Caro Francesco,
stavolta non sarà una domenica come le altre. Dopo 25 anni, è difficile abituarsi a non vederti più nel tuo giardino preferito.
Ecco perché in questi giorni lo stato d'animo, immagino anche il tuo, non sia quello di una festa.
"La Festa dell'Addio" suona un po' troppo malinconica. Poi magari domenica gioiremo vedendoti sorridere, ma pensarci adesso è difficile.
Non so quante volte mi sia capitato di pronunciare il tuo nome in diretta. Credo decine di migliaia di volte. Quel nome, "Totti", c'è sempre stato. Quante storie, gol, interviste, racconti e servizi intorno a te. "Vi mando un pezzo su Totti", avvertivo così ogni volta la redazione in questi miei 15 anni di Sky. Bastava dire "un pezzo su Totti". Anni bellissimi per il mio lavoro, grazie al tuo talento.
Sul campo hanno visto tutti la tua Grande Bellezza. 307 volte hai fatto alzare tutti in piedi, ma nulla rispetto alle volte in cui hai incantato la scena con colpi di classe difficili anche solo da pensare. Servendo assist a tutti, anche quando potevi essere tu a segnare. Fuoriclasse nell'esaltare anche chi non aveva il tuo tocco divino. Giocate da fuoriclasse, purissimo. Ma non solo. Sono i tuoi valori ad averti reso campione anche fuori dal campo.
L'immagine del calcio pulito. Il modello per milioni di ragazzi. L'idolo di tre generazioni cresciute con le emozioni che hai saputo regalare. Non ti sei mai "svenduto" ad altre maglie e hai legato tutti intorno al quel tuo numero 10. Sei stato il trofeo più bello. Hai rappresentato sogni e sentimenti collettivi senza mai tradirli. Con la tua straordinaria normalità.
Domenica porterò allo stadio anche i miei bambini, Andrea e Paolo. Ci tenevo venissero. Hanno 8 e 10 anni. Un giorno capiranno, ancora di più, perché tutti domenica proveranno a fermare il tempo.
Quando pochi giorni fa Maradona ha scritto "Totti è il calciatore migliore che abbia visto giocare" ho pensato solo a una cosa. Al privilegio che ho avuto a seguirti dal campo. Hai reso il mio lavoro ancora più emozionante. Un cronista fortunato. Per aver avuto una grande opportunità: quella di raccontare una carriera già entrata nel mito.
Grazie Francesco.