IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Intrigo Destro. Roma e Milan hanno trovato l’accordo per la cessione del centravanti: la formula è quella del prestito oneroso (700mila euro) e diritto di riscatto fissato a 16,5 milioni (pagabili in tre rate). Quando sembrava tutto fatto, la frenata. Difficile trovare una versione unica per motivarla, visto che a seconda dell’interlocutore interpellato ne viene fornita una differente (e di comodo). Da quanto trapela dal Milan, ad esempio, sarebbe stato Garcia ad aver bloccato (per ora) la cessione del ragazzo. Può sembrare paradossale visto il minutaggio concesso all’attaccante nelle ultime gare di campionato (e il suo rendimento). Eppure il tecnico, parlando con Mattia, gli ha ribadito ancora una volta la fiducia, invitandolo a restare. Domanda lecita: perché? Il motivo è semplice e riguarda la non certezza di arrivare a Luiz Adriano. L’offerta della Roma è 2+8 mentre lo Shakthar chiede 12 milioni: oggi la risposta. Senza contare poi, che l’alternativa, Konoplyanka, è un esterno puro che al massimo può essere impiegato come trequartista. Dunque non un attaccante centrale. A supportare questa versione ci sono (indirettamente) le parole del Ceo del club ucraino a Footballua.tv: «Luiz Adriano vuole restare con noi e sta valutando l’offerta per un prolungamento di contratto». Che siano schermaglie di mercato o meno, a breve se ne saprà di più. Ma non finisce qui perché c’è una seconda versione, sussurrata dalle persone vicine al calciatore, secondo la quale sarebbe invece Destro a manifestare perplessità sulla formula dell’operazione. Non avere la certezza di essere riscattato a fine stagione, non gli piace. E lui non vuole correre il rischio di diventare un pacco postale. Della serie: se credono in me, lo dimostrassero. Anche con un ingaggio migliore (oltre 1 milione di aumento, per arrivare a 3).
GALLIANI E PIPPO IN PRESSING - Una situazione di stallo che oggi potrebbe avere la sua svolta. Non è escluso che Galliani (vittima ieri di uno scherzo telefonico a Rds nel quale ha confidato ad un imitatore del presidente Ferrero di star «cercando una punta ma in prestito. Finirò per prendere Destro o Osvaldo») con l’autorizzazione della Roma, possa telefonare al calciatore (che ieri sera avrebbe ricevuto la chiamata di Inzaghi, appena confermato) per convincerlo della bontà della scelta, spiegandogli che il diritto potrebbe trasformarsi in obbligo di riscatto una volta raggiunto un determinato numero di presenze in campionato. Insomma, è lui il centravanti del futuro.
DNIPRO ATTENDE - Potendo tesserare solo un extracomunitario, la Roma balla tra Luiz Adriano (che ha avuto un malore nell’amichevole disputata contro il Cruzeiro un paio di giorni fa) e Konoplyanka (ma ci sarebbero altre opzioni: Yarmolenko) per il quale ieri il dg del Dnipro ha dato la trattativa con i giallorossi addirittura conclusa: «Noi abbiamo già l'accordo con gli italiani, adesso l'ultima parola spetta al ragazzo». Ce n’è abbastanza per perdere la testa. Una ricostruzione che però rende bene l’idea del modus operandi di Sabatini: lavorare su più tavoli, chiudere addirittura accordi (leggi Salah) ma non formalizzarli per poi, in extremis, virare sul calciatore che ritiene più vantaggioso. Era accaduto anche quest’estate: la Roma aveva trovato l’accordo con il Granada per Murillo (ora vicino all’Inter). Era tutto fatto, mancavano solamente le firme. L’ultimo giorno di mercato, però, Sabatini lo ha mollato e ha virato su Yanga Mbiwa, appena riscattato versando 7 milioni al Newcastle. Intanto Borriello si riavvicina al Genoa. E Cassano si offre al club giallorosso (500 mila euro d’ingaggio): ipotesi subito scartata.