Siamo alle solite: dopo il pareggio nel derby, quello di Palermo, un altro in Coppa Italia (al 90' con l'Empoli), anche a Firenze la Roma trova appena un punto. E come accaduto nelle ultime settimane, la Juventus aumenta il divario: sono 7, ora, i punti che dividono la squadra di Garcia da quella di Allegri. C'è ancora speranza?
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
[...] Il vantaggio di +7 accumulato dalla Juventus comincia a essere bello sostanzioso e, soprattutto, gestibile. Del resto i bianconeri continuano a vincere mentre la Roma a pareggiare. La Juventus sta bene e, illuminata da uno splendido Pogba, non si concede soste. La Roma è ancora in convalescenza ma a Firenze si è intravisto qualche segnale di ripresa.
IL TEMPO (G. GIUBILO)
Limato appena un punticino, la Roma a meno sette dalla Juve, il pari del Franchi è forse inutile per le rispettive aspirazioni. Ma dopo avere vissuto mezz'ora da incubo, compreso l’infortunio di Strootman, Garcia ha visto almeno una reazione all'altezza dei giorni migliori, Iturbe grande protagonista, il pari di Ljajic, poi la ricerca del risultato pieno, soltanto sfiorato, ma se non altro qualche progresso si è visto, anche se forse il sogno dello scudetto va definitivamente in archivio, peccato non avere sfruttato il calo dei viola dopo quell'avvio a senso unico e il vantaggio siglato, fortunosamente, da Mario Gomez, poi sostituito [...].
GAZZETTA DELLO SPORT (F. BIANCHI)
Nell’inverno dello scontento della Roma, le lunghe leve di re Paul fanno il vuoto. Juventus a +7, super Pogba padrone del campionato, la Roma che non sa più vincere. E Totti che non può sempre risolvere i problemi. Non più. La settimana scorsa, per la prima volta dall’inizio della stagione la Roma si allontanava di 5 punti dalla capolista pareggiando in casa del Palermo, ottima squadra ma non una big del campionato. E adesso il gap si è ulteriormente allargato. Siamo alla svolta decisiva? Bisogna rassegnarsi a una monotona dittatura in vetta e, mentre le milanesi affondano, trovare stimoli nell’incerta lotta per il terzo posto? Questa è la netta impressione. La strada è ancora lunga, siamo appena entrati nella curva del campionato, ma le duellanti viaggiano con un passo decisamente diverso. Nelle ultime sette giornate la Juve ha vinto 4 partite e ne ha pareggiate 3. la Roma ne ha vinte due (risicate, a Udine e a Genova con il Genoa) e ne ha pareggiate 5. Spesso dovendo rincorrere il risultato. Come è successo nel derby. Come è successo ieri. I giallorossi a Firenze hanno dimostrato di esser ancora vivi e reattivi. Ma per l’ennesima volta hanno dovuto andare in svantaggio per svegliarsi. Reazioni più di pancia che di effettiva padronanza di gioco.
E questo inverno dello scontento della Roma rende la Juve più sicura di sè. Qualcosa si è inceppato nel motore della banda Garcia. Il meccanismo traballante arriva da lontano. Dopo quel 7-1 subito dal Bayern Monaco in casa, la squadra non è più stata la stessa. Alcune certezze si sono incrinate. L’eliminazione dalla Champions League poi ha dato un altro colpo all’autostima. La mancanza di Gervinho, uomo capace di cambiare passo e creare costanti situazioni pericolo, ha aumentato i problemi in fase offensiva. Soltanto ieri Iturbe è riuscito a non far sentire il peso dell’assenza dell’ivoriano. Il quadro psicologico della Juventus è all’opposto. Come il Charlie di Apocalypse now, diventa sempre più forte e sicura nella giungla, si fa per dire, del campionato. Viaggia tranquilla, scansa gli ostacoli. Vince. E quando il bioritmo non è al massimo, quando non trova la via per districarsi nelle fitte difese, ecco che arriva roi Paul. Super Pogba diverte, entusiasma, spariglia. Decide. Sforna numeri e gol uno più bello dell’altro. Siamo al terzo consecutivo in campionato, quarto di fila se ci mettiamo la coppa Italia. A 21 anni, il fuoriclasse francese è definitivamente sbocciato. E fa la differenza. La Roma in questo momento un Pogba non ce l’ha. E nemmeno un Tevez. L’unica speranza per la Roma è che finisca l’inverno dello scontento e che magari la Juve vada avanti e sprechi energie fisiche e mentali in Champions. Ma la banda Allegri ha un rosa abbastanza completa per evitare contraccolpi [...]
CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
[...] La Roma non sta sparendo, si è solo un po’ normalizzata, fa più fatica a ripartire in velocità. È anche un po’ disillusa: ha perso 6 punti in tre giornate. Ma è più il gioco a tradirla che la distanza: se ritrova Gervinho e la vecchia freschezza, è ancora in corsa.
LA REPUBBLICA (G. MURA)
Tre di fila per la Roma, mentre la Juve ha vinto tre volte e i punti di vantaggio salgono a 7. La Roma subisce un gol casuale di Gomez, ma il brio e la velocità della Fiorentina non sono casuali. Come altre volte, la Roma si ricompatta nel secondo tempo, ispirata da Iturbe, ma più vicino alla vittoria è andato Montella. Bella partita. I sogni di scudetto sono una piantina irrigata a una goccia (un punto) per volta. La piantina non è morta ma è un po’ deperita.