E' ancora un pareggio a rallentare la (rin)corsa della Roma. Eppure tutto sembrava seguire i piani di Garcia, che con la formazione scelta mirava a mandare al tappeto il Milan nel minor tempo possibile. Quando, stordita, la squadra di Allegri si rialza, la Roma non sembra avere le forze per stendere definitivamente l'avversario.
Da San Siro, tuttavia, ad uscire con le braccia alzate dopo il pareggio è la società di casa. Un messaggio che basta a concretizzare la rivoluzione, quella vera: due punti persi, non uno guadagnato.
Nei singoli: Benatia e Strootman provano a spingere la Roma oltre l'ostacolo ma il seguito è scarno, con Gervinho, comunque decisivo, in modalità part-time. Pollice verso, invece, per Bradley e Ljajic che voltano le spalle all'occasione per mettere in discussione le gerarchie dei titolari.
DE SANCTIS 6 - Sulla combo di Zapata può solo imprecare, sul resto fa quel che è concesso agli umani.
MAICON 6 - Palla al piede ha la solita supremazia con chiunque gli si frapponga. Quando ne è privo, però, finisce spesso in inferiorità tra Kakà ed Emanuelson. E' il modo in cui vive le sofferenze a difenderne la sufficienza.
BENATIA 7 - I toni da commedia del primo tempo non lo coinvolgono. Ma quando la partita prende i contorni del western, è il primo a rovesciare tavoli per impedire che venga preso l'incasso.
CASTAN 6 - Una chiusura importante su un contropiede, poi Kakà lo manda KO. DAL 44' BURDISSO 6,5 - Entra con un numero nella testa: il 45. E' quello che contraddistingue Balotelli, l'ex compagno da tenere al guinzaglio. La cinta si allenta solo nel finale ma senza gravi conseguenze.
DODO' 5,5 - Torna a far ammirare la sua corsa affascinante, con la quale innesca l'azione del primo gol. La sensazione che si possa tagliare con un grissino resta viva e si concretizza quando Muntari lo scansa per il 2-2.
BRADLEY 5 - Elementare fino all'esasperazione. La normalità, in stadi e situazioni simili, tende irrimediabilmente verso la mediocrità.
DE ROSSI 5,5 - Si toglie dal limbo dei diffidati in 10 minuti. Sotto lo standard la precisione in fase di costruzione e nel finale sprofonda nelle sabbie mobili che inghiottiscono il centrocampo romanista.
STROOTMAN 7 - Fa per sé, come nella proiezione verticale con cui sfonda l'argine milanista per l'1-0. Fa per Pjanic, quando invita, senza riscuotere grande consenso, Gervinho o Ljajic nella profondità. Prova a legarsi la squadra in vita per riportarla a un passo dalla Juventus. Purtroppo, rimane in solitudine.
LJAJIC 5,5 - La giocata che progetta l'azione del gol sembrava iscriverlo tra i protagonisti della serata. Invece, rimane ancora una comparsa. DAL 81' FLORENZI SV - Nel finale, senza possibilità di incidere.
DESTRO 6,5 - Il ruolo lo chiama a fare gol. Lo fa. Altro, al momento, non sembra nelle disponibilità. DAL 64' TOTTI 6 - Le luci di San Siro tornano ad illuminarlo: lui scandisce alcune manovre offensive ma intorno non trova molta partecipazione.
GERVINHO 6,5 - Non è la furia incontenibile di altre occasioni. Sembra avere un pugno di scatti a disposizione: li gioca comunque a dovere, guadagnandosi il rigore dell'1-2.
GARCIA 6,5 - Il voto supera la sufficienza per la strategia iniziale: contro un Milan così chiuso, potenzia l'attacco con un centravanti e una seconda punta, tenendo le armi da contropiede per finire l'avversario. La gara segue il suo copione ma sul cambio di assetto i suoi sembrano aver esaurito, o quasi, il carburante.