LAROMA24.IT (Emanuele Polzella - Chiara Ciotti) – Addio 2022. La Roma saluta quest’anno dopo essersi resa protagonista di un’altalena di emozioni, iniziate con la clamorosa débâcle casalinga contro la Juventus e terminate con la preparazione in vista della ripresa del campionato in seguito al Mondiale in Qatar. In questi 365 giorni, caratterizzati dall’unicità della prima edizione della Coppa del Mondo invernale, la Roma, guidata da José Mourinho, è entrate nella storia il 25 maggio del 2022, diventando la prima squadra di sempre a vincere la Conference League.
Come consuetudine per gli ultimi giorni dell’anno, LAROMA24.IT ripercorre con voi i principali avvenimenti. Questo è il 'Diario dell'Anno', edizione speciale della nostra rubrica quotidiana ‘Diario del giorno’ che riavvolgerà il nastro dell'anno a tinte giallorosse.
I 5 (+1) MIGLIORI MOMENTI DEL 2022 DELLA ROMA
- IL PERCORSO NELLA SERIE A 2021/2022: ROMA 3-0 LAZIO E LA QUALIFICAZIONE IN EUROPA LEAGUE ALL’ULTIMA GIORNATA
L’inizio del 2022 della Roma in campionato è tutt’altro che positivo, infatti arrivano due sconfitte (3-1 in casa del Milan e il folle 3-4 contro la Juventus). Dopo l’inaspettato ko contro i bianconeri, nella testa dei giallorossi scatta qualcosa e il livello della squadra si alza: gli uomini di José Mourinho perdono solamente due delle ultime 17 gare di campionato e inanellano una serie di 12 risultati utili consecutivi, tra cui la vittoria per 3-0 contro la Lazio. Il 20 marzo 2022 va in scena allo Stadio Olimpico il Derby della Capitale, ma sin da subito si capisce che non c’è partita: la Roma va in vantaggio dopo nemmeno 60 secondi con Tammy Abraham, il quale si ripete al 22’ e sigla il gol del raddoppio. I giallorossi sono spiritati, ma la festa non finisce qui e l’umiliazione viene completata dopo soli 40 minuti di gioco grazie alla pennellata di capitan Lorenzo Pellegrini su punizione. Il resto del match è una pura formalità per la Roma, che conclude la partita dopo 90 minuti di totale dominio e annichilisce i rivali di sempre. Dopo la stracittadina, i ragazzi di Mourinho continuano a ottenere risultati positivi e arrivano all’ultima giornata di Serie A con il match point: con una vittoria contro il Torino la qualificazione in Europa League tramite il piazzamento in campionato sarebbe aritmetica. Alla vigilia c’è tanta tensione, dato che solamente cinque giorni dopo la Roma avrebbe dovuto affrontare il Feyenoord nella storica finale di Conference League. I giallorossi dimostrano di non pensare all’impegno europeo e chiudono la pratica nel primo tempo grazie alla doppietta di uno scatenato Abraham, per poi mettere al sicuro il risultato con il penalty di Pellegrini. La Roma vince 0-3, chiude la Serie A 2021/2022 al sesto posto in classifica centrando la qualificazione in Europa League e si prepara al meglio per l’ultimo atto della Conference League.
- LA CAVALCATA IN CONFERENCE LEAGUE E L’ACCESSO ALLA FINALE
Dopo essersi piazzata al primo posto del Gruppo C (formato da Bodø/Glimt, Zorya Luhansk e CSKA Sofia), la Roma accede direttamente agli ottavi di finale di Conference League, dove incontra il Vitesse: all’andata i giallorossi si impongono 0-1 grazie alla rete di Sergio Oliveira e al ritorno ci pensa la zampata di Tammy Abraham al 90’ a scacciare i fantasmi e fissare sull’1-1 il match. La Roma accede quindi con grande sofferenza ai quarti dopo aver battuto la società olandese per 2-1 nella doppia sfida e il prossimo avversario è il Bodø/Glimt, già affrontato nella fase a gironi e autore del pesantissimo ko per 6-1. La prima gara si gioca in Norvegia e l’incubo (in dimensioni minori) sembra ripetersi, infatti arriva una sconfitta per 2-1. Il 14 aprile 2022 è la prima data davvero importante in questo cammino europeo: in uno Stadio Olimpico gremito la Roma accoglie il Bodø/Glimt per la partita di ritorno e sulla Capitale si abbatte un ciclone, noto come Nicolò Zaniolo: il match viene sbloccato comunque da Abraham al minuto 5, ma dal 23’ al 29’ il numero 22 giallorosso realizza una doppietta e ribalta lo svantaggio della gara d’andata. Lo show prosegue nel secondo tempo e al 49’ il classe ’99 buca i guanti di Haikin per la terza volta. La vendetta è servita: Roma 4-0 Bodø/Glimt e accesso alla semifinale contro il Leicester. Il 28 aprile al King Power Stadium i capitolini pareggiano per 1-1 (in gol Pellegrini) e si riservano la possibilità di conquistare il pass per la finale davanti ai propri tifosi. Una settimana dopo si gioca la tiratissima gara di ritorno, che viene decisa dalla capocciata di Tammy Abraham all’11’ del primo tempo: la Roma vince 1-0 e vola a Tirana, raggiungendo la fase finale di una competizione europea dopo ben 31 anni.
- 25 MAGGIO 2022 - ARENA KOMBËTARE DI TIRANA, FINALE DI CONFERENCE LEAGUE: ROMA 1-0 FEYENOORD
Continuiamo il nostro racconto. La Roma ha appena battuto il Leicester allo Stadio Olimpico e ha conquistato l’accesso alla finale di Conference League, dove affronterà il Feyenoord. L’appuntamento con la storia è in programma il 25 maggio all’Arena Kombëtare di Tirana, solamente cinque giorni dopo Torino-Roma, ultima giornata di campionato. L’attesa è enorme e le due squadre sembrano sentire la pressione, ma a spezzare l’equilibrio ci pensa l’uomo delle gare europee, Nicolò Zaniolo, il quale è lesto a sfruttare la pennellata di Gianluca Mancini al minuto 32. La partita prosegue e i giallorossi soffrono particolarmente l’assalto degli olandesi all’inizio della seconda frazione di gioco, infatti gli avversari colpiscono due pali e si infrangono ripetutamente contro la saracinesca alzata da un monumentale Rui Patricio. La Roma resiste stoicamente e alle ore 22.57 viene scritta la storia: LA ROMA BATTE 1-0 IL FEYENOORD E VINCE LA PRIMA EDIZIONE DELLA CONFERENCE LEAGUE! José Mourinho entra nella leggenda e i giallorossi conquistano un trofeo europeo dopo 61 anni dall’ultima volta. Il giorno seguente la squadra torna a Roma e sfila per le vie della città su un bus scoperto, venendo accolta da un bagno di folla davvero spaventoso. I tifosi sono pazzi di gioia e la festa si prolunga fino a tarda mattinata. La maledizione è stata spezzata: la bacheca della Roma si arricchisce con un nuovo titolo e lo Special One diventa ancora più ‘special’, affermandosi come l’unico allenatore ad aver trionfato nelle tre massime competizioni UEFA. La stagione calcistica 2021/2022 della Roma si conclude così, ma il ricordo della Conference League è ovviamente ancora vivo: basta andare allo Stadio Olimpico e attendere il classico coro ‘La Roma sì e il Feye no’ sulle note di “Never going home” di Kungs dopo ogni gol realizzato dai giallorossi.
- 7 LUGLIO 2022: LA ROMA ANNUNCIA UFFICIALMENTE IL PROGETTO DELLO STADIO A PIETRALATA
Da moltissimi anni la Roma è al lavoro per la realizzazione di uno stadio di proprietà. La volontà della società è quella di abbandonare lo Stadio Olimpico per trasferirsi nella sua ‘casa privata’, ma alle parole devono seguire i fatti. James Pallotta, ex presidente del club, ha provato in più occasioni a ottenere il permesso per costruire il nuovo impianto nella zona di Tor di Valle, ma ha ottenuto scarsi risultati e il progetto è terminato nel dimenticatoio. Con la presenza dei Friedkin però la storia sembra essere cambiata e il primo passo ufficiale è datato 7 luglio 2022: tramite una nota congiunta, la Roma e il Comune hanno ufficializzato “la volontà da parte della società giallorossa di presentare al Campidoglio uno studio di fattibilità per la realizzazione di uno stadio su un’area comunale nella zona di Pietralata”. Il club capitolino è stato di parola e ha consegnato quanto richiesto. Ovviamente l’iter sarà molto lungo e sono già sorti i primi punti critici, ma il clima di totale serenità e collaborazione tra le parti coinvolte lascia ben sperare. Il sogno? Rendere operativo il nuovo stadio nel 2027 per il centenario della Roma.
- UNA SESSIONE ESTIVA DI CALCIOMERCATO ICONICA: DA MATIC A WIJNALDUM, PASSANDO PER L‘ACQUISTO E LA PRESENTAZIONE AL COLOSSEO QUADRATO DI DYBALA
“No, non è un sogno”. Probabilmente sono queste le parole incredule dei tifosi della Roma durante la sessione estiva di calciomercato. L’inizio non è dei migliori, infatti Henrikh Mkhitaryan lascia il club a parametro zero e si trasferisce all’Inter, ma successivamente il general manager Tiago Pinto entra in scena e si rende protagonista di una serie di acquisti da fantascienza: il primo colpo di spessore è Nemanja Matic, centrocampista serbo di grandissima esperienza con un passato nel Chelsea e nel Manchester United. Successivamente arrivano Mile Svilar e Mehmet Zeki Celik, calciatori utili per allargare la rosa, ma il vero botto arriva nella seconda metà di luglio. Nella mattina del 18 luglio i tifosi giallorossi vengono svegliati da una notizia davvero clamorosa: “Paulo Dybala alla Roma, è fatta!”. L’attaccante argentino, svincolatosi dalla Juventus, ha accettato l’offerta del club capitolino e il 20 luglio l’operazione diventa ufficiale a tutti gli effetti. Un acquisto di questo calibro non si vedeva probabilmente dai tempi di Omar Gabriel Batistuta, motivo per cui la società organizza una presentazione speciale al Colosseo Quadrato. Il 26 luglio, alle ore 21:21, Paulo Dybala indossa la maglia della Roma e appare per la prima volta davanti ai suoi nuovi tifosi: il “Daje Roma daje” e la Dybala-mask mandano in visibilio i 10mila sostenitori presenti. Indimenticabile il momento in cui la ‘Joya’ si siede sulla scalinata dell’edificio e ammira tutto l’amore del popolo romanista nei suoi confronti.
Le sorprese non sono finite, infatti dopo questo super regalo arriva un altro colpo clamoroso: il 5 agosto Georginio Wijnaldum, centrocampista che ha militato nel Liverpool e nel PSG, è ufficialmente un nuovo calciatore della Roma. L’entusiasmo della piazza è incontenibile, raramente così tanti campioni erano arrivati nella stessa sessione di calciomercato. Tiago Pinto, aiutato ovviamente dai Friedkin e dalla figura di José Mourinho, conclude il suo operato acquistando Andrea Belotti, storico bomber del Torino e autore di più di 100 gol in Serie A.
- 14 SETTEMBRE, SI CHIUDE UN’ERA: LA ROMA ESCE DALLA BORSA DOPO BEN 22 ANNI
Un’altra data storica che ha segnato il 2022 della Roma è sicuramente il 14 settembre 2022, giorno in cui il club giallorosso, dopo ben 22 anni (23 maggio 2000 con Franco Sensi), è ufficialmente uscito dalla Borsa. Un’operazione fortemente voluta dai Friedkin e che permette alla società di essere più snella e rapida in tutte le operazioni interne e di risparmiare circa 7 milioni di euro a stagione. Il percorso è stato piuttosto lungo e anche grazie alle cessioni delle quote inizialmente appartenenti agli azionisti, la proprietà americana ha raggiunto il 96,126% del capitale sociale, cifra che ha permesso di rendere concreto il delisting. Successivamente i Friedkin hanno acquistato le quote mancanti, divenendo possessori del 100% del capitale.
I 5 MOMENTI PEGGIORI DEL 2022 DELLA ROMA
- 9 GENNAIO - CROLLO ALL’OLIMPICO: CLAMOROSA RIMONTA DELLA JUVENTUS, DA 3-1 A 3-4
Dal paradiso all’incubo. La prima dolorosa caduta del 2022 avviene all’Olimpico per mano della Juventus. Nella 21a giornata di campionato la Roma ospita i bianconeri: al termine del primo tempo il risultato è sull’1-1, a segno Abraham di testa e l’allora avversario Dybala con un sinistro preciso dalla distanza. Avvio di ripresa eccellente per la Roma che prima con Mkhitaryan - complice la deviazione di Rugani -, poi con la punizione perfetta di Pellegrini fissa il punteggio sul 3-1. Dal 70’ al 77’, però, si consuma la disfatta: Locatelli accorcia, Kulusevski pareggia, De Sciglio completa la rimonta - folle, per come è maturata, per i giallorossi -. Chiude la serata un rigore fallito da Pellegrini, ipnotizzato dal dischetto da Szczęsny. “Ci sono stati 70 minuti di controllo assoluto, con la mentalità di fare il gioco. Dopo c'è stato un collasso psicologico”, tuona José Mourinho ai microfoni di Dazn nel post-partita. “Questa comfort zone di giocare per essere al 5°, 6°, 7° posto è troppo facile per qualche tipo di personalità e dobbiamo uscire da questa comfort zone. Come ho già detto ai ragazzi dopo il Milan, sono loro a dover venire nella mia direzione, non sono io a dover andare verso il loro profilo psicologico”, sottolinea portando all’attenzione anche l’aspetto caratteriale dei giocatori.
- SFUMA LA COPPA ITALIA: DZEKO-SANCHEZ STENDONO LA ROMA. LO SFOGO DI MOU POST INTER
L’8 febbraio a San Siro la Roma vede svanire uno degli obiettivi stagionali: il percorso dei giallorossi in Coppa Italia si ferma ai quarti di finale contro l’Inter. Reduce dal derby perso col Milan, l’Inter sfodera una prestazione veemente: dopo due minuti di gioco Edin Dzeko castiga la sua ex squadra. La Roma si mostra più viva nella ripresa e nel momento migliore dei giallorossi Sanchez con una conclusione potentissima raddoppia non lasciando scampo a Rui Patricio. L’Inter accede in semifinale della competizione, si arresta il percorso della Roma e Mourinho - omaggiato dai tifosi nerazzurri - richiama, nuovamente, i suoi: “Ho fatto una domanda ai giocatori nello spogliatoio: com'è possibile entrare in una partita di questa dimensione e prendere un gol dopo 2 minuti? È molto difficile da capire. Sarà anche questione di coraggio, di adrenalina, perché poi abbiamo avuto tutto questi ingredienti per fare una grande partita contro una grande squadra”. Il tecnico, secondo quanto circolato successivamente e riportato dai media, rincara la dose nello spogliatoio: “Avete paura di partite del genere? E allora andate a giocare in Serie C dove non troverete mai squadre con campioni, stadi top, le pressioni del grande calcio. Siete gente senza p****e”. Nella conferenza stampa successiva, prima del match col Sassuolo, il portoghese torna a commentare il post Coppa Italia: “Lo sfogo è un mio principio, da sempre. Quello che si dice nello spogliatoio rimane nello spogliatoio e per questo non vado a dire se abbiamo parlato o no, o quello che ho detto o non ho detto. Non parlo. Non sono però neanche capace di dire che non è vero che non ho parlato nello spogliatoio, però non dico cosa è successo”. E chiarisce: “La storia che è uscita di una rottura tra me e i giocatori è una bugia totale”.
- SHOCK ROMA: FRATTURA DELLA TIBIA DESTRA PER WIJNALDUM IN ALLENAMENTO
Incubo di fine estate. “Desiderato”, come specificato dallo stesso giocatore, seguito e annunciato: Georginio Wijnaldum diventa ufficialmente un giocatore della Roma il 5 agosto. L’olandese, chiamato con classe, personalità e dinamismo a cambiare il volto del centrocampo giallorosso, ha il tempo di ricevere l’abbraccio dei tifosi nella presentazione all’Olimpico contro lo Shakhtar Donetsk ed esordire in Serie A contro la Salernitana. E poi, appunto, l’incubo. Il 21 agosto la Roma comunica il suo infortunio: “In seguito a un trauma riportato durante la seduta odierna di allenamento, Wijnaldum è stato sottoposto in serata ad accertamenti clinici che hanno evidenziato la frattura della tibia destra”. La Roma si stringe attorno al centrocampista. Dalla maglia “Forza Gini” pre Roma-Cremonese alla dedica di Smalling a Wijnaldum dopo la rete segnata alla squadra di Alvini fino al messaggio di Mourinho su Instagram: “In sole due settimane Gini è diventato uno di noi per le sue qualità umane - le sue qualità calcistiche le conoscevamo già -. Purtroppo in un incidente molto sfortunato ha avuto un brutto infortunio che lo terrà lontano dal campo per molto tempo. Ma a volte non è solo il calcio ad essere una m***a, ma anche le persone possono esserlo... Coloro che hanno dato il via alle voci secondo cui un ragazzo eccezionale come Felix potrebbe essere responsabile di quello che è successo sono una vera feccia”. Niente operazione per Wijnaldum, ma lunga fase di recupero: prima la via del silenzio, poi le comunicazioni via social sui suoi progressi (“Nelle ultime settimane sono stato molto toccato emotivamente e triste, ma ho imparato ad accettare la situazione come è e la mia guarigione sta andando bene. Sto dando il 100%”, è del 20 settembre il primo messaggio post infortunio). Partecipa al ritiro in Portogallo con la squadra, torna anche ad allenarsi col pallone e a mostrarsi sorridente: la Roma lo aspetta.
- “SENZA DYBALA NON C’È LUCE”: LA ROMA ARRANCA SENZA L’ARGENTINO
Paulo Dybala si ferma per un infortunio muscolare il 9 ottobre, nella 9a giornata di Serie A, dopo aver calciato e trasformato il rigore che vale la vittoria per 2-1 contro il Lecce all’Olimpico. Per l’argentino si tratta di una lesione al retto femorale sinistro, che mette a rischio la sua partecipazione al Mondiale in Qatar – poi convocato dal ct Scaloni, che con il suo staff segue l’evoluzione del recupero di Dybala, e vinto con l’Albiceleste realizzando anche uno dei penalty nella lotteria dei rigori in finale contro la Francia -. Lo stop dell’argentino, però, influisce sul cammino e sulle prestazioni della Roma. “Senza quella luce di qualità che ci portano giocatori di qualità, ci è mancato qualcosa. Senza Dybala e Pellegrini è difficile segnare, non avevamo lucidità”, ammette Mou dopo il derby perso di novembre. E il rendimento parla chiaro – qui l’approfondimento de LAROMA24.IT del percorso con e senza Dybala in campo -: il 21 giallorosso, in questi primi mesi di campionato, gioca 9 partite e ne salta 6: 20 punti in 9 partite con lui in campo, 12 gol realizzati e 8 subiti, contribuisce con 5 reti e 2 assist. Senza l’argentino cala la percentuale di rendimento e fantasia: 7 punti raccolti in 6 partite, 6 gol fatti e 6 subiti. Recupera in tempo per l’ultima gara di A del 2022, circa 20 minuti col Torino che trasformano la Roma: conquista un rigore, poi sbagliato da Belotti che centra il palo, e dopo una sua conclusione di sinistro che si stampa sulla traversa arriva la rete dell’1-1 di Matic. “Sto bene, ho lavorato tantissimo in questi giorni per esserci, ho parlato con il mister e ho detto che avevo voglia di stare con la squadra e giocare se c'era la possibilità e lui era d’accordo”, le parole del giocatore a Sky Sport. Mourinho lo ripete, ai microfoni dei media di casa giallorossa, anche dopo il pareggio con il Toro: “Con 20 minuti di Dybala c’è la luce”.
- SCOPPIA IL CASO KARSDORP DOPO SASSUOLO-ROMA, MOU: “TRADITI DALL’ATTEGGIAMENTO NON PROFESSIONALE DI UN GIOCATORE”
9 novembre, Mapei Stadium, Mourinho esordisce così ai microfoni di Dazn: “Mi dispiace perché lo sforzo è stato tradito da un giocatore con un atteggiamento non professionale”. E ancora: “Solo uno non mi è piaciuto”. Quindi: “Non dico chi è, l’ho già detto nello spogliatoio”. Poi in conferenza stampa il tecnico aggiunge: “Ho invitato il giocatore in questione a trovarsi una nuova squadra per gennaio, ma non credo”. Si rincorrono le voci e le indiscrezioni prima di scoprire il protagonista dello sfogo dell’allenatore, che non ha mai menzionato il giocatore in questione: si tratta di Rick Karsdorp. L’olandese non prende parte al turno successivo - quello in casa contro il Torino -, lascia Roma, parte con la famiglia in Olanda e non partecipa alla tournée in Giappone con la squadra presentando alla società un certificato medico per comunicare problemi di natura psicologica. Poi, il terzino si presenta regolarmente per la ripresa in vista della partenza per il ritiro in Portogallo, si allena con il gruppo e gioca le amichevoli in Algarve. La frattura, però, ha nuovi sviluppi: interviene la FIFPRO - Federazione internazionale dei calciatori professionisti - che “condanna fermamente il trattamento riservato dall'AS Roma a Rick Karsdorp, che nelle ultime settimane è stato vittima di una campagna di mobbing”. Chiudono le recenti dichiarazioni del legale del terzino destro, Salvatore Civale: “Non ci sono più gli estremi per una permanenza del ragazzo a Roma, con un valore del cartellino anche deprezzato. Il calciatore andava tutelato a mezzo stampa”.