Il mio Capitano

30/05/2017 alle 03:14.
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Per anni ho pensato a questo giorno. Per anni ho pensato a questa partita. Per anni ho anche pensato che questa partita e questo giorno non sarebbero mai arrivati, che in realtà le convenzioni sociali che regolano la nostra vita, il tempo su tutti, potessero essere battuti, fregati, aggirati. Che la parola fine non esistesse realmente. Ma logicamente mi illudevo, mi raccontavo delle cazzate, proprio come fa un innamorato che vedendo sfuggire il suo amore non accetta la realtà e cerca di aggirarla con la fantasia.

E proprio come quell'innamorato arriva il momento in cui devi smettere di raccontarti le frottole e devi guardare in faccia la realtà. È finita. È finita davvero.

Facendo un calcolo piuttosto approssimativo ho visto dal vivo circa il 70% delle partite giocate in carriera da . L'ho visto fare assist stupendi contro la Lazio e la , l'ho visto fare gol incredibili contro Lazio, Sampdoria e . L'ho visto esultare sotto vari settori. L'ho visto dare cazzotti a Colonnese e calci a Balotelli. L'ho visto correre sotto la Sud per un gol al Parma il 17 giugno 2001. L'ho visto piangere, ridere, esultare, disperarsi e bestemmiare.

Questo è principalmente il motivo per cui non ho mai condiviso chi negli ultimi anni continuava a dire che dovesse giocare a prescindere, per "rispetto", perché "gli era dovuto". Ho sempre pensato che fosse una forma di egoismo, un po' come quando vogliamo tenere per forza in vita un nostro caro solo per avercelo vicino pur sapendo che ormai non sarà più lui. non ha mai dovuto chiedere o implorare di dover giocare, ha sempre giocato perché è stato semplicemente il più forte giocatore italiano di tutti i tempi, lo dicono i numeri. Di conseguenza dire che debba giocare per riconoscenza non è solo fare un torto a chi deve fare delle scelte, è fare un torto a chi quel posto c'è l'ha sempre avuto per diritto, perché nettamente una spanna sopra tutti gli altri.

Purtroppo però come ben sappiamo il tempo è inarrestabile, e forse è l'unico vero nemico che nessun generale, esercito o condottiero nel corso dei secoli è mai riuscito a battere. Ed ha vinto anche questa battaglia.

Ho iniziato a seguire il calcio all'età di 7 anni circa, e proprio in quegli anni esordiva in serie A. Qualche anno dopo facevo il mio primo abbonamento, e era già diventato da tempo il capitano della mia squadra. Da lì non ci siamo più lasciati. è stato mia madre che mi diceva di stare attento quando andavo allo stadio con il motorino. È stato mio padre che non c'è mai stato. È stato mio nonno che lo chiamava Francesco Tozzi. È stata mia nonna che mi dice che con i soldi che ho dato alla Roma gli ho comprato casa. È stato gli americani che non erano in grado di cantare "C'è solo un capitano" in curva. È stato il laziale che mi diceva che non sa parlare italiano. È stato Berlusconi che lo voleva al Milan. È stato tutto questo e tanto altro. E continuerà ad esserlo, perché ovunque un eroe appare non scompare mai del tutto.

Nel corso di questi anni ho sempre evitato di discutere di , potevo parlare di calcio, tattica e giocatori con chiunque. Mi è sempre piaciuto farlo. Ma di no. l'ho sempre considerato un assioma, un punto cardine, un'ovvietà. è sempre stato per me il più forte giocatore che la mia squadra abbia mai avuto, e anche uno dei più forti giocatori di sempre. Non discuto su questo. È così, i numeri parlano per lui. E i numeri sono indelebili. Come il tempo. Tutto torna.

Da domani cambierà tutto. Avremo sicuramente un altro capitano in campo (e già lo abbiamo). Avremo altri giocatori in rosa. Avremo forse (anche se spero di no) un altro numero 10. Poi ci sarà il mercato estivo, arriveranno altri giocatori, forse un altro allenatore. Ma qualcosa cambierà per sempre. Continuerò ovviamente a tifare la Roma perché come ho sempre detto e pensato la mia squadra prescinde da qualsiasi giocatore, incluso, e viene sempre prima. Ma sarei ipocrita nel considerare un giocatore come gli altri.
Stasera infatti per me è una pietra miliare, un pietra che però indica 24 anni, tutti con a fianco il mio capitano. E in tutti questi anni la mia vita ha subito mille cambiamenti, solo poche cose sono rimaste al loro posto, e lui è stato una di queste. Sempre là, con il numero 10 sulle spalle. Da stasera non più. cambiò la mia vita quel lontano 28 marzo del 1993.Ed in questa calda serata di fine maggio, la cambia ancora.

Grazie Francesco, grazie .

@Giovanni_NO