarie a comprendere la composi­zione del sottosuolo. Come riportato ieri da Il Tempo, l’avvio dei sondaggi è stato comunicato dalla Eurnova di al IX Municipio il 26 marzo scorso, un passag­gio importante, anche sim­bolicamente, perché segna l’inizio della fase operativa.

COORDINATORI -  Dunque, il lavoro dei tecnici — una trentina di persone impe­gnate a trasformare lo stu­dio di fattibilità approvato dall’Assemblea capitolina il 22 dicembre scorso in pro­ getto esecutivo — comincia a dare i primi frutti concreti. Un altro passo, forse quello decisivo, è l’accordo con la Lend Lease: multinazionale con base in Australia e sedi in tutto il mondo, da qual­ che tempo anche a Milano. Società leader nella fornitu­ra di servizi e assistenza per la realizzazione di grandi opere. È l’advisor scelto da Pallotta e per coordina­re il progetto , il su­pervisore che chiedeva anche il Comune. Non è un caso che nei prossimi giorni la Lend Lease esordirà proprio coordinando un nuovo incontro tra tutti i tecnici coinvolti nel progetto — quelli dei soggetti proponenti e quelli della Giunta capitolina — che potrebbe anche svolger­ si in Campidoglio. E nei prossi­ mi giorni potrebbe ag­giungere un altro tassello im­portante, chiudendo altri ac­cordi di partnership con investitori italiani e internazio­nali interessati a finanziare il business park previsto a corre­do (e compensazione) dello stadio. Con tutte le cose da fare (e i tempi da rispettare) è diffi­cile credere che il progetto ese­cutivo sarà pronto davvero en­tro il 15 giugno. Probabile che ci vorrà qualche altro mese, ma va detto che sia la Roma sia Par­nasi continuano a essere otti­misti.

TRATTATIVA CON NIKE -  Lavori in corso anche alla Roma. Non sul campo, per il momento. Pal­lotta sarebbe intenzionato a in­tervenire su marketing e com­merciale. Sean Barror, uomo di fiducia del presidente, potreb­be pagare un paio di sponsoriz­zazioni sbagliate e quella, man­, da piazzare sulle maglie della squadra. Di sicuro, la Ro­ma ha chiesto alla Nike di rive­dere alcuni termini del contrat­to: il club sarebbe disposto ad assumersi i rischi di magazzino per avere più maglie da vende­re negli store, ma in cambio vorrebbe spuntare condizioni economiche migliori. La tratta­tiva è in corso.

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