Potrebbe essere oggi il giorno decisivo per Mattia Destro. E' quasi certo che l'attaccante ascolano comunicherà in mattinata ad Adriano Galliani la sua volontà di accettare il trasferimento al Milan. Ieri l’ad rossonero, congedandosi per la seconda e ultima volta dall’abitazione dell’attaccante all’Eur, aveva manifestato la solita opportuna prudenza, anche se caratterizzata da un sorriso beneagururante. «Non sono né ottimista nè pessimista, il ragazzo vuole pensarci una notte e mi sembra giusto - aveva detto Galliani - Il riscatto? È sempre stato “diritto” e non “obbligo”. Destro è stato colto di sorpresa dall'operazione: mi sembra giusto che voglia pensarci fino a domani mattina (oggi; ndr), tanto il mercato chiude lunedì». L’ad ha visitato casa Destro in due distinte occasioni. Nell’intervallo fra la prima e la seconda ha incontrato Baldissoni e Sabatini, per siglare il contratto per il prestito dell’attaccante. Galliani ha quindi fatto ritorno a Milano, palesando prudenza ma al tempo stesso grande tranquillità. Anche perché Destro aveva già rispedito al mittente l’unica proposta concreta, quella del Wolfsburg, che avrebbe potuto strapparlo dalla Roma e anche dallo stesso Milan.
Ma perché Destro, nonostante l’inusuale «blitz» di Galliani, ha deciso di prendersi una nottata di tempo? Due i motivi, alimentati ovviamente da una convinzione non certo completa. Innazitutto l’attaccante ancora ieri non era del tutto certo che la decisione di cambiare squadra a metà stagione fosse quella migliore. E poi c'è il nodo della formula: prestito senza obbligo di riscatto, soluzione poco gradita dall'attaccante.
Mattia ha pensato a lungo anche in quale situazione tecnica si sta inserendo: un Milan in crisi di risultati, in evidente difficoltà di gioco e senza un’identità ben precisa, ormai lontano per quest’anno da qualsiasi obiettivo importante. Galliani gli ha parlato a lungo, convincendolo che la sua figura è fondamentale per la ricostruzione e la crescita della formazione rossonera. Giustamente Destro ritiene che il periodo di ambientamento sarà complicato ma comunque ha voluto accettare la sfida. Già in giornata dovrebbe essere a Milano. Venerdì, dopo le visite mediche, si aggregherà al gruppo e domenica sera potrebbe essere già disponibile per la panchina a San Siro contro il Parma. E Berlusconi non perderà l’occasione di salutare di persona domani a Milanello il suo «pupillo» che aveva già invocato esattamente due anni fa indicandolo, insieme all’ex-interista Santon, come uno dei possibili pilastri della ricostruzione del suo Milan «made in Italy».
(corsport)