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IL ROMANISTA (G. DELL'ARTRI) - Roma-Cesena è la sua partita. Ruggiero Rizzitelli, attaccante della Roma dal 1988 al 1994, ha cominciato e concluso la sua carriera proprio con la squadra romagnola, che trascinò in Serie A nella stagione 1986-87, per poi segnare 5 gol nel suo primo campionato nella massima serie nella stagione successiva. La Roma m
La Roma mise gli occhi su di lui e per strapparlo alla concorrenza, quando aveva solo 19 anni ma già
era stato convocato da Vicini nella Nazionale maggiore, pagò 10 miliardi. E lui divenne subito Mister 10 miliardi. Unetichetta che gli pesò non poco, come ha confidato lui stesso alla rivista "Oro e porpora". «Mi pesò tantissimo. Anche perché quei 10 miliardi di lire non me li ero messi mica in tasca io... Battute a parte, i tifosi si aspettavano di vedere subito un campione già pronto a fare la differenza, invece ero un ragazzino di appena 19 anni che ancora doveva crescere. Subii le critiche, ma mi aiutarono a crescere. Negli anni successivi lesperienza a Roma fu fantastica».
Ed ecco Roma-Cesena, sabato prossimo allOlimpico.
«Quando una neopromossa esordisce in un palcoscenico così importante come lOlimpico - dice Rizzitelli - contro una grande come la Roma, la partita diventa imprevedibile, una specie di trappola. Lemozione, può tagliarti le gambe, ma al tempo stesso lentusiasmo può farti fare la partita della vita. Per il resto il Cesena è una squadra che ha cambiato molto, ma così comè, a mio avviso, farà fatica a salvarsi».
Chi, tra gli uomini di Ficcadenti, potrà creare qualche difficoltà alla Roma? «Giaccherini e Schelotto sono due buoni giocatori, soprattutto il primo, è un brevilineo ed è già abbastanza in forma. Manca però un attaccante che la butti dentro, hanno preso Bogdani che non è mai stato un bomber».
E la Roma, reduce dalla sfortunata partita in Supercoppa con lInter?
«Per più di unora è stata una bella Roma. Poi è venuta meno la lucidità, è uscito Pizarro e tutti hanno visto quanto è importante il cileno in questa squadra. Non è stata cinica sotto rete e purtroppo questa non è una novità per i giallorossi. Se poi commetti qualche errore in difesa è quasi matematico che una squadra come lInter non ti perdoni».
Anche Rizzitelli, però, pensa che la squadra non sia ancora completa. «Manca un nome su tutti: Burdisso.
Largentino tecnicamente è inferiore sia a Juan che a Mexes ma compensa con la testa. Dove per testa
si intende concentrazione e carisma da leader. E uno che parla con i compagni e ha la capacità di guidare
tutta la linea difensiva. Tra i tre mi permetto di dire che è il difensore più importante per Ranieri».