IL TEMPO (E. ZOTTI) - Per Strootman non sarà una partita come tante altre. Domani, quando il centrocampista entrerà all'Olimpico, sarà quasi impossibile per lui non tornare con la mente ad un passato che coincide con alcuni dei ricordi più belli della sua vita professionale e personale. Nei cinque anni trascorsi nella Capitale l'olandese ha vissuto momenti che hanno contribuito a forgiare ancor di più un carattere forte, in grado di superare anche un calvario che lo ha costretto ad operarsi tre volte al ginocchio. Durante il recupero dall'infortunio il classe '90 ha costruito rapporti umani sinceri con le persone presenti a Trigoria, ed è rimasto legato indissolubilmente alla squadra con cui ha sperato di vincere lo scudetto e ha sfiorato una finale di Champions. Anche la piazza giallorossa è legatissima alla 'lavatrice': non a caso la sua cessione nelle ultime ore del mercato estivo ha di fatto segnato il punto di non ritorno dell'era Monchi alla Roma. In condizioni di normalità l'ovazione della Curva Sud avrebbe fatto emozionare anche un duro come il centrocampista, ma l'assenza di pubblico renderà meno difficile giocare all'Olimpico da avversario. Nella squadra di Ballardini ci saranno anche altri due ex che - per motivi diversi - a Roma non hanno lasciato il segno. Destro - arrivato proprio dal Genoa nell'estate 2012 - era stato accolto come il bomber del futuro ma, a causa di alcuni infortuni ed evidenti limiti caratteriali, la sua avventura romanista si è conclusa nel 2015 con 24 gol segnati in 57 presenze. Sfortunato invece Zappacosta, arrivato in prestito dal Chelsea nell'estate 2019, ma costretto a fermarsi a ottobre per la rottura del crociato.